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venerdì 9 febbraio 2018

DAVANTI AGLI OCCHI di Roberto Emanuelli


TITOLO: Davanti agli occhi
PUBBLICAZIONE: Rizzoli 6/02/2018
AUTORE: Roberto Emanuelli
GENERE: Romanzo Contemporaneo

Succede e basta. Senza sapere perché, senza sapere quando. È una frazione di secondo, come quando inizia a piovere o a nevicare. Le cose belle si presentano così, all'improvviso. Basta un attimo, uno solo, ed ecco che la vita ti travolge, anche se ormai non ci credevi più. Come Luca, che a trent'anni ha già fatto un voltafaccia a se stesso rinunciando al sogno di diventare scrittore per inseguire soldi e successo: ora le giornate gli sembrano tutte uguali, note di una melodia suonata senza passione. Chiuso nel suo ufficio da broker, sente di aver nascosto la parte più importante di sé, quella che non ha paura di ascoltare il cuore. Ma come puoi ascoltare il cuore se non gli permetti di tirar fuori la voce? Come puoi inseguire i sogni, se non sai più riconoscerli? È proprio in questi momenti, quando tutto sembra perduto, che ci capitano le cose migliori. E appena incontra Mary, Luca non ha dubbi: lei è la sua cosa migliore. Bellissima, irraggiungibile, inafferrabile come il colore dei suoi occhi, Mary richiede impegno per essere conquistata, perché è questo che fanno i veri tesori. Adesso, finalmente, Luca sa cosa vuole: vuole mettersi in gioco, vuole sbagliare, lasciare che le emozioni lo investano come un treno in corsa. Vuole innamorarsi. Vuole Mary. Perché rinnegare la propria natura non è mai una buona idea. E non è mai troppo tardi per ballare al ritmo del cuore.
Davanti agli occhi è un romanzo di formazione, una storia che si apprezza con il tempo, dove in realtà non accade nulla di eclatante, ma è la vita stessa che accade, e questa di per sé è già una cosa eccezionale: Il solo vivere, mettersi in gioco di fronte le difficoltà della vita, sbagliare, cadere, rialzarsi è un processo intenso, naturale, necessario e quanto di più reale possa accaderci. E questo accade a Luca il protagonista del romanzo. Luca, che alla soglia dei trentun'anni nonostante abbia un lavoro, un tetto sulla testa e una vita apparentemente agiata, si sente solo, perso, e insoddisfatto. Sta combattendo una battaglia contro se stesso e sta tirando la somma di tutte le scelte prese fino a questo momento. Lui è un broker assicurativo che ha chiuso a chiave in un cassetto i sogni che custodiva fin da ragazzo: diventare uno scrittore. E complice la paura, il bisogno di avere tutto e subito, si è lanciato in una vita apparentemente frivola e fatta più di immagine che di sostanza, ma anche questo è necessario, perché sbagliare è importante, ci permette di reimpostare la nostra scala di valori, di mettere sul piatto della bilancia le nostre scelte, rivalutare i nostri obiettivi e desideri, e se possibile, rimediare cercando la felicità, che di per sé potrebbe essere un concetto astratto e inarrivabile, ma comunque riconoscibile in quelle piccole cose che ci appagano e ci fanno stare bene. Questo è un concetto che Luca ha già compreso, ma deve solo capire il modo per arrivarci; e per farlo dovrà affrontare un viaggio introspettivo, fatto di silenzi, di mancanze. Dovrà affrontare il suo buio, nuotare fra i meandri della sua mente e spogliarsi di tutti gli strati di paure e insicurezze per arrivare nel profondo della sua anima, per cercare quella luce che da troppo tempo si è spenta. Ma in questo viaggio Luca non sarà solo, verrà accompagnato da molti personaggi che nel bene e nel male saranno il suo termine di paragone, saranno il confronto per cui si porrà molte domande e rimetterà tutto in discussione. Ma c’è una persona che più di tutti ha influito sul suo percorso emotivo: Mary, la ragazza che è piombata nella sua vita come un fulmine a ciel sereno, che in egual misura è stata la sua fine e  il suo inizio, la sua più grande gioia e più grande sofferenza,  il suo niente e il suo tutto. Lei è l'emozione più grande e inaspettata che Luca possa aver provato.


Mary”: è questa la poesia più bella del mondo, e l’ho scritta senza neanche accorgermene. Perché certe poesie sono come quei fiori che spuntano nelle crepe del cemento: nascono da sole, senza una logica, senza una spiegazione, chiudi gli occhi, li riapri e loro sono lì, o forse ci sono sempre state, a colorare uno sfondo grigio, a dare un sapore tutto nuovo a quello che fino a quel momento era un film noioso e prevedibile.

