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martedì 17 gennaio 2017

LE LETTERE DEL DESTINO di Chiara Personeni


© Alter Ego s.n.c., Viterbo, 2016

Edizioni AUGH!
Collana: Frecce
ISBN: 978-88-9343-008-1
www.aughedizioni.it
Copertina flessibile: 370 pagine



Il destino sembra aver scritto per Andrea Zalando pagine cariche di dolore: cresciuto senza un padre, perde crudelmente e misteriosamente a quattro anni la madre, suo unico riferimento. Andato a vivere coi nonni, subirà continui soprusi e maltrattamenti. Neanche le famiglie cui sarà affidato in seguito saranno in grado di aiutarlo, anzi contribuiranno a emarginarlo nella sua solitudine e a rendere il suo fardello ancora più pesante.Determinato a inseguire il suo sogno e a mantener fede a una promessa fatta, il giovane e brillante Andrea riceverà in dono dalla vita una sorpresa grande e inaspettata: l’amore. Sarà infatti grazie alla presenza e al sostegno dell’esuberante e vivace Giada, che il protagonista di Le lettere del destino riuscirà finalmente, non senza difficoltà, a far luce sulle oscure e intricate vicende che portarono alla morte della madre in quella tragica e lontana notte di Natale, riappacificandosi così col suo violento passato di sofferenze e privazioni.

domenica 11 dicembre 2016

DAVID (Saxton Saga Vol. 4) di Margaret Gaiottina


Anche un corpo piagato dalla sofferenza può essere splendido e struggente nello stesso tempo. Impossibile da credere per David, primogenito dei Saxton ed ex impeccabile uomo di successo. E, tanto meno, lo è per Morgan Wollstoncraft, signore luciferino delle corse d’auto, abituato a disprezzare i più deboli e indifesi. David sarà chiamato a scegliere tra il bisogno di amare che gli brucia dentro e il senso di colpa che lo divora. Avrà questa volta il coraggio di rischiare, di mettere in gioco tutto se stesso solo per amore?

giovedì 3 novembre 2016

HIRONDELLE (Serie: L'aquila e la colomba - Vol. 1) di Delia Bluetales


TITOLO ORIGINALE:
HIRONDELLE

Serie:
L'aquila e la colomba (Vol. I)

Autrice:
Delia Bluetales

Self Publishing

Victor, giovane nobile del primo Vittorianesimo, nasconde molti segreti. Infatuato della misteriosa Lady Dorothea, promette di prendersi cura del capriccioso e impossibile figlio di lei, Damien, dotato di uno spiccato talento per cacciarsi nei guai. Fra intrighi, elfi, streghe, vampiri, viaggi per mare e circostanze avverse, mantenere la promessa si rivelerà più arduo del previsto.
Intanto, a Londra…
L’intraprendente e caparbia Delia, sedicenne dal passato sconosciuto, ambisce a fuggire da una vita misera e squallida, che le va sempre più stretta.
Tra amici improbabili e pericolosi alleati, la strada sarà irta di ostacoli e il prezzo da pagare, forse, troppo alto…

giovedì 29 settembre 2016

LO SMERALDO DI LONDRA di Simona Liubicich


LO SMERALDO DI LONDRA
DI SIMONA LIUBICICH
HARPER COLLINS EDITORE
SERIE HARMONY PASSION (NR.118)
Genere EROTICO/STORICO


Londra, 1904 - È una notte di pensieri, quella di Jude Arkell di FitzRoy, fratello del duca di Grafton. Di ritorno da una battuta di caccia nell'Hampshire, presta soccorso a una carrozza incidentata. Non crede ai suoi occhi quando, aprendo lo sportello, si trova dinnanzi la donna più bella su cui abbia mai posato lo sguardo. Lei è Evangeline Rosewood ed è in fuga da Londra e dal suo ex amante, Brock Grummermore, un malvivente della peggior specie che la considerava di sua proprietà. Evangeline ha bisogno di un posto dove passare la notte e Jude si offre di ospitarla nella villa di proprietà del fratello. Da subito tra i due la passione è palpabile, tanto che esplode selvaggia appena rimangono soli nelle lussuose stanze. Lei si lascia trascinare in un turbine irrefrenabile di sensazioni mai provato, convinta che, sebbene con rammarico, non rivedrà mai più Jude. Ma il crudele Brock rivuole a ogni costo il suo smeraldo prezioso, la donna che ha avuto l'ardire di lasciarlo, e per questo Evangeline avrà bisogno di tutto l'aiuto possibile per salvarsi.



Eccomi di nuovo a recensire uno dei generi letterari da me preferiti: lo storico. Uno storico, in questo caso, intriso di erotismo, visto che si tratta del volume nr. 118 della serie Harmony passion. L’occasione quindi, è quella dell’imminente uscita nelle edicole, del nuovo romanzo di Simona Liubicich: Lo smeraldo di Londra, edito Harper Collins.
Siamo nell’Inghilterra del primo novecento, un’epoca molto amata dalla nostra autrice, che del regency ha fatto il proprio cavallo di battaglia ambientandovi quasi tutti i suoi precedenti romanzi a contenuto storico.
Dopo la morte della Regina Vittoria, nel 1901, le succedette al trono il figlio Edorado VII. Anche se Edoardo fu un Re piuttosto libertino, amante dello sport e della vita mondana, non poteva ribaltare in un solo colpo le antiquate tradizioni sociali della decadente, ma ancora potente, alta nobiltà inglese, ingessate dai 63 lunghi anni di regno della madre Vittoria. 

