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martedì 13 dicembre 2016

Calcio d’inizio di Amy Lane


Nonostante un’adolescenza triste e un presente solitario, Skipper Keth non ha mai desiderato altro che una famiglia. La cosa che più le si avvicina è la squadra di calcio che allena dopo il lavoro e il suo miglior giocatore, nonché migliore amico, Richie Scoggins.
Una fredda sera di ottobre, una conversazione dopo l’allenamento si trasforma in un incontro sessuale che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato, né intende dimenticare. In breve, Skip e Richie vivono solo i loro fine settimana, le partite di calcio, e i giochi che fanno insieme fuori dal campo. Tra nasi rotti, decorazioni per le feste e un’influenza devastante, imparano a conoscersi come mai avrebbero creduto possibile. E ogni nuova scoperta fa loro trascendere i confini del campo di calcio catapultandoli dentro alle infinite possibilità della migliore relazione della loro vita.
Skipper non riesce a immaginare una famiglia migliore di Richie, ma il ragazzo ha dei legami familiari che lo trattengono e dai quali non può liberarsi. Skip deve quindi convincerlo a restare con lui anche dopo la fine del campionato invernale, cosicché la storia che è cominciata sul campo possa diventare un futuro felice nella vita di tutti i giorni.
Amy Lane è, a mio parere, la regina dei romanzi “torcibudella” dove i protagonisti devono sempre attraversare le fiamme dell’inferno prima di riuscire a realizzare il loro sogno d’amore. In questo caso, però, nonostante per Skip e Richie non sia tutto rose e fiori, non ci troviamo davanti a grandi drammi esistenziali come poteva essere la doppia vita di Chase in “Chase nell’ombra” o l’adolescenza da prostituta di San Pietroburgo di Mikhail in “Promesse fatte”. Skip e Richie sono due ragazzi normali, amici da sei anni che fino a quel momento hanno avuto storie con ragazze che non sono mai rimaste abbastanza per significare qualcosa. Per loro il sesso non ha mai avuto grande attrattiva e parlare tra loro di quest’argomento li spinge a portare il loro rapporto su un piano del tutto nuovo.

La storia in sé è davvero molto semplice, non ci sono grandi colpi di scena e, bene o male, si capisce come andrà a finire. La bravura dell’autrice sta proprio tutta qui: nel riuscire a trasmettere forti emozioni e coinvolgere il lettore a tal punto da creare qualcosa di unico e altamente godibile da delle basi che non hanno nulla di straordinario o grandioso. L’innocenza dei protagonisti, il disperato bisogno di una famiglia di cui prendersi cura di Skip e il desiderio mai sopito di ottenere affetto e rispetto dalla propria famiglia di Richie sono i tratti che li rendono umani e ce li fanno amare, non servono mirabolanti capriole tra le lenzuola o dirty speak per tenere alto l’interesse del lettore, almeno non servono ad una grande scrittrice come Amy Lane che comunque sa il fatto suo anche per le scene hot.

Insomma, un libro dolce ed emozionante che ci accompagna insieme a Skip e Richie nella scoperta del loro amore verso un Natale pieno di gioia con la propria famiglia, sia essa biologica oppure formata da amici con cui si ha un rapporto maggiormente stretto che con chi ci ha generato.



Skip non aveva mai detto quelle parole. Non era mai rimasto sveglio di notte con una ragazza nel letto, a raccontare di com’era stata la sua bruttissima infanzia e delle poche cose belle, che brillavano come diamanti nel fango, limpide e luminose, per aiutarlo ad andare avanti.Ma l’orecchio di Richie sembrava una grotta segreta e le parole fluirono con facilità nel rifugio sicuro della notte buia.“Mi sto innamorando di te, Richie”

“Bene. Ti amo.”“Anch’io ti amo.”“Ogni volta diventa sempre più facile dirlo.”“Sì, lo so. E anche più importante. Un po’ come lavarsi i denti o il caffè la mattina. Devi farlo e basta.”“Sì,” sorrise Skip. La febbre sembrava essersi abbassata e il suo cervello faceva ragionamenti coerenti per la prima volta da giorni. “Come bere l’acqua o andare in bagno. Non puoi pensare di non farlo.”“Oppure come respirare, Skip. Suona meglio.”“Sì, come respirare.”

Erano gli stessi due ragazzi che si erano incontrati a scuola e che piano piano avevano forgiato un’amicizia profonda. Gli stessi due ragazzi che avevano scoperto l’uno tra le braccia dell’altro il sesso vero e il primo bacio e il primo amore.

AMY LANE è madre di quattro figli ed è una lavoratrice a maglia compulsiva, che scrive perché non riesce a zittire le voci che ha in testa. Adora i gatti, i chihuahua, fare calzini e gli uomini sexy. Odia le tarme, le lettiere dei gatti e gli imbranati ottusi. È difficile trovarla a cucinare, pulire o a svolgere faccende domestiche, ma la potrete sorprendere mentre prepara coi ferri set di emergenza con cappello/coperta/paio di calzini, per qualsiasi occasione o a volte senza motivo.
Scrive nella doccia, in palestra, mentre scarrozza i figli a calcio/danza/ginnastica/musica e ha imparato a scrivere sulla tastiera veloce come il vento. Vive in una casa cadente infestata dai ragni, in un quartiere fatiscente, e conta sul suo adorato Mate per tenerla ancorata alla realtà – lui ci riesce, perfino assicurandosi che il suo cellulare non si scarichi. È sposata da oltre vent’anni: crede ancora nel Vero Amore, con la V maiuscola e la A maiuscola, e non vede alcun motivo per cambiare idea.

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