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venerdì 12 giugno 2015

L'AMORE SPRECATO di Aurora Bagnalasta


Alba, infermiera, due figli, sta per compiere quarant’anni quando decide di chiedere di più alla propria vita e al marito lontano. Come fosse un’amica, i suoi dubbi restano a lungo impressi nella mente. Con i toni dell’autenticità fa riflettere e commuove. Una donna semplice, un amore.


Non so se definire questo il mio periodo fortunato, perché mi capita di leggere libri stupendi e in cui ritrovo una parte di me. Ora, ammetto che la cover non aveva attratto la mia attenzione, ma una sbirciata alla trama e il gioco è fatto: MIO!!!
Sta diventando difficile esprimere a parole quello che una semplice lettura riesce a suscitarti, ma ci provo.

Partiamo dall'ambientazione in cui mi sono ritrovata subito: le colline marchigiane. Non proprio la mia terra natia, ma la regione che mi ospita ormai da quattro anni (e di cui sono follemente innamorata). La storia di svolge a Gradara, un paesino in provincia di Pesaro-Urbino, famosa soprattutto per la Rocca che avrebbe fatto da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca, figure celebrate nel V Canto della Divina Commedia (eh caro Dante, lo so, non ci libereremo facilmente di te). La nostra protagonista è Alba, una donna vicina al compimento dei quarant'anni, che è allo stesso tempo figlia, mamma, moglie, amica e infermiera presso la clinica “Sant'Antonio”. Sposata da diciassette anni (urca!) con Loris, ma il loro è un matrimonio che va avanti per inerzia. Lui lavora a Milano, mentre lei vive e lavora a Gradara, mandando avanti la casa e prendendosi cura dei figli.

Io, quando voglio bene a qualcuno, lo vorrei sempre accanto e, se questo non succede, a volte mi convinco di odiarlo perché m'illudo in questo modo di riuscire a sopportare meglio la mancanza.

Alba è una persona precisa e metodica, che dopo il matrimonio ha iniziato a trascurare se stessa per dedicarsi agli altri, in primis la famiglia, e questo fa di lei una delle infermiere migliori. Per fortuna c'è Stella che movimenta le sue giornate..aspettate, ma che dico!!! I suoi turni, soprattutto quelli notturni. Collega e amica fidata, Stella è l'esatto opposto e cerca sempre di dare la giusta motivazione ad Alba a prendersi cura della sua persona, sia a livello fisico che emotivo.

La felicità. Tutti la inseguiamo e spesso non abbiamo cognizione che essa si manifesta proprio grazie alle piccole cose. Può essere un profumo che ci ricorda qualcosa di bello, una poesia, un saluto che aspettavamo, un fiore donato col cuore, un bambino che ride a crepapelle perché gioca e si diverte.
La tranquillità delle loro giornate viene stravolta dall'arrivo di Carlo, un infermiere di “passaggio”, che dopo vari spostamenti nei diversi reparti, viene assegnato a cardiologia..ebbene si, cari lettori, il destino ci mette sempre lo zampino (soprattutto quando si tratta di cuori). In lui c'è qualcosa di diverso, non è come i soliti uomini che stanno alle provocazioni delle galline di turno (e si sa che l'ospedale pullula di oche), è piuttosto riservato e gentile con tutti, non facendo nessuna distinzione tra una donna bella e una brutta. Si inserisce facilmente nella coppia Stella-Alba, fino a quando la prima non è costretta a lasciare momentaneamente il lavoro per maternità.

Ho già detto quanto sia infimo e bastardo a volte il destino? Ci tengo a ripeterlo e sottolinearlo perché farà si che tra i due si crei una sorta di complicità. Ma ad Alba non bastano due occhioni e un bel fisico per farla crollare. È una moglie fedele, nonostante il marito lavori fuori, eppure la cortesia del collega, le chiacchiere tra una visita e l'altra ai pazienti, il capirsi senza necessariamente parlare, metteranno in discussione tutto, a partire dal suo rapporto con Loris.

La vita non è perfezione. Siamo esseri umani con tutti i limiti che ci portiamo dietro da sempre, quindi ti servirebbe sbagliare ogni tanto, anche solo per accettare l'idea che a volte può succedere.”

Volete sapere come andrà a finire? Che cosa farà la nostra protagonista? Secondo voi lascerà il marito per mettersi insieme a un uomo che le ha fatto tornare la voglia di vivere, facendole riscoprire sentimenti ormai assopiti? Bene, sappiate che da me non lo saprete mai. Quindi armatevi di tablet o kindle e leggete questo fantastico romanzo; sono sicura che farà battere il cuore anche a voi e saprà tenervi con il fiato sospeso fino alla fine (io ho fatto fuori un pacco di biscotti al cioccolato prima di voltare l'ultima pagina).

È una storia che ti tiene incollato fino alla fine, ogni capitolo era un invito a continuare, non annoia e non cade mai nel banale, le scelte dei protagonisti non sono mai del tutto scontate. Ho apprezzato il fatto che l'autrice non si sia concentrata solo sui personaggi principali ma che abbia dato giusto risalto alle persone presenti nella vita di tutti i giorni, sia essa una semplice amica o la nonna che si occupa dei nipoti (e che deve avere sempre l'ultima parola). Descrivere una professione come quello dell'infermiere non è semplice, e solo una persona con una grande sensibilità è in grado di mettere nero su bianco la sofferenza e il dolore che si vive all'interno di un ospedale o una clinica.

Ho ritrovato un po' di me in questo racconto, ma EHI!, non fatemi più vecchia di quella che sembro. Mi sono posta dalla parte dei figli che assistono al litigio dei genitori e possono temere in una loro separazione. Cosa sono disposti a fare i genitori per i figli? Anteporranno il loro bene o cercheranno una soluzione ai loro problemi?!?
Non siate scettici, perché l'anima gemella esiste, a volte perdiamo solo di vista quelli che sono i nostri sentimenti, perché si sa che la donna deve essere corteggiata sempre, anche e soprattutto dopo essere stata conquistata (questa è SPARTA!!!). Scherzi a parte, maschietti, questo messaggio è rivolto a voi: non chiediamo poi molto, solo quello di essere ascoltate, e non fate finta di farlo dicendoci costantemente si (non siamo stupide come pensate, a volte forse ingenue), abbiamo semplicemente bisogno di comprensione e tantissimo affetto.

Io credo che amare sia un atto di masochismo allo stato puro. L'amore è sofferenza, - una frase che mi esce spontanea, -...l'amore vero, quello che non ti fa dormire la notte, è la doppia faccia di una medaglia che comprende anche l'odio. Chi ama tanto, può disprezzare l'oggetto del proprio desiderio con la stessa intensità. Secondo me sono due sentimenti inscindibili, quindi, dovendo convivere forzatamente, restituiranno sempre un po' di dolore.”



Aurora Bagnalasta vive a Taranto ma è lombarda, scrive ma è una poliziotta della Stradale. Con guida veloce e mani ben serrate al volante sa condurre con sicurezza racconti fortemente connotati dall'ambientazione realistica e contemporanea.



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