La delicata storia d’amore e di passione, che è il perno portante della trama, si sviluppa mostrandoci anche il lato più oscuro, violento e cinico dell'alta aristocrazia, trattando ampiamente il tema della violenza sulle donne e soprattutto sulle fanciulle inermi. Se vogliamo fare un paragone con i tempi moderni, vien da dire che purtroppo troppe cose sono rimaste uguali al passato. Il modo di intendere i rapporti, la possessività e l'arroganza di alcuni uomini, non sono per nulla cambiati. Ne abbiamo conferma dai molti casi di abuso e violenza, per non parlare dei femminicidi, di cui alle porte dell'anno del Signore 2017, ancora sentiamo parlare. Con questo non intendo scagliarmi contro il sesso maschile: per fortuna la maggior parte degli uomini non sono così, è soltanto che ce ne sono ancora troppi per i miei gusti. Ma veniamo al libro.


Evangeline Rosewood è una donna bellissima, lunghi capelli rossi come il fuoco e verdi occhi di smeraldo, capaci di incantare ed affascinare ogni uomo, però non è una donna libera: è di proprietà di Sir. Grummermore che l’ha comprata da ragazzina al London Orphan Asylum, per farne la propria amante, "svezzandola" tra soprusi e violenze di ogni tipo, prestandola persino alla propria cerchia di amici. Dopo tante sofferenze e sacrifici, Evangeline tenta la fuga con il proposito di recarsi  a Portsmouth e da lì imbarcarsi per New Orleans. Una nuova vita l’aspetta in un mondo dove “Lo smeraldo di Londra “ potrà svanire ed Evangeline Rosewood rinascerà libera, finalmente padrona di se stessa. Un sogno che s'infrange contro il muro della sorte, che comunque si rivela non essere poi così avversa.

La carrozza procedeva spedita lungo la strada fuori città e dondolava pericolosamente a causa del terreno sconnesso e profondamente fangoso dopo l'ultimo acquazzone. Evangeline era terrorizzata: appena lui si fosse accorto della fuga, sarebbe scoppiato un putiferio. L'avrebbe inseguita e uccisa. Che cosa ho fatto? , mormorò tra sé portandosi una mano sulla bocca. Lui era peggio di una bestia dannata, non provava sentimenti e la considerava una sua proprietà, un gioiello da esibire: lei era lo smeraldo di Londra.

Jude Arkell è il figlio secondogenito del Duca di Grafton, destinato a divenire Duca a sua volta, dopo la morte del fratello Petrus gravemente ammalato. Occhi e capelli neri come l’ossidiana, il volto che sembra scolpito da un artista, Jude oltre che stupendo è anche un uomo di buon cuore e sani principi, fortemente legato al fratello. E' probabilmente lo scapolo più ambito di tutta Londra, soprattutto ora che ha promesso davanti al letto di morte di Petrus, di sposarsi al più presto per dare un seguito alla loro dinastia.

... giovane, bellissimo, la guardava con una punta di insolenza e... sì! , pensò, desiderio. Glielo poteva leggere nello sguardo. Una sensazione di calore la avvolse come poche ore prima, quando si era poggiata contro il suo torace a cavallo e aveva sentito i suoi muscoli guizzare, potenti. Ora, i capelli gli ricadevano lisci sulle spalle, lucida ossidiana, e gli occhi erano veramente due pozzi neri, due pietre oscure incastonate in un viso regolare, la bocca dalle labbra morbide all'apparenza, la camicia bianca che lasciava intravedere un triangolo di peluria scura del torso.a

L’incontro tra Evangeline e Jude avviene in una notte buia e tempestosa. La carrozza della ragazza ha subito un incidente, il cocchiere è morto e Jude non vede altra scelta che caricare Evangeline sul proprio cavallo e portarla alla tenuta di famiglia. La passione fra il futuro duca e la ragazza divampa incendiandoli e nessuno dei due riesce a resistere al forte richiamo che rappresentano l’uno per l’altra. Jude non è certo un uomo che si sia mai negato il piacere, anche se si è sempre ben guardato dal promettere, alle donne con cui si è accompagnato, quello che non aveva nessuna intenzione di mantenere. Evangeline, invece, è una donna abituata a dare il proprio corpo con “generosità” obbligata. Conosce bene l’arte della seduzione ma è stata istruita per donare piacere agli uomini e per farlo ha rinchiuso il cuore dentro una scatola d’acciaio. La crudeltà con cui il suo concubino l’ha sempre trattata, non le ha lasciato che quella scelta: una scelta per sopravvivere. Ora invece un uomo bellissimo e gentile la desidera e lei non riesce a negarsi questo piacere; l’ultimo, anzi, l’unico, prima di salpare per l’america.

Erano vicini, ancora troppo vicini e il cuore di Evangeline stava facendo le capriole. Ormai era al punto di non ritorno. Lo voleva; almeno una volta sola, voleva provare piacere tra le braccia di un uomo che non la prendesse con la forza o con la consapevolezza di considerarla solo una prostituta. Il corpo bramava di essere toccato, preso, posseduto e lei, adesso, era ben felice di ascoltarlo.


