lunedì 7 settembre 2015

LE DUE META' DEL MONDO di Marta Morotti


Maria ha diciannove anni, vive a Torino e ha appena finito gli esami di maturità. Vorrebbe fare la psicologa ma è destinata invece, alla fine dell'estate, ad entrare in fabbrica, come suo padre. Maria si è costruita un mondo tutto suo, curato in ogni minimo particolare, un mondo che le garantisce un'apparente sicurezza, che di fatto non possiede. Una parte della sua vita è come chiusa in una scatola e ciò che le serve veramente è una chiave che le permetta di aprire quella scatola e di far uscire ciò che la sua mente e il suo cuore rifiutano di accettare. Arriva un momento infatti, in cui, costretta a lasciare l'ambiente protetto in cui è cresciuta, comincia a sentirsi attratta da un'esistenza fatta di cose normali, concrete, che le offre la possibilità di sciogliere le catene alle quali ormai è abituata da troppo tempo. Ma come lasciarsi andare a una nuova vita e smettere di combattere? L'ombra di un fratello ingombrante e di un padre assente continuano a trattenerla in una prigione in apparenza dorata, fino a quando, inaspettatamente Maria dovrà fare i conti con sentimenti nuovi che cambieranno la sua vita per sempre.

Non è semplice dare un giudizio a un libro che ti ha scosso nella parte più profonda del tuo essere, come ha fatto il romanzo di Marta Morotti. Ho pensato che si trattasse sempre della solita trama: due siciliani che per sfuggire ai ricatti mafiosi del loro paese d'origine, emigrano per cercare fortuna e una vita migliore di quella che avevano. Ebbene, mi ero sbagliata!
Questa è la storia di Maria, una ragazza alle prese con gli esami di maturità. Studiare le piace e vorrebbe tanto poter frequentare l'università di psicologia, ma è costretta ad entrare in fabbrica, la stessa dove lavora il padre, perché uno stipendio solo non basta più. Ma per premiare gli ottimi voti con cui si diploma, i genitori decidono di lasciarle godere i tre mesi di meritata vacanza.

Io volevo curare le persone con problemi mentali. Volevo fare la psicologa, per aiutare a ritrovare l'ordine. Loro volevano che lavorassi in fabbrica. Non avevo avuto scelta. In fabbrica, l'ordine l'avevano già trovato gli altri. Io avrei solo dovuto seguirlo.

Maria è figlia di Lucia e Alfio Russo, due siciliani che sono dovuti fuggire dal paese di origine in quanto minacciati dalla mafia locale di bruciare il loro negozio. Partono così alla volta di Torino dove l'uomo della famiglia riesce a trovare subito lavoro alla Fiat, scoprendo dai parenti rimasti nella terra natia che il negozio quei maledetti delinquenti l'hanno bruciato veramente. Nulla ha importanza se la donna della tua vita continua a essere al tuo fianco perché basta guardarla negli occhi per avere tutto quello di cui sai di avere bisogno: la tua famiglia. A quattro anni di distanza dal loro matrimonio nasce Maria, una bimba graziosa e intelligente che riesce a conquistare il cuore del padre.
La vita scorre serena fino a quando Lucia non resta nuovamente incinta. Un dono del cielo, se non fosse che la gravidanza è a rischio e il bambino nasce prematuro, sviluppando un deficit cerebrale. Maria non vede la diversità fra se stessa e il fratello, anzi, lo difende, dicendo a chiunque lo guardi con compassione che lui è un bambino come tutti gli altri.

“Però non dimenticarti mai, Maria, che le proprie opinioni, per far sì che vengano ascoltate, vanno dette con calma ed educazione.”

Maria cresce, inizia ad andare a scuola, ma tende a rimanere una persona isolata se non fosse per Salvatore, un bambino che abita vicino casa e che diventerà il suo compagno di banco fino alla maturità. Il loro rapporto di amicizia è puro e semplice, perché entrambi non provano sentimenti diversi da quelli fraterni, e Maria lo considera come quel fratello “normale” che avrebbe tanto voluto. Salvatore finita la maturità andrà a lavorare nella tabaccheria del padre, e come la sua giovane amica inizierà dopo essere tornato dalle annuali vacanze che permettono a lui e alla famiglia di lasciare la città per dieci giorni.
Giorni che a Maria sembrano lunghi e interminabili, e per ingannare il tempo decide che forse potrebbe telefonare a una vecchia compagna di scuola, Sara, per chiederle di uscire insieme. Maria inizia a vivere la normalità di qualsiasi ragazza diciannovenne, esce con un nuovo gruppo di amici e così conosce Antonio, quel ragazzo taciturno che cattura la sua attenzione fin da subito. Ma forse è uno sbaglio innamorarsi, nessuno può capire la situazione della sua famiglia né tanto meno accettare quel fratello ritardato, e torna a isolarsi, a chiudersi nuovamente in quel mondo fatto solo da se stessa e dalla sua famiglia, quel mondo che riesce a darle sicurezza ma che al tempo stesso la rende tanto infelice.

L'odore di una persona per me era sempre stata fondamentale. Mi aiutava a riconoscere chi avevo intorno.

Il personaggio di Maria è abbastanza complesso, ma bisogna arrivare alla fine della lettura per capire il suo comportamento e il suo atteggiamento di diffidenza nei confronti del mondo, spingendola a crearsene uno fatto di felicità illusoria. Il libro è diviso in due parti: il primo narrato dal punto di vista di Maria, mentre il secondo (gli ultimi undici o dodici capitoli) dal punto di vista di Lucia, la madre. Il racconto è scritto in prima persona, dando la possibilità al lettore di immedesimarsi e restare coinvolto maggiormente nella storia. Non nego che qualche lacrimuccia alla fine sia scappata, ma come dicevo il libro merita tantissimo di essere letto.
Per cui lettori, se passate in libreria non lasciatevi sfuggire questo toccante ed emozionante racconto!


Marta Morotti è nata  e cresciuta in provincia di Varese, 29 anni, dopo la laurea in Storia del Cinema e la specializzazione in Letteratura Italiana, ha iniziato il vagabondaggio nel mondo del lavoro tra stage in redazioni sportive, collaborazioni con diversi giornali e lavori part-time. L'amore per i libri le ha insegnato a guardare il mondo come un collage scomposto di storie diverse e possibili. La madre le ha trasmesso la passione per la lettura, mentre da sola ho scoperto quella per la scrittura. 


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