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lunedì 4 dicembre 2017

NEMICO DI SE STESSO di SJD Peterson


L’agente Thomas Webber ha fatto tre voti: a sua moglie un voto nuziale, a Dio di resistere alla tentazione e alla polizia di far rispettare la legge. Ma quando un tornado colpisce il suo paesino e Tom è costretto a mettersi al riparo con uno sconosciuto, i desideri a lungo repressi tornano a galla e gli è impossibile resistere.

Ben Parker ha nascosto la sua vera natura per tutta la vita. Nel 1952 le leggi sono chiare e farsi scoprire significherebbe marcire in galera, emarginato o, peggio, condannato a morte. Conclusa la guerra non riesce a trovare lavoro e decide di darsi alla macchia. Sette anni dopo è ancora arrabbiato e stanco di nascondere al mondo chi è davvero. Dopo aver incontrato Thomas, Ben riesce per la prima volta a immaginare di sistemarsi. C’è solo un problema: ha già costretto Thomas a infrangere la legge e a fargli da alibi. E poi c’è il piccolo ostacolo della moglie di Tom, la sua famiglia e il suo impegno con la cittadina di Ramer.
Buongiorno Cosmo Readers, oggi recensirò per voi un libro che mi aveva intrigato fin dalla trama, ma quando ho iniziato a leggerlo mi ha preso poco, almeno all'inizio, per poi conquistarmi dopo una pausa nella lettura. Nemico di se stesso è un bel libro, tratta tematiche importanti, mettendoci davanti alle difficoltà immani, che fino a poco tempo fa, essere omosessuali presentava. C'è ancora parecchio lavoro da fare, in questo senso, ma per fortuna i passi avanti fatti sono stati tanti.

Ma prima di analizzare nello specifico le tematiche trattate, forse è meglio iniziare dalla trama:
1952, cittadina di Ramer - l'agente Thomas Webber è un uomo ligio alla legge che deve far rispettare e alla sua famiglia, ma ha una marea di desideri a lungo repressi che un tremendo tornado porterà alla luce. L'incontro con Ben Parker, un ex soldato che si è dato alla macchia dopo una serie di eventi non proprio cristallini, dal punto di vista della legge, metterà a dura prova i voti che ha fatto alla moglie, a Dio e alla polizia.
Quell'incontro cambierà la sua prospettiva e i suoi pensieri e quello che desidera davvero. Costretto a essere l'alibi di Ben e ad andare contro ogni voto fatto in precedenza, si troverà davanti a una tempesta ben peggiore del tornado che ha messo in ginocchio la sua città. Riusciranno i due a superare le difficoltà che li mettono a rischio della galera, nella migliore delle ipotesi, e nella peggiore a rischio della vita stessa?

Se voleste scoprirlo leggete questa storia, perché merita.

La mia recensione oggi sarà un po' diversa dal solito, perchè voglio raccontarvi più le mie riflessioni sul libro, anziché farvi  solo un'analisi della storia, della sua struttura e dei personaggi.

Ho sempre saputo che essere gay fosse pericoloso, fino a non molto tempo fa. Anche oggi, ogni tanto la cronaca ci racconta di episodi di omofobia e, nei social stessi, come nella vita quotidiana, ci scontriamo con persone che proprio non riescono a tollerare il fatto che si esca dai loro canoni. L'accettazione e il concetto che siamo tutti persone, a prescindere da chi amiamo e da qualunque altra cosa, apparentemente, ci differenzi, si sta facendo strada nel mondo, ma ancora siamo ben lontani da quello che sarebbe auspicabile.
Questa storia ci presenta uno spaccato degli anni '50, ma volendo trasporre alcuni eventi a quanto accade oggi, ci rendiamo conto che non siamo poi così evoluti.

Dopo aver finito la lettura ho riflettuto su questi argomenti, con un po' di tristezza e sgomento.

Vorrei ampliare il discorso, ma non mi sarebbe possibile evitare gli spoiler, per cui mi fermo qui.

SJD Peterson è stata bravissima nel rendere questa storia, nel darmi non solo un bel romanzo, ma anche nel darmi spunti di riflessione ed elementi che mi hanno portato a fare ricerche personali.

Non ho potuto fare a meno di amare Thomas e le sue altalene emotive e non solo.
Un brav'uomo, un pilastro della comunità in cui vive, sempre pronto a farsi in quattro per gli altri, che paga a caro prezzo il fatto di aver riscoperto se stesso.


 "«Avevo dodici anni,» mormorò Tom senza alzare lo sguardo.

«Cosa?» chiese Ben confuso.

«Era domenica mattina ed ero seduto fra i miei genitori quando il reverendo John ha fatto il sermone sui peccati degli omosessuali. Giuro, è stato come se stesse guardando proprio me. Come se conoscesse i pensieri oscuri che avevo. Ha iniziato a spiegare che era un peccato contro Dio, innaturale, un abominio, ed è stato allora che ho capito che sarei andato all’inferno.»"
Il personaggio di Ben, mi è piaciuto altrettanto. Lui è l'artefice della presa di coscienza di Thomas, ma è anche un uomo che dopo aver passato l'inferno, non è più disposto a piegarsi a nessuno e subire qualsivoglia ingiustizia.

 "Una rabbia cieca ribollì dentro Ben che strinse la presa sul bicchiere. Maledetti uomini che predicano odio nei loro sermoni condannando ragazzi all’inferno prima ancora che possano pensare a cosa hanno fatto di sbagliato. L’idea che qualcuno piantasse il seme dell’odio in un bambino, condannandolo a un futuro di disprezzo per se stesso, del dubbio e della paura lo mandava in bestia."
In entrambi i personaggi ho avuto modo di cogliere diverse chiavi di lettura, ma lascerò che siate voi a scoprirle tutte.

La mia valutazione è assolutamente positiva. Consiglio questo libro agli amanti degli m/m, a cui piacciono le storie dove le difficoltà sembrano insormontabili, dove tutto rema contro. Ma soprattutto a chi ama i libri che  fanno riflettere, capaci di mostrare spaccati di vita, e di storia, che spesso non conosciamo e neanche immaginiamo, in maniera impeccabile. Se appartenete a queste categorie sono certa che apprezzerete questa storia quanto me.


SJD Peterson, meglio nota come Jo, vive nel Michigan. Non certo il posto ideale per una che odia il freddo e la neve. Quando non sta scrivendo o leggendo, la potete trovare accanto al calorifero mentre controlla le statistiche della NHL o guarda i Red Wings che ci danno dentro. Non sa cucinare, manca il cesto della biancheria nove volte su dieci, ma è molto brava con le riparazioni in casa.

Potete trovare Jo qui:
Twitter: @SJDPeterson


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