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venerdì 29 maggio 2015

Io e te al centro del mondo - Jennifer E. Smith


Lucy e Owen si incontrano un giorno tra il decimo e l’undicesimo piano di un palazzo a New York, bloccati in ascensore durante un black-out che ha colpito tutta la città. Quando riescono a uscire, trascorrono la notte insieme, vagando per le strade buie di Manhattan sotto un cielo insolitamente stellato. Ma, con la luce, torna anche la realtà. Così, Lucy raggiunge i suoi genitori in Europa, e Owen parte con il padre per un viaggio attraverso gli Stati Uniti. Con un mondo intero a separarli, i due però riescono a rimanere in contatto. E, tra un’e-mail e una cartolina, scopriranno che il centro del mondo non è necessariamente un luogo. A volte, può essere anche… una persona.

Lucy e Owen.
Owen e Lucy. Mi piace some suona, mi è piaciuto da subito.
Sono loro i protagonisti di questo viaggio.
Non hanno alcuna idea di ciò che un giorno diventeranno, solo sogni vaghi… Vogliono viaggiare però, questo è certo.


“Dove andresti se potessi scegliere un posto qualsiasi al mondo?”
“Ovunque” […] “E tu?”
Lei rifletté un istante. “Da qualche parte.”

Bloccati al buio in un ascensore, è così che s' incontrano i nostri due protagonisti. Ben presto però verranno liberati e, con una New York al buio a fare da sfondo, avrà inizio il loro viaggio… INSIEME ma DIVISI.
A sancire quest’inizio ci sarà il tetto del loro palazzo, di quel luogo in cui vivono, anche se in maniera differente. Ed eccoli lì, distesi su quel pavimento, con le stelle che per prime assisteranno alla nascita di quell’amore… L’amore tra due adolescenti, amore che non riescono ancora a comprendere ma che ha già lasciato un segno dentro di loro, sul ritmo del cuore di entrambi.

Rimasero impalati a guardarsi in silenzio, loro due soli nella calma più assoluta, come quando erano in ascensore, intimi come nella cucina di Lucy, isolati come sul tetto. Perché è questo che succede quando si incontra la persona giusta: di colpo il mondo si fa piccolo, riducendosi allo spazio sufficiente a contenere due sole anime, e nulla più.

Sarebbe bello poter dire che da quel momento in poi le loro strade non si sono più separate e bla bla bla, ma quello che accade dopo, che li porta poi ad essere ciò che sono, credo sia meglio!
Il padre di Lucy ottiene un lavoro in Scozia e così lei è costretta a trasferirsi, ad abbandonare New York, abbandonare Owen…
Ma se inizialmente la cosa non la preoccupa perché spera di poter tornare spesso lì, alla sua vecchia casa, da LUI, in seguito cambierà idea, poiché anche Owen sarà costretto a trasferirsi.

Owen sin dall’inizio ci viene presentato come un diciassettenne dalla vita non facile… Ha dovuto lasciare la Pennsylvania dopo la morte di sua madre. Ha dovuto lasciare la sua casa, i suoi amici, la sua vita, per seguire suo padre e finire a vivere in un seminterrato, ma non solo! Quando la parte più importante della tua famiglia viene a mancare, tutto va in frantumi… Adesso non sono più loro TRE, ma soltanto loro DUE e suo padre fatica ad accettarlo, almeno all’inizio. Owen sembra quasi essersi arreso, inizia a guardare il mondo con occhi stanchi, con la voglia di andare lontano… Tutto ormai inizia ad andargli stretto: la città, le persone, la sua stessa vita… Fin quando non incontra la nostra protagonista, ma quando sembra che i suoi sogni stiano per realizzarsi…suo padre viene licenziato e decide di intraprendere, insieme a lui, un viaggio in auto. Andare lontano, ritrovare se stessi e la voglia di star bene, fin quando una nuova città gli chiederà di restare e loro saranno finalmente pronti a rispondere SI’.


