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venerdì 6 marzo 2015

Il ranch Tin Star di J.L. Langley


James Killian ha imparato nel modo più duro che le piccole città sono piene di bigotti. Quando ha rivelato a suo padre di essere gay, è stato sbattuto fuori di casa e dal Quadruple J dove lavorava come sovrintendente. Ora, senza nessun posto dove andare e pochi soldi in tasca, Jamie ha bisogna di tutto l’aiuto possibile. Il suo salvatore si presenta sotto la forma improbabile del migliore amico di suo fratello maggiore, l’uomo di cui è stato innamorato per più di metà della sua vita. Il proprietario terriero Ethan Whitehall è molto rispettato nella sua comunità. Il ranch della sua famiglia, il Tin Star, gli offre sia prestigio che potere nella sua piccola città. Eppure Ethan sa, senza ombra di dubbio, che tutto finirebbe in frantumi se la gente venisse a conoscenza del suo orientamento sessuale. Quando viene a sapere cosa è successo al fratello minore del suo migliore amico e perché, sa che non dovrebbe lasciarsi coinvolgere. Ma ha sempre avuto un debole per Jamie Killian, e questo potrebbe essere la sua rovina.


Fare coming out quando si vive nel bel mezzo della Bible Belt in una piccola comunità agricola è davvero coraggioso o da incoscienti, a seconda dei punti di vista. Jamie Killian ha ventun anni ed è già stanco di fingere di essere chi non è e desidera vivere la sua vita allo scoperto. Il padre lo butta fuori di casa ed il fratello maggiore, John, si prende una sbronza. L’unico che gli tende subito la mano è Ethan, l’uomo di cui è segretamente innamorato da sempre. 

Dopo un primo momento di smarrimento John è anche lui dalla sua parte, ma come amministratore del ranch di famiglia ha le mani legate. Ethan ci mette ben poco a sentire una scossa al cuore alla vista dello sguardo triste e disperato di Jamie e, dopo poco, cede all’impulso di stringerlo tra le braccia e tenerlo con sé, il suo Occhiblu. Nulla è però facile vivendo in un posto dove se sei gay non rischi che ti insultino o ti picchino, ma bensì che ti uccidano. Un padre bigotto e rancoroso non è d’aiuto e si va vicini a sfiorare la tragedia. 

Forse è anche per questo che i romanzi m/m mi piacciono più di quelli m/f, perché i protagonisti di default devono affrontare ostacoli molto più imponenti di una coppia normale per far trionfare i loro sentimenti. Un racconto toccante, che fa riflettere e che fa venir voglia di entrare tra le pagine del libro e prendere a pugni quei bastardi bigotti. Certo è, anche se non viviamo nella Bible Belt, qui in Italia si rischia il linciaggio a vivere apertamente la propria sessualità ed è anche per questo che la storia di Jamie ed Ethan è tanto emozionante. 

Non hanno tentennamenti, nonostante le angherie e le prepotenze il loro amore resiste, Jamie ha la tentazione di scappare in un posto dove non debba guardarsi continuamente le spalle, ma Ethan lo esorta a rimanere, a lottare per ciò che è e ciò in cui crede. Ethan che non voleva uscire allo scoperto, ma che quando deve schierarsi non esita a prendere le parti di Jamie e a subirne tutte le conseguenze.

Una lettura scorrevole che tiene incollati fino alla fine quando si può tirare finalmente un sospiro di sollievo e sorridere dell’immancabile happy end che tutte noi desideriamo in fondo al nostro cuore.

"Niente ma, Occhiblu. L’hai detto tu: se scappiamo ora, scapperemo sempre."
Jamie fece un gesto di diniego col capo. "Ma sei stato tu a dire che il Tin Star è solo un posto e non vale le nostre vite.""È diverso, Jamie. Diverso. Se tu vuoi andare via, non ti fermerò, ma io non posso seguirti. Non riuscirei più a vivere in pace con me stesso."
Jamie annuì e gli rivolse un debole sorriso tra le lacrime. "Testone bastardo."


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