Sia Eve che Jude si rendono conto di provare, l'uno per l'altra, molto di più che una semplice attrazione fisica, ma sono consapevoli che Jude non potrà mai sposare una cortigiana, tuttavia Eve pensa di potersi accontentare di averlo come amante, anche se lui sarà costretto a sposare un' altra. Dal canto suo, Jude, s'illude di poter bypassare le convenzioni imposte dal suo status sociale e di poter convincere Re Edoardo a benedire il loro matrimonio. Niente di più impossibile!

Lo vide sgranare i grandi occhi scuri, la bocca atteggiata a un sorriso incredulo. «Hai quindi intenzione di rimanere, Evy?» le chiese con l'emozione nella voce. Ciò che lei provò in quel momento fu qualcosa di troppo forte, tanto da averne paura. «Non voglio essere un peso per te, ma finché mi desidererai, io resterò.»

E' qui che la trama esplode in tutta la sua potenzialità. L'intreccio di cospirazioni messe in atto da personaggi senza scrupoli che frequentano la corte del Re, i segreti sepolti nel passato di Evangeline e quelli della direttrice dell'orfanatrofio in cui la ragazza è cresciuta, convincono Jude a rivolgersi alla Rowland Inc. Entrano in così in campo anche Ethan Rowland e Edward Fulham, che abbiamo già avuto il piacere di conoscere in "Ossessione color cremisi" e "La Signora degli spiriti".
Vi lascio alla curiosità di scoprire a cosa porteranno le loro indagini. Non sarà un cammino indolore. Vi indignerete scoprendo fino a che punto può arrivare la natura umana, starete in pena per la sorte di alcuni personaggi e ne manderete all'inferno altri; penserete che Evangeline sia una piccola incosciente, ma allo stesso modo ne ammirerete il coraggio e l'intraprendenza; ringrazierete di essere nate in un'epoca in cui matrimoni non possono più essere ordinati da un Re e allo stesso tempo sognerete di essere la destinatarie della passione di Jude.
Il finale poi, non è così scontato come si potrebbe pensare: 
Jude, ne sono assolutamente certa, vi stupirà!


Come tutti i precedenti romanzi di Simona Liubicich, anche questo è  scritto con un lessico adeguato all'epoca a cui si riferisce, rimanendo comunque scorrevole e facile da leggere; ottima l'editazione. Sia i protagonisti principali che quelli secondari sono ben caratterizzati e l'inserimento della parte che riguarda le violenze a cui le donne sono da sempre state sottoposte, conferisce spessore alla trama.




Scrivo per Harlequin Mondadori – ora HARPER COLLINS ITALIA – da cinque anni; presto uscirà il quinto libro, un vittoriano del quale tengo ancora tutto segreto. Sono stata curatrice editoriale perDelosDigital, sezione racconti erotici, mi occupo di editing e sono articolista per PINK MAGAZINE ITALIA.
Appartengo alla classe 1970, l’anno dell’isola di Wight, dei Doors e di Jimi Hendrix, grandi personaggi del mondo della musica che amo da impazzire. Vivo in Liguria, una vita tranquilla… più o meno!
Ho fatto un percorso di studi di lingue straniere e in seguito un diploma in infermieristica pediatrica. Amo i libri, tutti, dai classici ai moderni d’oggi. Ascolto musica rock: Guns N’ Roses, Angra, Skid Row, Iron Maiden e Velvet Revolver sono i miei preferiti. Quando scrivo, in sottofondo c’è sempre, e ripeto sempre, musica. Fa parte di me, ogni testo mi ricorda qualcosa, un attimo particolare della vita, un momento speciale. Canzone preferita? “Sucker train blues” dei Velvet Revolver, ma ce ne sarebbero anche molte altre…
Non guardo quasi tv, ormai per quel che mi riguarda c’è ben poco da vedere eccetto qualche documentario o film horror.
Sono una nottambula, soffro d’insonnia e adoro la notte, il cielo illuminato dalle stelle e il silenzio che circonda come un mantello. Amo il freddo, glaciale, nevoso. Rifuggo l’estate ma la devo affrontare per amore di mia figlia che adora il mare; se potessi, scapperei in Alaska a primavera e tornerei in autunno!
Sono pignola e logorroica, intransigente con me stessa e col prossimo.
Ho pochi amici che conto sulle dita di una mano, amici veri che non mi hanno mai delusa. Ho un carattere difficile, intollerante, permaloso e duro, forse dovrei ammorbidirmi un poco, ma si sa che con l’età si peggiora…
Sono un’ottima forchetta, mangio quasi di tutto a parte i finocchi e le melanzane che non sopporto proprio. Carnivora convinta, divoro bistecche al sangue e amo alla follia il tiramisù. Avrò detto tutto su di me? Noooo, ma raccontare ogni cosa sarebbe troppo lungo.
BIBLIOGRAFIA:
Sfumature del deserto" Gammarò Edizioni 2010;
Seduzione e vendetta" Harlequin Mondadori 2012;
Tentazione e orgoglio" Harlequin Mondadori 2013;
Ossessione Color Cremisi "Harlequin Mondadori 2015; 
Un bacio sotto il Vischio "self publishing Dicembre 2015;
La Signora degli spiriti "Self publishing Maggio 2016;
Oltre Ogni limite  "Self publishing Luglio 2016;
Lo Smeraldo di Londra "Harper Collins" settembre 2016;
365 racconti horror per un anno" Delos Books;
365 racconti sulla fine del mondo" Delos Books;
365 racconti d'amore" Delos Books;
365 racconti di Natale" Delos Books;
Il magazzino dei mondi" Delos Books";
Speciale Science Fiction Writers Magazine" Delos Books;
diverse pubblicazioni per Romance Magazine Delos Books;
diverse pubblicazioni per "Confessioni Donna