Ma la loro relazione è perennemente ostacolata da paure e incertezze che ti fanno cadere nel vuoto con la consapevolezza di non sapere se alla fine della discesa il paracadute si aprirà o ti schianterai a terra, ma sei comunque dipendente da quel brivido, da quella scossa di adrenalina che ti fa sentire vivo dopo anni di apatia. E cosi Luca, nonostante Mary non riesca a prendere una posizione, decide di buttarsi, perché per quanto lo schianto sia inevitabile o meno, le emozioni e il senso di leggerezza che prova durante la discesa, per lui, ne varrebbero sicuramente la pena.


"A me, la felicità, m’ha sempre messo paura solo nominarla, fin da piccolo, ché è un attimo che passa e poi boom, ti ritrovi là sotto, laggiù, a cercare i pezzi, a rimontare il Lego... E allora io il Lego non lo montavo proprio, lo lasciavo nella scatola, mi bastava la foto sulla confezione per sapere come sarebbe potuto essere. Ecco, devi avere coraggio per essere felice, un sacco di coraggio per montare il Lego e giocarci come se nessun pezzo dovesse mai staccarsi e cadere, come se nessun incastro potesse mai perdersi."

Come vi ho già detto all'inizio questo è un romanzo di formazione, dove, durante la lettura il protagonista si evolve, matura, facendoci dono dei suoi sentimenti ed emozioni viste unicamente dal suo interno, ed è quindi Luca ha parlarci per tutto il racconto, cosa che mi ha incuriosito e appassionato fin dall'inizio: sono stata catturata dalla sua fragile emotività, dalla sua “umanità”, dalla sua dolcezza e dalla passione che mette in tutto quello che fa. Adoro Luca e credo ci debbano essere più uomini come lui. L'autore ci racconta di lui utilizzando una prosa limpida e curata che arriva dritta al cuore del lettore. Lo stile è altamente poetico e permeato da metafore profonde e ben spiegate che fanno percepire con mano i veri sentimenti del protagonista. La freschezza e la genuinità sono elementi che accompagnano la lettura dalla prima all'ultima pagina, non facendolo risultare mai pesante e noioso, nonostante la ridondanza di quella vena malinconia che caratterizza gran parte del romanzo. Questa lettura non vuole solo parlare di una grande quanto appassionante storia d'amore, ma anche di un percorso emotivo ed evolutivo del protagonista dietro al quale si può rispecchiare ognuno di noi. Questo libro sembra dirti: “Fermati. Rifletti. Guardati dentro.” Che è un po’ quello che ho fatto io, e che riesce in modo semplice e diretto a darti spunti di riflessione. È una storia dolce e amara che ti insegna a guardare ogni cosa da angolazioni diverse, da ogni punto di vista. Ti insegna a non giudicare dalle apparenze e, se possibile, a non giudicare affatto, perché ognuno di noi ha la propria storia personale e se non si è pronti e non si ha la voglia di spogliare fino all'ultimo strato possibile l'anima di chi ci sta accanto allora è meglio stare zitti e passare oltre evitando di cadere in quelle banalità e ovvietà che si dicono tanto per riempire un silenzio o un vuoto.

“Io non sono l’idea che hai di me”: già basterebbe questo breve incipit a sbaragliare il mondo. Un certo tipo di mondo. A renderlo un posto meno noioso, meno banale. Cerchiamo di attribuire agli altri il frutto delle nostre aspettative, delle nostre paure e frustrazioni, e se gli altri non sono come vorremmo, se disattendono le nostre masturbazioni mentali, li riteniamo deludenti, sbagliati. Non in linea. Perché noi abbiamo costruito la nostra cazzo di immagine, e loro devono corrisponder- le! Non ammettiamo imperfezioni, divergenze nelle forma, nel disegno, alterazioni nel colore. Cosa rende davvero speciale un’immagine? Ci innamoriamo del soggetto, o forse solo di un punto di vista? Il nostro punto di vista...

Questa è un romanzo che nonostante il giudizio finale, nonostante vi sia piaciuto o meno, lascia un segno nel lettore perché è il frutto di un analisi approfondita sul senso della vita e volente o nolente vi ritroverete a provare una forte empatia per Luca, a porvi le sue stesse domande; perché se è vero che ognuno di noi ha la propria storia, diversa e unica, è anche vero che siamo tutti accomunati da una stessa componente universale: I sentimenti. So di aver raccontato poco o nulla di questa storia, non perché non lo ritenga importante, ma semplicemente, ho voluto lasciare spazio a quello che per me è stato la linfa vitale di questo romanzo: La poesia, le emozioni, e i sentimenti. E credo che quando uno scrittore come Roberto Emanuelli sappia raccontare e tradurre ciò che non si può spiegare a parole, ma solo “sentire dentro”, allora credo che abbia fatto un ottimo lavoro.
Buona lettura



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