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lunedì 15 gennaio 2024

UN ATTIMO SOLTANTO di Paola Chiozza



Ricco, sfacciato e con una pessima fama da seduttore, Troy Reynolds è tutto quello da cui le brave ragazze dovrebbero stare alla larga. Ha ventitré anni, una carriera da velista in ascesa e due regole: nessuna esitazione e nessuna distrazione. Per realizzare il sogno di entrare nel team velico Zefiro e vincere l’America’s Cup, Troy non può permettersi di infrangerne nemmeno una.

Almeno finché non incontra lei.

Alizée De Rosa ha vent’anni e detesta una sola categoria di ragazzi: quella di cui fa parte Troy Reynolds. Non importa che lui abbia un sorriso capace di spedirla all’inferno e l’aria di chi ottiene sempre ciò che vuole, sono incompatibili. Lei viene da un quartiere popolare, non ha un soldo e lavora come cameriera, lui gira a bordo di una Ferrari e, quel che è peggio, vuole entrare nel team e portare via il posto al migliore amico di Alizée.

In una sola parola: off-limits.

Ma l’aria diventa elettrica quando si sfiorano. Perché dietro alle apparenze di Troy c’è un mondo fatto di mare, onde e vento. Lo stesso in cui Alizée è cresciuta e che si è lasciata alle spalle. E se la tentazione fosse troppo grande per resistere? Se la tempesta fosse una sottile linea tra odio e amore, sarebbero disposti a superarla insieme, con il rischio di naufragare e lasciarci il cuore?

#prodottofornitodaPaolaChiozza

#copiaomaggio

Seguo Paola ormai da anni e la parola che mi viene in mente pensando ai suoi romanzi è “evoluzione”, non soltanto dal punto di vista di scrittura, ma soprattutto creativo. Continua a mettersi in gioco e non delude mai le aspettative, e io sono pronta a recensire anche la sua lista della spesa.

Ok, torno seria. Non sono mai stata una sportiva, anche se ho praticato tutti i tipi di sport fino ad approdare all’equitazione, e ammetto che seguire lo sport mi annoia da morire (non sono esenti nemmeno le Olimpiadi per fare un quadro della mia situazione complicata). Eppure, Paola è riuscita a farmi appassionare a uno sport che non avevo mai preso in considerazione: la vela.
Sono nata e cresciuta sul mare, in una località in cui è estate otto mesi l’anno, e no, non è la Liguria, anche se è stato bello ripercorrere parte di un viaggio fatto anni fa che mi ha permesso di conoscere luoghi incantevoli grazie anche al tempo clemente. Si dice che il mare non è qualcosa che puoi descrivere, puoi solo viverlo, e quella sensazione di libertà ti resta addosso a distanza di anni, tanto da sentire sempre forte il suo richiamo.

Siamo legati da un filo invisibile, una corda infinita che ci avvolge.
Potrei impazzire per uno così.
Ecco perché è pericoloso, perché devo staccarmi, perché non posso permettergli di sciogliere i miei nodi.


Empatizzare con i protagonisti di questa storia è stato facile, e se all’inizio avevo storto il naso davanti all’ennesimo ragazzo, figlio di papà, a cui bastava uno schiocco di dita per avere tutto, con Troy Reynolds mi sono dovuta ricredere. È facile giudicare una persona dagli abiti che porta, ma andando oltre quell’apparenza ci si rende conto che Troy è qualcosa di più. È sogni, aspirazioni, libertà, tutte cose che quelle regole cui dovrebbe sottomettersi lo fanno soffocare. E anche se l’incontro con Alizée non è avvenuto nel migliore dei modi, lei è riuscita a cogliere quel qualcosa che rendeva Troy unico e diverso da quella gente alla quale non si è mai potuta né voluta mescolare.
Siamo abituati a protagonisti maschili forti, che sanno quello che vogliono e se lo prendono. Eppure, era da tanto che un uomo, seppur di carta, non riusciva a insinuarsi nel mio cuore pagina dopo pagina, mettendo a nudo le proprie emozioni, parlando di quei sogni che Alizée conosce bene, mostrando la giusta dose di sensibilità, quello che fa sorprendere e ci fa esclamare “Anche lui ha un cuore!”. Si dice che le persone sensibili sentano il doppio rispetto agli altri, e io ho sentito tutto quello che Troy provava, che fosse in mare o sulla terraferma, ma soprattutto ho sentito quel filo invisibile creato da quelle stesse corde e quegli stessi nodi marinari che lo legavano al suo vento personale, Alizée.

«Pensi ancora che il nostro vento soffi controcorrente, Alizée?»
«Non importa la direzione. Voglio solo che l’affrontiamo insieme, ovunque ci porti. Quando il mare sarà imprevedibile, quando le onde proveranno ad affondarci, quando la tempesta tenterà di ribaltarci, il nostro amore sarà abbastanza forte da resistere.»

Non è semplice trovare le parole adatte per rendere giustizia a una storia che ti ha lasciato qualcosa dentro una volta arrivata alla parola fine, ma se dovessi descrivere questo romanzo con una sola parola, questa sarebbe RISCATTO. L’ho avvertita forte in Troy come in Alizée. Loro non solo sembrano destinati a trovarsi e stare insieme perché condividono qualcosa che è più di una passione; condividono una sorta di riscatto dovuta alle loro dovute posizioni: Alizée nei panni di quella che si fa in quattro per realizzare i propri sogni e, anche se è dovuta crescere in fretta, non ha mai smesso di crederci; Troy svestendo i panni del figlio perfetto che dovrebbe sottostare a rigide regole per compiacere la madre e la ricca comitiva di cui ama circondarsi, abbandonando il percorso facile per quello più impervio, quello che ti fa sudare e mangiare terra, ma che ti fa giungere in cima grazie alle tue sole forze.
E se in una storia ci si concentra sulle vicende dei personaggi principali, vi siete mai chiesti cosa sarebbero senza quelli secondari o di contorno, ma che dotano la storia di quella spinta in più? Ho sorriso quando Troy chiedeva consigli al padre, il quale gli ha sempre ricordato quale fosse realmente il suo sogno, togliendo quello strato di patina lucida che lo portava a compiacere la madre. La dolcezza, la purezza e l’ingenuità di Dalila, sorella di Alizée che le ha fatto capire quanto il suo giudizio fosse offuscato dall’odio che provava in chi era nato nell’agiatezza, permettendole di aprire gli occhi e invitandola a seguire il proprio cuore.
Un attimo soltanto vi farà provare tante di quelle emozioni, che alla fine del libro sentirete la brezza arrivare dal mare, la salsedine invadere le vostre narici e la giusta potenza del vento che tanto basta a spiegare le vele per andare incontro alla libertà.

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