lunedì 12 settembre 2016

SANGUE AMARO di Angela D'Angelo

,

Genere: Social Romance/ New Adult
Pagine: 202
Ebook: GRATUITO
Cartaceo: 7,00 (i proventi saranno devoluti INTERAMENTE alla Onlus SalvaBimbi)
Uscita: 6 agosto 2016

Ci sono luoghi in cui ogni giorno è una lotta alla sopravvivenza, dove l'aria avvelena il sangue. 
Antonio vive a Scampia, un quartiere dimenticato da Dio e dallo Stato. Sulle sue spalle grava la responsabilità di crescere il fratellino Gabriele, inserito in un programma di recupero per minori a rischio.
Ci sono persone che combattono e non si arrendono al senso di impotenza.
Greta è una psicologa. La sua vita non l’aveva preparata al degrado delle Vele, alla silenziosa battaglia ingaggiata da un ragazzo cresciuto troppo in fretta e da un bambino che fatica a riconoscersi nei suoi coetanei.

Ci sono legami che nascono a dispetto delle barriere innalzate dai pregiudizi e dalla società.

Antonio, Greta e Gabriele sono tre figli di una terra amara. Le loro esistenze si intrecciano, si scontrano e si completano sullo sfondo di una realtà difficile e pericolosa, che li minaccia e sembra precludere loro ogni possibilità di avere un futuro.

Sangue Amaro. Una storia di fiducia, di amore, di speranza.

"QUANDO LA FELICITÀ NON LA VEDI, CERCALA DENTRO"

mercoledì 7 settembre 2016

PECCATI DI FAMIGLIA di Mariella Mogni


Peccati di famiglia - Mariella Mogni
COLLANA YOU FEEL 
Proprietà letteraria riservata
© 2016 Rizzoli Libri S.p.A. / Rizzoli
Prima edizione digitale 2016
ISBN 978-88-586-8551-8

È giusto amare qualcuno che non si può avere?

Elena è sempre stata fragile, facile preda di ogni tentazione. Un trauma sepolto nel passato – uno sbaglio che l’ha costretta ad abbandonare molto presto il nido familiare – l’ha convinta di essere inaffidabile e sempre colpevole di tutto ciò che di brutto le accade. Quando la malattia della madre la costringe a riavvicinarsi all’algida sorella Marina, e a subire i suoi sguardi sprezzanti e i suoi commenti taglienti, Elena scopre nel cognato Alessandro una persona gentile, capace di rivolgerle attenzioni che non si aspettava più da nessuno. Senza poterci fare nulla, Elena scivola in una spirale di affetto e riconoscenza, e si innamora del marito di sua sorella. Ma un ex violento, e vecchi segreti di famiglia che si svelano giorno dopo giorno sempre più inquietanti, le renderanno ancora più difficile scegliere tra la correttezza e la passione, tra il senso di colpa e il coraggio di prendersi ciò che vuole, costi quello che costi.

Un romanzo erotico torbido e avvincente, in cui una passione proibita si trasforma in un sentimento sincero e destinato a crescere. E nulla è come appare.

venerdì 29 luglio 2016

OLTRE OGNI LIMITE di Simona Liubicich


Formato: Kindle
Prezzo Amazon: euro 1,99
Pagine: 136 
Autore: Simona Liubicich
Illustratore: Romance Cover Graphic

San Francisco, 1905
Per Philippa Green, il suo lavoro di investigatrice è tutto, la sua indipendenza di donna, l'aria stessa che respira. Nonostante la sicurezza apparente, il suo cuore è stato spezzato dall'unico uomo che abbia amato davvero: Clive Anderson, capo della Divisione Investigativa di San Francisco.
Adesso, una serie di omicidi la costringono a lavorare fianco a fianco con lui e Phil dovrà lottare contro se stessa per rifiutare quella passione che la divora, mentre uno spietato assassino si aggira nell'ombra a caccia delle sue vittime.
E lei potrebbe essere nel suo mirino...



Ben ritrovate, carissime #cosmofans,
eccomi di nuovo a recensire per voi, l’ultimo lavoro di Simona Liubicich. Un romanzo breve, autopubblicato, genere poliziesco/storico, che si svolge nei primi anni del secolo scorso.
Come già ci ha abituato la Liubicich, anche in questo romanzo la protagonista femminile è una donna di grande carisma. Philippa Green fatica ad adeguarsi ai canoni standard che, nonostante il movimento femminista già iniziasse a far sentire sonoramente la sua voce, ancora venivano richiesti a una donna in quegli anni: sottomissione, dedizione alla famiglia, poca cultura; tutti ingredienti, che sapientemente manipolati da una società maschilista e patriarcale, facevano di una donna un oggetto, magari bello e adulato, ma pur sempre un oggetto, privo di identità propria.

