Pagine

venerdì 1 luglio 2016

ASPETTAMI DAVANTI AL MARE di Emily Pigozzi


Il mare separa, ma a volte può unire per sempre.

Lilia è una giovane giornalista milanese che ha trent’anni, mille manie e paure, una famiglia freddina e un fidanzato noioso, abituato a considerarla parte dell’arredamento. Per rivitalizzare la storia d’amore con Guido, Lilia organizza una vacanza sulle coste dell’Istria, ma non appena arrivano nella bellissima Rovigno le cose si complicano e i destini della coppia si dividono. E Lilia viene sedotta e rapita dallo sguardo magnetico di Danijel. Bello, passionale e misterioso, ma chi è davvero quell’uomo, e soprattutto chi sono i demoni che lo tormentano? Lilia riparte per Milano senza risposte, convinta di aver perso la sua occasione per essere finalmente felice. Ma c’è qualcosa che la chiama, che vuole che torni davanti a quel mare…
Tra i colori di una terra incantevole, martoriata da un passato tragico e non ancora dimenticato, Emily Pigozzi ci regala la storia struggente di due anime che si riconoscono e si comprendono, al di là di ogni ostacolo.
Lilia lavora presso una redazione giornalistica, nella quale è riuscita a trovare un posto grazie alle “conoscenze” del padre; cosa che la infastidisce non poco in quanto sempre costretta a dimostrare quanto quel posto se lo meritasse grazie al duro lavoro e impegno di tutti i giorni. È riuscita a farsi dare la gestione della rubrica “Cultura e spettacolo” che cura con grande meticolosità, e forse è una delle poche cose che le piace realmente del suo lavoro. È fidanzata con Guido da due anni, nonché suo collega di lavoro con cui condivide i ritmi di vita frenetici, anche se la passione tra le lenzuola sembra essere ai limiti del bisogno di soddisfazione degli impulsi sessuali.
Ogni giovedì cena con la sua famiglia, il cui nome è noto tra l'alta società milanese; si è dovuta abituare alla poca affettuosità genitoriale, crescendo infatti con la mania delle liste e la paura di non essere in grado di gestire la propria vita. Unico elemento normale di quella strana famiglia è la nonna Egle, che con la sua voglia di vivere e i suoi aneddoti degli anni passati, consiglia alla nipote di lasciarsi andare, di inseguire la sua felicità e soprattutto di cercare un uomo più passionale dell'invertebrato con il quale attualmente condivide la sua vita (la nonnina non nasconde tutta la disapprovazione nei confronti di Guido, pensiero che va in contrasto con quello dei genitori di Lilia).

“Non farlo, Lilia. Non rassegnarti a ciò che sembra più semplice. Hai sempre avuto paura di uscire dal tuo cantuccio, di lasciarti andare. Emozionarsi, arrendersi ai sentimenti non è un pericolo, ma la cosa più bella che può capitarti! Sei giovane, hai ancora tanto tempo per metterti alla prova. Vai oltre ciò che gli altri decidono per te. Solo tu puoi trovare la strada della tua felicità. Una volta che ti sarai sentita libera, scoprirai che non vorrai più tornare indietro.”

Forse sono proprio le parole della nonna che la risvegliano dal torpore della vita di tutti i giorni, decide così di organizzare una vacanza e dare una possibilità al suo rapporto con il partner. Coglie al volo l'occasione che Guido debba recarsi a Pola, in Croazia, dove si terrà un festival lirico e al quale il giornale ha deciso di dedicare un reportage; le sue ricerche la conducono a Rovigno: non resta altro che partire!
Rovigno è all'altezza delle aspettative di Lilia, se non addirittura di più; ma si presenta un problema una volta giunti a destinazione, le camere degli alberghi sono tutte occupate. Un albergatore del posto le consiglia di andare alla konoba Lucia, dove conoscerà Katarina, la quale salverà la loro vacanza sistemandoli nella casa appartenuta alla nonna. Il paesaggio che si aprirà ai loro occhi è spettacolare e mozzafiato, come se fosse appena uscito da una cartolina. Lilia farà di tutto affinché la vacanza possa risultare piacevole, anche se questo vuol dire unirsi a una ex stagista incontrata per caso e ritrovarsi a condividere una vacanza che lei aveva programmato per due. Una gita in barca organizzata il giorno prima le darà modo di incontrare e conoscere Danijel, e Lilia si troverà improvvisamente attratta da quello sguardo magnetico nel quale si riflette l'azzurro del mare.

Danijel è mistero puro: ogni sua apparizione è quasi come un regalo, per me, un'esperienza magica e sensoriale.

La vacanza giunge al termine, si ritorna nell'afosa e caotica Milano, ma mentre Lilia è intenta a risistemare l'armadio, urta casualmente la borsa usata in quei giorni a Rovigno e si ritrova con un biglietto tra le mani:

Cekam te ispred mora.

Vi state chiedendo cosa significa? Per scoprirlo dovrete leggere questo fantastico racconto! Ancora una volta Emily Pigozzi è stata in grado di sorprendermi con una storia dolce e romantica; mi sono ritrovata a passeggiare per le stradine di Rovigno, ho sentito a fondo l'odore del mare e il rumore dello sciabordio delle onde. Ho assaporato ogni piatto tipico croato, ho ascoltato la storia degli abitanti del posto e ho sognato notti stellate senza fine.
La storia è raccontata dal punto di vista di Lilia, quindi diventa facile far proprie le sensazioni vissute dalla protagonista, e ammetto di aver trovato diversi punti in comune con lei, come per esempio il legarsi a liste e schemi che permettono di avere tutta la situazione sempre sotto controllo. Nello stesso tempo ho apprezzato la forza e il coraggio che ha trovato per reinventarsi a 30 anni, senza farsi fermare dagli ostacoli che sapeva avrebbe incontrato lungo il cammino.
Dal canto suo Danijel si rivela essere un uomo enigmatico, con un passato doloroso e con un'anima ferita; un uomo serio il cui volto sembra non aver conosciuto l'ombra di un sorriso, forse perché non meritevole di quel regalo chiamato vita.
L'autrice ha scritto una storia che emoziona, senza mai dare nulla di scontato. Ogni pagina, ogni capitolo è stata una scoperta, e quando pensavi “Ecco, ci siamo, e ora vivranno per sempre felici e contenti”, ecco che succedeva qualcosa che avrebbe prolungato l'agonia dei protagonisti e anche un po' del lettore. Ammetto di aver trattenuto il fiato in alcuni passaggi, ho avuto paura per Lilia, ho sperato che trovasse la forza necessaria per uscire dai suoi schemi e che non si facesse ostacolare dalle sue paure, e ho ringraziato nonna Egle per esserle sempre stata vicina e per averle dato la spinta necessaria affinché ritrovasse se stessa. Ho amato il loro rapporto, e ho sorriso quando la dolce nonnina rimprovera gli stessi genitori di Lilia nell'essere troppo rigidi, senza vergognarsi nel raccontare i momenti di passione con il suo defunto marito.

Se le persone si decidessero ad agire e basta, molte paranoie verrebbero dissolte con naturalezza, polverizzate dall'inebriante gusto dell'azione.

Non posso che fare i complimenti all'autrice per questo altro piccolo successo, per aver avuto il coraggio di osare e vedere i propri sogni realizzati, per essere stata in grado ancora una volta di scrivere una storia emozionante, in grado di strappare un sorriso e rubare una lacrima.


2 commenti: