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giovedì 17 marzo 2022

STUCK (Red Oak Manor Collection #2) di Marilena Barbagallo



Dylan non sa quando è nato. È stato abbandonato, ancora in fasce, davanti al cancello dell’orfanotrofio in cui è cresciuto. Era domenica, perciò lo hanno chiamato Sunday. L’unico colore che definisce la sua vita è il grigio delle mura di Red Oak Manor, ma c’è stato un tempo in cui una ragazzina è riuscita a renderlo felice. È bastato uno sguardo a legarlo per sempre a lei. 
Nonostante sapesse di aver conosciuto l’amore, ha dato il peggio di sé: rabbia e gelosia. Pur di proteggerla dal suo peggior nemico, l’avrebbe lasciata andare per sempre.
E lo ha fatto.
Eppure, ci sono sentimenti destinati a non spegnersi mai. Lo sa bene Arya Torres, oggi attrice di successo, il tormento di Dylan. Lui non sopporta di vederla sulle riviste e in quei dannati film, lei di non avere sue notizie. Il giorno in cui si incrociano a Los Angeles, a un party privato, niente sembra essere cambiato.
Lei ha ancora bisogno di essere la sua farfalla. 
Lui di incastrarla nella sua ragnatela.
Ma per un criminale non può esserci spazio nel mondo scintillante di una star di Hollywood.
(collage scaricati dalla pagina ufficiale della Red Oak Manor)

L’unica cosa che Dylan Sunday sa è che è cresciuto a Red Oak Manor e che anche lui, come tutti, desidera una famiglia, spera che qualcuno lo noti, che gli dia l’amore e l’affetto che solo i genitori sanno dare ai figli. Ma più il tempo passa più il suo carattere si incupisce assumendo le sfumature del grigio dell’orfanotrofio in cui è cresciuto, diventando un ribelle, ignorando le regole e venendo punito direttamente dal signor Sherman, il proprietario del Maniero. Un ragazzo difficile, che tiene tutti lontano, fino a quando i suoi occhi non incrociano quelli di Arya Torres, arrivata temporaneamente a Red Oak Manor, in attesa che sua madre si disintossichi. Si dice che le anime simili si riconoscono subito, e la stessa cosa è successa tra loro. L’uno lo specchio dell’altro, con il corpo martoriato e l’anima a pezzi, si sono aggrappati a quella speranza che forse insieme potevano curare quelle ferite che si portavano dietro. Dylan c’è per Arya, nonostante cerchi di tenerla a distanza per evitare che il suo incubo si materializzi e venga presa di mira da chi non dovrebbe. E anche se quello che prova per lei è amore sa che per tenerla al sicuro deve lasciarla andare. Forse un giorno si ritroveranno, forse metterà in atto quel piano messo a punto all’età di 17 anni, ovvero rapirla e vivere insieme a lei per sempre, l’unica cosa che sa è che lei è l’unica a cui ha donato il proprio cuore. E se il destino ci mettesse lo zampino e si incontrassero a distanza di dieci anni? Riuscirebbe Dylan a placare la gelosia e l’ira di vedere la sua Arya, famosissima attrice di Hollywood, sulle riviste patinate e in quei film che l’hanno resa così famosa? L’unica cosa che sa è che non può fare a meno di esserci per lei, anche se questo significherebbe finire sotto i riflettori, e si sa che un criminale opera sempre quando cala il buio…


«Preferirei camminare da sola».
«Con me non sarai mai sola».

Ero partita carica a mille, mi ero gasata leggendo le recensioni più che positive su questo romanzo, aspettavo con impazienza l’uscita di queste storie dopo la tanta pubblicità che era stata fatta, ma ammetto di aver faticato a terminare la lettura di questo romanzo. Conosco la scrittura della Barbagallo e sapevo che il criminal romance era il tipo di storia che avrebbe potuto scrivere, eppure Arya e Dylan sono quei personaggi con cui non sono riuscita a entrare in empatia. Sono aperta a ogni tipo di lettura, di genere e di storia, infatti di suo ho letto tutta la Black Dinasty trovandola interessante e stimolante, cosa che purtroppo non è avvenuta anche con Stuck. Mi era piaciuto il fatto che due persone “rotte” potessero trovare l’uno nell’altra la forza per rimettersi in sesto, aggiustarsi, trovare un motivo per andare avanti anche quando la vita ti continua a prendere a schiaffi, e anche che per proteggere lei, Dylan avrebbe dovuto rinunciare all’amore. Ma ho trovato troppo instabile lui per quello che riguarda il suo atteggiamento, ed estremamente indecisa Arya, per non parlare dei continui sbalzi temporali in cui vengono divisi i capitoli (presente-passato-passato-presente in un continuo rimbalzarsi la palla tra i due pov).

Lei è sempre stata la storia importante, quella che rimane come un tatuaggio sulla pelle.
Il mio sacrificio più grande.


Non condanno il genere, anzi situazioni rudi, complicate, complesse devono ricordarci che il mondo in cui viviamo non è tutto rose e fiori, tutt’altro, ma ho trovato alcune situazioni estremizzate e ripetitive, alcune liquidate senza un buon approfondimento, per arrivare ai capitoli finali come se si volesse affrettare la chiusura. È quasi impossibile scrivere una recensione senza fare spoiler… sto scrivendo e cancellando da una decina di minuti perché incapace di riuscire a esprimere quello che penso/sento. Forse avrei voluto un capitolo finale diverso, senza arrivare a un gesto tanto folle da parte di quello che ha sempre avuto una certa influenza su Dylan, forse avrei preferito Arya più matura, più decisa e non quella ragazzina che entrava a Red Oak Manor per la prima volta. Ecco, sento che i personaggi non sono cresciuti e maturati come invece ho notato in June e Jace, ma fossero rimasti legati a quegli adolescenti arrabbiati con il mondo e con la vita.

Ritrovarsi di fronte chi ha avuto l'occasione di fare un giro nella nostra anima è come sentirsi un po' nudi, scoperti, vulnerabili.

Una delle cose che mi piace di questi romanzi è come riescano a incuriosire i lettori sui protagonisti futuri che incontreremo nelle prossime storie. Ho già adocchiato qualcuno ma non dirò chi :p e via con la prossima avventura!


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