Carnagione ambrata, occhi di giaietto, folti riccioli neri come l'ebano. Philippa è l'unica figlia di Alvin Green un  baronetto inglese, caduto in disgrazia presso la famiglia di origine. Alvin possiede e dirige un' affermata agenzia di investigazioni private.  Profondamente addolorato, per essere stato praticamente ripudiato per il solo fatto di essersi innamorato di una donna del popolo, per giunta creola, Alvin Green ha fatto di tutto perché la sua unica figlia crescesse al di fuori degli stereotipi sociali che hanno pesantemente influenzato i suoi rapporti famigliari. Così Philippa è una donna colta e raffinata; vive da sola in una bella casa sulla spiaggia lungo lo skyline Boulvard di San Francisco, guida l’automobile, non si sottrae all’amore anche fisico e soprattutto svolge un lavoro che adora, presso l’agenzia di investigazioni private di Alvin, consapevole che un giorno sarà sua.
È stata dura, ed è per questo che ho lasciato libera Phil di vivere la sua vita. Siamo in America, i preconcetti inglesi li ho abbandonati totalmente il giorno che siamo sbarcati a Ellis Island, a New York. Phil è indipendente, ha il suo lavoro, la sua vita, e il giorno che non ci sarò più erediterà parecchi soldi. Non ha bisogno di me.»……  ma la sua vita privata è tutt'altra faccenda anche se, come padre, credo lecito preoccuparmi.

Clive Anderson, invece, è a capo della Divisione investigativa di San Francisco. E’ un uomo piacente, dai penetranti occhi blu': "bello, carismatico, "bastardo!” Ecco la definizione con cui Philippa lo descrive in uno dei passaggi iniziali del libro. In realtà Clive è molto più di questo per Phil: Clive è l’uomo che l’ha sedotta, amata e poi abbandonata. All’apparenza niente si frappone all’amore fra i due, ma nonostante ciò e nonostante l’attrazione e il sesso tra di loro siano di livello superiore, Clive si tira indietro mettendo fine alla loro breve relazione per fidanzarsi con una viziata cocca di papà. 

Lei aveva sgranato gli occhi, costernata. Fidanzato? Non ne aveva mai avuto il sospetto ed era evidente che lui non aveva avuto la minima intenzione di farsi scoprire, tenendo nascosta la cosa in maniera eccellente.
«Quindi, vieni a letto con me e sposerai un'altra...»

«Non è così, Phil, ti prego...» 
Lei aveva scalciato via le lenzuola con rabbia e si era alzata.
«E com'è, allora? Cosa sono, io? La tua puttana? Che cosa farai? Sposerai la tua fidanzata e continueremo a fare sesso?» 
«No, Phil. Finisce qui. Non voglio prendermi gioco di te.»
Un duro colpo per l’orgoglio di Philippa ma soprattutto una ferita profonda in fondo al cuore che cerca di nascondere in ogni modo mantenendosi fredda e professionale ogni volta in cui il lavoro la costringe a lavorare fianco a fianco con Clive. Lui si dimostra incapace di accettare fino il fondo il fatto che una donna sia in grado di prendersi cura di se e decide di incanalare la propria vita su di un binario diverso che ritiene più tranquillo: una donna dedita alla moda e alle occasioni mondane, non corre pericoli di sorta. E' un uomo moderno ma non riesce a scendere a patti con le proprie paure e consapevolmente si lascia a lungo manovrare dalla nuova terribile fidanzata.


I capelli castano chiari erano morbidamente 
raccolti e teneva un braccio poggiato sul corrimano, il viso sollevato, l'aria falsamente smarrita. 
Sta attendendo che salga a prenderla...
 pensò Clive mentre si incamminava tra la folla per raggiungere la base delle scale. Sollevò lo sguardo e lei gli sorrise. 
Non poteva negare che Nelly fosse una bella ragazza: flessuosa come un giunco, possedeva colori diafani che quell'abito riusciva a esaltare. 
 Un delicato fiore, una rosa tea. 
Ma lui sapeva bene che lei non era delicata come voleva in tutti i modi cercare di apparire.  
Nelly era terribilmente viziata e, 
nonostante il loro rapporto fosse abbastanza intimo, 
spesso faceva fatica 
a tollerare i suoi capricci


Il destino però ci mette lo zampino e il proposito di mantenere le distanze da chi l'ha tanto umiliata, rimane per Phil solo un'utopia, perché lo spietato serial killer che sta mietendo meticolosamente una vittima al mese, dimostra di essere invaso da un profondo odio verso le donne. Cadaveri orrendamente mutilati, vengono ritrovati nei posti più strani e gli strascichi dell'indagine si avvicinano sempre più alla cerchia affettiva della protagonista, fino a giungere a minare la sua sicurezza personale. Il 25 di ogni mese diventa un giorno infausto e soltanto l'immenso coraggio di Phil e qualche amicizia ben piazzata, le permetteranno di giungere alla conclusione del caso, non senza che il cuore subisca ulteriori pesanti scossoni.