E così Owen e Lucy si separano, un bacio, nessuna promessa, nessun addio, semplicemente ciao. Inizia così il loro viaggio, un viaggio che non faranno insieme…
VORREI CHE FOSSI QUI! Quante volte si sono scritti questa frase… Sul retro di una cartolina, sul fondo di un e-mail… Quanto è diventata vera per loro quella semplice, banale affermazione!
Vorrei che fossi qui… O che fossi io lì… Non importa dove, ma volevano essere insieme, OVUNQUE, DA QUALCHE PARTE, ma INSIEME, non a chilometri di distanza!
Distanza che ben presto non si limita ad essere solo fisica… Smettono di scriversi e trovano entrambi qualcun altro a cui aggrapparsi.

Che senso aveva aspettare qualcuno che non le aveva chiesto di farlo? Che senso aveva sperare che succedesse l’impossibile? Lei e Owen erano come due asteroidi che si erano scontrati e avevano sprizzato qualche scintilla prima di schizzare via di nuovo, magari con qualche scheggiatura e ammaccatura in più, ma con migliaia di chilometri ancora da percorrere.

Ben presto però il cuore di entrambi si ribellerà a queste scelte e riusciranno ad incontrarsi ancora, anche se, i nostri due protagonisti, sono testardi come muli! Non si lasceranno trasportare dalle emozioni, da ciò che sentono di fare veramente e… finiranno per litigare.

Lui era solo un ragazzo in cima a un grattacielo. Lei, una ragazza incontrata in un ascensore. Punto.


A questo punto il mio kindle stava per compiere un volo ed essere scaraventato contro un “qualcosa”, ma poi ci ho ripensato e l’ho risparmiato! Per fooooooortunaaa!



Il finale infatti è la parte che mi è piaciuta di più… E’ reale, è il dover accettare la realtà, ma fa di tutto affinché questa possa essere resa migliore, è combattere per qualcosa che entrambi desiderano, STARE INSIEME. Il libro si conclude, ma per Lucy e Owen avrà inizio una nuova sfida, quella di restare uniti e lasciare che, per una volta, la distanza sia solo un numero.

Il libro è strutturato bene.
Diviso in cinque parti: QUI – LA’ – OVUNQUE – DA QUALCHE PARTE – A CASA. La storia è raccontata in terza persona e il lettore ha la possibilità di conoscere a fondo entrambi i protagonisti. La lettura procede scorrevole, non ci sono particolari colpi di scena, ma l’insieme non annoia, e alla fine ti porta a quella conclusione taaaaanto immaginata e sperata.

La storia mi è piaciuta… Certo, mi aspettavo qualcosa di un po’ diverso leggendo la trama, ma essendo uno young adult il tutto è stato trattato nella giusta maniera. Una cosa che mi ha colpito molto, anzi un personaggio che mi ha colpito molto, è stato il padre di Owen. Il modo in cui si è abbandonato al suo dolore, il modo in cui questo l’ha travolto, e poi LA FORZA che ha avuto nel riprendere in mano la sua vita nonostante quel dolore, quella mancanza, sia ancora così grande dentro di lui, il tutto però stando sempre vicino a suo figlio, in maniera silenziosa non l’ha mai perso di vista… Notava ciò che lo faceva star male e bene. Davvero, mi ha colpita molto.

Detto questo, non posso che augurarvi buona lettura, alla prossima, ILARIA



Jennifer E. Smith, nata e cresciuta vicino a Chicago, ha conseguito un master in scrittura creativa presso l’Università di St. Andrews in Scozia. Attualmente, lavora come senior editor a New York. I suoi romanzi sono stati tradotti in 29 Paesi. Con Sperling & Kupfer ha pubblicato La probabilità statistica dell’amore a prima vista, che presto diventerà un film, e Raccontami cos’è la felicità.





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