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giovedì 21 aprile 2016

L’amore, come l’acqua di Rowan Speedweel


Tre anni sotto copertura con una delle peggiori gang del paese hanno lasciato dei segni profondi nell’agente dell’FBI Joshua Chastain.
Accompagnato dagli incubi e dalla sua battaglia contro la tossicodipendenza, Josh lascia la giungla di cemento per la campagna del Nuovo Messico, nella speranza di poter cominciare una nuova vita nell’allevamento di cavalli dello zio.
Il sovrintendente Eli Kelly trascorre le giornate a recuperare cavalli maltrattati e considera Joshua nient’altro che l’ennesima anima in pena. Ma non appena il giovane comincia a rimettere insieme i pezzi della propria vita, Eli si accorge che in realtà rappresenta molto di più che la sua ultima sfida.
Il piano di Joshua sembra funzionare e, forse, un nuovo inizio è davvero tutto ciò di cui ha bisogno. Poi, quando finalmente sembra cominciare a ritrovare la pace, violenza e odio lo portano vicino a distruggere tutto ciò che ha costruito e lo costringono a mettere in discussione il proprio futuro con Eli e la propria vita.

Le mie aspettative riguardo questo libro erano piuttosto alte avendo conosciuto quest’autrice con il bellissimo “Alla ricerca di Zach” e, devo ammettere, che non sono state disattese.

Josh è un personaggio molto problematico e l’autrice è riuscita a costruirlo nel migliore dei modi, dandogli perfetto spessore psicologico senza, però, mettere in ombra l’altrettanto importante ruolo giocato da Eli. 
Josh, estremamente fragile dopo un incarico di tre anni sotto copertura, crede di non aver diritto ad un’altra chance, che non potrà mai essere di nuovo felice, che sconterà per sempre i delitti commessi in nome della legge. Eli invece è un “semplice” addestratore di cavalli che ama gli animali ed il suo lavoro, perfettamente inserito nel ranch di cui è il sovrintendente, ma che non si ritiene abbastanza intelligente per un tipo di città come Josh, che è un ex agente dell’FBI laureato e pieno di risorse anche se fisicamente e mentalmente provato.

La loro storia nasce quasi per caso, nessuno dei due è sicuro dell’orientamento dell’altro ed il loro approcciarsi è improvviso e subito causa di innumerevoli fraintendimenti. Il loro rincorrersi sfocia in grandi emozioni che portano il lettore a vivere con loro, passo dopo passo, tutti i momenti che affronteranno fino all'epilogo del libro.

Si tratta di una lettura scorrevole ed emozionante che tratta temi molto delicati come il ruolo spesso molto ambiguo delle forze dell’ordine sotto copertura e come i crimini d’odio che, purtroppo, sono ancora largamente presenti nella nostra società.
L’autrice riesce a catturare il lettore qualunque sia l’argomento trattato, sensibilizzandolo su tematiche sociali e facendolo sognare con una bellissima storia d’amore. Una lettura caldamente raccomandata



“Non osare mai più darmi le spalle e allontanarti mentre ti sto parlando, Josh. Ti ho quasi perduto nel deserto e non ho nessuna intenzione di perderti ancora. Ci siamo capiti?”
“Chi ti dice che sono tuo?” Josh si liberò dalla presa e la sua mano corse immediatamente a sfiorare il punto dove lui lo aveva stretto. “Chi diavolo credi di essere?”
“Sai chi sono e sai che mi appartieni. Cristo, penso di aver saputo che eri mio dal momento stesso in cui ti ho visto scendere da quell’autobus. E non ho intenzione di lasciarti andare.”

Non era una posizione comoda, ma lo faceva stare bene. Joshua si sentiva al sicuro, intatto e protetto sotto il peso dell’uomo, come se finalmente potesse lasciarsi andare, certo che qualcuno si sarebbe preso cura di lui.

Quando tornò a sollevare lo sguardo vide che Eli l’osservava, e la dolcezza di quello sguardo era tale che gli scaldò il cuore e lo fece sentire al sicuro, come se niente di ciò che era successo in passato potesse più fargli del male. Si godette un attimo la sensazione, conscio che si trattava solo di un’illusione, ma desideroso di assaporarla il più a lungo possibile. Era… felice. Quel momento lo rendeva felice. Il ranch, la splendida giornata di inizio autunno, Rory, e persino Milagro, lo rendevano felice. Ma Eli… era quello sguardo negli occhi di Eli la cosa che più di ogni altra lo rendeva felice.



ROWAN SPEEDWELL è una bibliomaniaca impenitente che passa metà del suo tempo a fingere di essere un’archivista di testi legali, metà del suo tempo a fingere di essere un database manager, metà del suo tempo a fingere di essere una nobildonna aragonese del quindicesimo secolo, metà del suo tempo… aspetta un attimo… hmm. Be’, una cosa che non finge di essere è brava in matematica. Fingere le riesce decisamente bene, però.
Nel suo abbondante tempo libero (ah-ah) si occupa di ricamo, calligrafia e miniatura, e crea gioielli. Ha una Laurea Magistrale in storia rilasciata dall’Università di Chicago, è membro della Society for Creative Anachronism, e vive nella periferia di Chicago insieme all’irrinunciabile Gatto della Scrittrice e davvero troppi libri.

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