Lo sguardo le cadde sulla porta finestra appena spalancata, quella che si affacciava sulla veranda e sul giardino, quello che dava sulla spiaggia dove lei aveva trascorso la serata precedente.
Rimase impietrita dall’orrore. Dovette aggrapparsi allo stipite, le urla di Metty che continuavano a riecheggiarle nelle orecchie.
Sul viottolo che conduceva al cancello secondario, proprio dinnanzi ai tre scalini che dalla veranda scendevano nella piccola area verde, c’era una sedia.
Una donna, completamente nuda, sedeva su di essa.
Inchiodata.

E proprio a seguito di questo, Philippa dovrà scendere a patti con se stessa. La scelta non sarà facile e sarà dettata da quell'amore sublime e profondo che soltanto le donne possono provare. Quell'amore che ti cresce dentro e ti fa sembrare che certe scelte e i compromessi, siano poca cosa al confronto. Potrà sembrare che Philippa rinunci a un parte di sè, invece non fa  altro che aprirsi completamente alla nuova sfida che la vita le sta lanciando. È una donna coraggiosa e come tale si comporta.

Phil si sentì stringere così forte tra le sue braccia che, per un attimo, credette che le si sarebbe spezzato qualche osso. 
Rise, cercando di divincolarsi.  «Ehi... mi sciuperai tutta, così!» lo rimproverò, bonariamente.  «Non sai quanto abbia voglia di sciuparti, babe...» Lei notò i suoi occhi incupirsi dal desiderio.
«Clive...»
«Sì?» le domandò mentre richiudeva quella porta e la spingeva dolcemente verso la stanza da letto.
«Io... devo dirti ancora una cosa e, se non lo faccio ora...


Un libro piacevole, dal ritmo scorrevole e, come ogni altro romanzo di Simona Liubicich, ottimamente redatto e editato. I personaggi sono ben caratterizzati e la parte poliziesca contiene un intreccio capace di tenere il lettore col fiato sospeso. Piacevoli le scene d' amore. Consigliato se amate immergervi nel clima ovattato del primo novecento, vi piacciono le indagini intricate e, oltre alla bella storia d'amore che non guasta mai, chiedete che un romanzo vi regali anche un pizzico d'avventura.


























Scrivo per Harlequin Mondadori – ora HARPER COLLINS ITALIA – da cinque anni; presto uscirà il quinto libro, un vittoriano del quale tengo ancora tutto segreto. Sono stata curatrice editoriale perDelosDigital, sezione racconti erotici, mi occupo di editing e sono articolista per PINK MAGAZINE ITALIA.
Appartengo alla classe 1970, l’anno dell’isola di Wight, dei Doors e di Jimi Hendrix, grandi personaggi del mondo della musica che amo da impazzire. Vivo in Liguria, una vita tranquilla… più o meno!
Ho fatto un percorso di studi di lingue straniere e in seguito un diploma in infermieristica pediatrica. Amo i libri, tutti, dai classici ai moderni d’oggi. Ascolto musica rock: Guns N’ Roses, Angra, Skid Row, Iron Maiden e Velvet Revolver sono i miei preferiti. Quando scrivo, in sottofondo c’è sempre, e ripeto sempre, musica. Fa parte di me, ogni testo mi ricorda qualcosa, un attimo particolare della vita, un momento speciale. Canzone preferita? “Sucker train blues” dei Velvet Revolver, ma ce ne sarebbero anche molte altre…
Non guardo quasi tv, ormai per quel che mi riguarda c’è ben poco da vedere eccetto qualche documentario o film horror.
Sono una nottambula, soffro d’insonnia e adoro la notte, il cielo illuminato dalle stelle e il silenzio che circonda come un mantello. Amo il freddo, glaciale, nevoso. Rifuggo l’estate ma la devo affrontare per amore di mia figlia che adora il mare; se potessi, scapperei in Alaska a primavera e tornerei in autunno!
Sono pignola e logorroica, intransigente con me stessa e col prossimo.
Ho pochi amici che conto sulle dita di una mano, amici veri che non mi hanno mai delusa. Ho un carattere difficile, intollerante, permaloso e duro, forse dovrei ammorbidirmi un poco, ma si sa che con l’età si peggiora…
Sono un’ottima forchetta, mangio quasi di tutto a parte i finocchi e le melanzane che non sopporto proprio. Carnivora convinta, divoro bistecche al sangue e amo alla follia il tiramisù. Avrò detto tutto su di me? Noooo, ma raccontare ogni cosa sarebbe troppo lungo.

