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venerdì 30 agosto 2024

Review Tour: IL CAVALIERE D'INGHILTERRA (The Royals #4) di Louise Bay


E se il tuo nuovo capo fosse affascinante come James Bond, galante come Mr. Darcy, ma un tiranno a cui nessuno osa avvicinarsi? Dopo tre anni trascorsi a New York lavorando come cameriera, con molte avventure alle spalle ma nessuna relazione, Violet ha bisogno di un cambiamento radicale. Le delusioni lavorative e sentimentali del suo passato tornano in continuazione a ferirla e così, per non smentire la sua filosofia di vivere cogliendo l’attimo, accetta l'offerta di un'amica di sostenere un colloquio come assistente per uno studio legale a Londra. L'incontro fortuito in metropolitana con l'inglese più sexy che si sia mai visto dai tempi di Mr. Darcy sembra confermare subito a Violet che trasferirsi è stata la scelta giusta. Solo, non credeva di incontrare lui di nuovo in ufficio. L'affascinante sconosciuto altri non è che il signor Knightley, l’avvocato più influente e stacanovista di tutta l'Inghilterra. In effetti, anche il suo nuovo capo tiranno. Alexander ha pianificato con cura la sua carriera da avvocato e, ogni giorno, si chiude in ufficio sommergendosi di documenti per prepararsi in vista dei processi sempre e rigorosamente da solo. È chiaro che rifiuti immediatamente l’aiuto della nuova assistente americana che gli viene proposta. Violet però non ha intenzione di lasciarsi liquidare e tornarsene su due piedi a New York. Quando una discussione accesa tra Violet e Alex sfocia improvvisamente in un bacio da giochi d’artificio la situazione si complica ancor di più: Violet non è in cerca di un cavaliere in armatura scintillante che le regali un amore da fiaba. Soprattutto, se il tempo insieme a lui ha una data di scadenza e un oceano intero a frapporsi tra loro.

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Quarto volume della serie The Royals firmato Louise Bay, poteva mai mancare all'appello la storia della sorella più piccola dei King?

Dopo la storia di Max, e quella di Scarlett, finalmente possiamo assaporare a pieno il potenziale di Violet. E che potenziale.
Dopo essersi dovuta ricostruire una vita, l'idea che questa non le sia mai calzata a pennello è sempre più incessante, e quando le si pone dinnanzi la possibilità di trasferirsi momentaneamente dall'altra parte dell'oceano non si fa problemi a far la valigia. Non troppi almeno.

Quello che ho amato di questo libro? La chimica. Quel pizzico di destino. La magia.
Il primo incontro con quello che diverrà il suo "quasi" capo è stato un colpo di genio.
Un incontro che ha segnato l'inizio della loro reciproca ossessione.
Nessuno dei due sapeva nulla dell'altro se non che stavano andando nella stessa direzione su quel treno, e dopo il volo rocambolesco del suo cellulare scesa dalla corsa, Violet scoprirà presto che potrebbe condividere più del dovuto con questo affascinante sconosciuto dai modi impeccabili e dallo sguardo magnetico.
Tipo il lavoro.
Alexander Knightley è un barrister con la fama da stacanovista, figlio di uno dei più celebri avvocati e magistrati inglesi e questo, sulle sue spalle ambiziose, si sente eccome.
Lui non vuole riuscire nel suo lavoro. Vuole eccellere. Non gli importa della vita sociale, se non quando strettamente necessario, perché niente deve sovrapporsi al suo obbiettivo finale.

Non ha fatto i conti con Violet però, il nuovo acquisto del suo studio. Un'impiegata che si rivelerà come l'oro per quanto preziosa.
Entrambi vogliono riuscire nel loro lavoro, peccato che venire a compromessi sia alla base del successo di entrambi e nessuno vuole ottenere meno di ciò che si sono preposti sin dall'inizio.


Violet King non era certo speciale, nonostante il suo profumo al tramonto indiano e le sue gambe che sembravano della lunghezza perfetta per avvolgersi intorno ai miei fianchi. 
La curva del suo collo e la pressione nelle sue mani non avevano alcuna importanza. No. 
Violet non era speciale e io avrei smesso di pensare a lei.

La cosa bella di tutto ciò? Che lei sembra riuscire dove gli altri hanno fallito. Dopo un secondo incontro frizzante a dir poco (preparate i ventagli perché le temperature si alzeranno, eccome! Louisa Bay sa come regalarci dettagli, e che dettagli), si ritroverà a entrare in punta di piedi nella sua vita, anche perché su una cosa sono concordi entrambi: quella parentesi rimarrà l'unica per loro due dal momento che non solo ci tengono al lavoro, ma son troppo professionali per mischiare il piacere con gli obblighi della vita.

Voi ci credete? Io no. 
E nemmeno loro in fondo, ma se riuscissero anche solo a capire come incastrarsi potrebbero essere l'uno per l'altra il fattore non calcolato, la svolta della loro vita. L'occasione per essere felici, capite?
Devono solo capire quanto siano disposti entrambi a rivalutare le loro priorità, e Alexander a mettersi in discussione non solo come uomo, ma come barrister impegnato in una relazione.
Sulla Treccani, se cercate bene, come sinonimo di stacanovista ambizioso trovate la descrizione del nostro protagonista, parola mia, ma non voglio dirvi altro per rovinarvi la sorpresa.

Il cavaliere d'Inghilterra, secondo me, è un romance che si ama o si odia, la mentalità dei personaggi offertaci grazie i pov alterni è qualcosa con cui o si entra sin da subito in sintonia oppure potrebbe risultare difficile. Perché? All'inizio non mi ispirava molto Violet, mi sembrava come se il suo personaggio fosse costruito intorno ad un chiodo fisso, QUEL chiodo fisso, eppure capitolo dopo capitolo ho imparato a vedere aspetti di lei che me l'hanno fatta piacere e amare. E poi Alexander... sospiravo come una ragazzina ogni volta che era sul punto di capitolare.
Che dirvi se non godetevi il viaggio, perché è appena iniziato?

Il libro in pillole:
- autoconclusivo, IV vol The Royals
- pov alterno I persona tempo passato
-tropes: forced proximity, contemporary romance, workplace romance, billionaire

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