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mercoledì 8 aprile 2015

EVADNE LA SIRENA PERDUTA Di DIANA AL AZEM


Non potrò mai dimenticare quel senso di soffocamento provocato dallo stare così tanto tempo sott'acqua. Né la mancanza di ossigeno che mi bloccava i polmoni, provocandomi piccoli spasmi, o la poca luce che passava sotto il mare, spegnendosi poco a poco. 

Qualche istante prima di perdere conoscenza, sentii qualcosa afferrarmi la vita e trascinarmi nelle profondità del mare. Proprio in quel momento persi i sensi. 

Non ricordo né come né quando tornai a galla, ma a un tratto mi ritrovai alla deriva su una tavola da surf, di sera, a poche centinaia di metri al largo della costa di Tarifa. 
Grazie a una pattuglia di guardia che vigilava la zona, riuscii a tornare a casa. Non sono mai stata capace di spiegarmi come una bambina di tre anni, in mezzo al mare, fosse riuscita a sopravvivere a quelle temperature invernali.


La descrizione del paesaggio di Tarifa e della vita nella città spagnola costituisce già metà della magia contenuta nel libro. L’autrice ha tratteggiato in maniera così esemplare questo paradiso del kitesurf che sembrava di trovarsi esattamente lì.




Anche Eva (sedicenne con la passione per la musica, compositrice per hobby) e i suoi più cari amici Aurora e Miki subiscono il fascino di questa terra. Si perdono nei loro pensieri, seduti sulla spiaggia, fantasticando su mondi segreti abitati da creature mitologiche. Miki ne è addirittura ossessionato, non passa giorno senza che tenti di dimostrarne l’esistenza.
Mi piace il modo in cui la Al Azem ha costruito i suoi personaggi secondari. Non sono semplicemente dei satelliti che gravitano attorno a quelli principali, sono loro complementari.
E quando al villaggio compaiono dei nuovi abitanti molto interessanti, ecco che questo equilibrio fra Eva e i dei amici comincia a vacillare.



Il tema della gelosia fra amiche di lunga data è stato trattato alla perfezione. Mi sono rivista in molti dei monologhi interiori di Eva dopo l’arrivo di Sophia. In questo romanzo c’è davvero un po’ di tutto per quanto riguarda i sentimenti.
Quello predominante però sembra essere il “vorrei ma non posso” di Naiade, dal quale Eva non riesce proprio a stare lontana. Un rapporto complicato il loro, dato che dietro alla reticenza di Naiade sembra esserci molto di più di ciò che vuole far credere…
Eva, per tutta risposta, è piena di insicurezze date dalla mancanza di esperienza che Naiade invece sembra avere. E da qui al tormento interiore la strada è breve!

“Non riuscivo a reagire a ciò che stava accadendo e, anche se la mia coscienza urlava di lasciarmi andare, il mio cuore voleva trascinarmi sotto il suo incantesimo. Avevo bisogno di salvarmi dalle mie paure.”


“«Non capisco perché ti ostini a costruire un muro tra noi due», mormorai tra i singhiozzi.
«Perché è la cosa migliore», rispose.«Beh, allora devi sapere che ho tutte le intenzioni di superarlo per arrivare a te.»”

Le stranezze continuano, ed Eva e i suoi amici dovranno prendere delle decisioni importanti, mettere se stessi alla prova e restare uniti.
Il colpo di scena finale vi terrà col fiato sospeso fino all'arrivo del secondo capitolo!




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