BIBLIOGRAFIA:
Sfumature del deserto" Gammarò Edizioni 2010;
Seduzione e vendetta" Harlequin Mondadori 2012;
Tentazione e orgoglio" Harlequin Mondadori 2013;
Ossessione Color Cremisi "Harlequin Mondadori 2015; 
Un bacio sotto il Vischio "self publishing Dicembre 2015;
La Signora degli spiriti "Self publishing Maggio 2016;
Oltre Ogni limite  "Self publishing Luglio 2016;
365 racconti horror per un anno" Delos Books;
365 racconti sulla fine del mondo" Delos Books;
365 racconti d'amore" Delos Books;
365 racconti di Natale" Delos Books;
Il magazzino dei mondi" Delos Books";
Speciale Science Fiction Writers Magazine" Delos Books;
diverse pubblicazioni per Romance Magazine Delos Books;
diverse pubblicazioni per "Confessioni Donna".


domenica 17 luglio 2016

SONO SOLO UN MARINAIO di Patrizia Ines Roggero


Lunghezza: 237 pagine
Serie: Romantic Pirates
Genere: Romance storico
Edizione: terza 
Self Publishing (PIR)
Ebook: € 1,99
Cartaceo (Amazon): a breve 

Come sfuggire alla forza dei sentimenti, se il proprio cuore è sordo alla ragione?
Quando il destino mette Jack sul cammino di Alyce, è inutile impedire alla passione di esplodere tra loro... ma lui è un pirata e lei appartiene a un altro.
Arrembaggi, fughe e battaglie, nei Caraibi del XVII secolo, tra un presente seducente e un passato che torna, minaccioso, a oscurare il sole.

lunedì 11 luglio 2016

IL SILENZIO DEL PECCATO di Linda Bertasi



TITOLO:Il silenzio del peccato

AUTORE: Linda Bertasi

EDITORE: Delos Digital

ANNO: 2015



PAGINE: 99

ISBN:
B01710SPJE
 
FORMATO: Ebook

PREZZO: € 2,99

DOVE TROVARLO: AMAZO
N, KOBO, GOOGLE PLAY, IBS, MONDADORI STORE e in tutti i BookStore.




Essex 1522. Jane Rivers ha solo sedici anni quando incontra Charles Brandon, il duca di Suffolk. Una tempesta fortuita li costringerà a ripararsi in un capanno tra i boschi e la passione li travolgerà. Ma Jane è una serva e Charles un duca, non c'è spazio per l'amore. I genitori della ragazza, per nascondere l'onta, la costringeranno a un matrimonio riparatore con il promettente avvocato e amico di famiglia Richard Howard. Per Jane una nuova vita si profila all'orizzonte e una tenuta opulenta in cui trascorrerla. Ma cosa nasconde questa villa e perché un gentiluomo dovrebbe scegliere di dare scandalo e sposare una contadina? Cosa si cela dietro gli incubi che da anni tormentano Jane e che riaffioreranno non appena varcata la soglia di Manor House? Nell'Inghilterra di Enrico VIII tra seduzioni e inganni, una storia di passione e omertà che affonda le sue radici nel silenzio. 

mercoledì 6 luglio 2016

Intervista ad Anna Chillon a cura di Rosaria



Lo spazio interviste di oggi è dedicato ad Anna Chillon, talentuosa scrittrice self, che ci ha regalato romanzi del calibro di Alakim, luce delle tenebre; Alakim, le regole del gioco; Nobili parole e nobili abusi; Giada, un amore colpevole; oltre che un'antologia di racconti erotici dal titolo "Solo sua". Un' autrice eclettica e fuori dagli schemi che si distingue per le trame originali e i personaggi forti: quelli capaci di scatenare la fantasia e infiammare i cuori..... e non solo!!!!!



CIAO ANNA,

BENVENUTA SUL NOSTRO BLOG. Sono orgogliosa di avere il privilegio di intervistarti per ROMANCE AND FANTASY FOR COSMOPOLITAN GIRLS.
Devo confessarti che dopo aver letto i romanzi su Alakim, ho sentito il bisogno di contattarti per porti alcune delle domande che mi sono sorte spontanee durante la lettura. Diciamo che sono rimasta folgorata e, per non farmi mancare niente sono approdata anche a “Giada, un amore colpevole”, un altro fulmine a ciel sereno nella mia vita tranquilla da lettrice.
Ma partiamo subito con le domande:
 
La prima domanda è su di te: chi è Anna Chillon e come ti sei avvicinata alla scrittura?
 Prima di tutto grazie per lo splendido complimento e per questo spazio, è un piacere per me trovarmi qui con voi!
Quindi comincio subito a parlarvi un po’ di chi sono.
Sono una persona terribilmente timida, cresciuta nelle campagne emiliane, che da sempre ama fantasticare ed esprimersi più tramite le parole scritte che non a voce. Ho studiato come ragioniera e ho lavorato come impiegata fino a quando, insieme a Robby, ho pensato che la vita avesse di più da offrirmi. Sono anche una persona che in aeroporto piangeva per quel che lasciava, per trovarmi a riderne qualche anno dopo, capendo di non aver mai abbandonato ciò che è davvero importante per me e che nessuno mi può togliere (come gli affetti), ma soltanto ciò che non mi serviva più. In compenso trovando me stessa, o per meglio dire, la mia strada.
Certo, scegliere il cambiamento ha comportato delle rinunce, ma al contempo mi ha fatto uscire dal circolo vizioso di una vita preconfezionata e mi ha permesso di esaudire il mio sogno nel cassetto: scrivere romanzi. Ci sono voluti più di trent’anni della mia vita, ma come si dice: meglio tardi che mai!
Robby è stato il vero catalizzatore di questo cambiamento sotto tutti i punti di vista, infatti è stato sempre lui che mi ha spinta a scrivere, seguendomi passo passo, con infinita pazienza e attenzione. Lui mi aiuta a ideare le trame, legge e corregge i miei testi: è l’editor, il grafico, il pubblicitario e il webmaster. Soprattutto è la stella nel mio cielo che mi affianca nel cammino, illuminandomi il percorso.
Scrivere mi è sempre piaciuto, fin da quando erano i diari o le lettere (ebbene sì, ai miei tempi si usavano ancora le lettere di carta profumate e decorate!) a essere riempiti dalle mie confuse parole. Per molti anni però ne ho fatto a meno; le mie giornate erano troppo impegnative e il mio tempo libero soffocato da tutto ciò che di meno rilevante ci poteva essere. Eppure quell’aspirazione  era sempre lì e prima o poi doveva riaffiorare. Leggere poi era una terribile tentazione che nutriva quel desiderio anziché smorzarlo, perciò alla fine inevitabilmente ha prevalso, sfociando nei racconti erotici (ora riuniti nella raccolta Solo Sua). Quei primi esperimenti mi hanno indotta ancor di più a comprendere quanto semplici racconti non fossero sufficienti a dire ciò che volevo: serviva un romanzo o, perché no, un’intera serie. Così è nato Alakim, il primo, una prova e un viaggio tra i più folli e incisivi della mia vita. E da quel momento, sì, posso dire di essermi davvero avvicinata alla scrittura!
  
Non è da tutti poter contare su una persona come Robbie, tra l'altro devo dire che è bravissimo vista l'alta qualità dell'editing e delle Cover. Complimenti anche a lui.
Come ti dicevo la serie di “Alakim” è stata quella che, a mio parere, ti ha permesso di inserirti nell’olimpo delle migliori autrici self italiane. Cosa ti ha spinto a scrivere una saga tanto impegnativa, in cui i protagonisti escono dai canoni classici della rappresentazione del bene e del male. Cosa ti ha ispirata e guidata nel cammino?

Anche ora devo subito ringraziarti, soprattutto perché conosco autrici self Italiane d’eccezione che non hanno nulla da invidiare ad autrici edite da grandi CE, ed essere paragonata a una di loro mi lusinga immensamente!
Per rispondere alla tua domanda, devo premettere che non si può immaginare quanto di me ci sia in Alakim, in particolare nel primo volume, e quanto abbia significato per me scriverlo. È stato un romanzo catartico, sia per il momento nel quale è stato realizzato che per tutto ciò che ha contribuito a cambiare nel mio essere. Valeva la pena di scriverlo anche soltanto per questo!
Mi hanno spinta il mio passato, le mie letture e la mia voglia di mettermi in gioco. Penso che le poche righe scritte al principio del romanzo rimangano sempre le parole più adatte per dire in sintesi cosa mi ha guidata:

“Ho adorato Dio, ci ho litigato, l’ho supplicato, l’ho detestato…
e c’era sempre, perennemente, qualcosa che non mi tornava.
Finché la mia fede non si è trasformata in qualcosa di diverso che viene dal mio stomaco più che dalla mia testa.
Questo è ciò che mi ha animata nella stesura di Alakim, nella sua lotta, interiore ed esteriore.”
Prima di cominciarlo avevo gettato le basi, una traccia, ma è stato solo nello scriverlo che mi sono trovata travolta in prima persona: è un po’ come se fosse stato lui a scegliermi e inventarmi, e non viceversa.


 Alakim sempre ad un passo dal perdersi definitivamente nelle tenebre che lo avvolgono; Muriel mistico e intenso fino al punto di rinunciare alla vita umana per cogliere e comprendere sino in fondo il mistero del proprio io; Samshat che chiude il cerchio prendendo per mano gli altri due e guidandoli passo per passo. Personaggi forti e ben delineati, diversi e in un certo senso complementari, la loro alchimia è perfetta e poi Nicole, capace di fare luce nelle tenebre. Parlaci di loro, del loro io più intimo, dei pensieri reconditi che nutrono. Nei libri c'è qualche passaggio che hai dovuto cancellare per motivi di editing ma che ti sarebbe piaciuto pubblicare? 
Beh, una domandina proprio semplice e sbrigativa… posso scegliere quella di riserva?
Quando mi avete detto che sarebbero state otto domande, non mi avete detto che ciascuna ne includeva altre mille più subdole!
Scherzo. Bando alle ciance.
Ci sono parti che ho eliminato in entrambi i volumi, ma in tutta sincerità nulla di essenziale e nulla che rimpianga di non aver pubblicato. C’è una scena in particolare tra Denise e Alakim, a mio parere molto simpatica, che potrei inserire in un volume successivo (ebbene sì, in una prima versione del secondo volume quei due facevano una “bizzarra” conoscenza).
Nel complesso credo ci sia poco dei reconditi pensieri dei protagonisti che io non abbia anche solo accennato, nel bene e nel male. Qui riprendo la domanda precedente: forse pare che i miei personaggi escano dalla rappresentazione classica del bene e del male non tanto per la loro impronta fantastica, quanto per il loro aspetto realistico, perfino esasperato nella propria passionalità.  Sono colmi delle contraddizioni che abitano ciascuno di noi: gli eroi non sono soltanto eroici e perfino il Male in persona ha la sua ragion d’essere.
Certo, sono personaggi complessi dei quali conosco meglio di voi la storia passata, ma sono loro stessi a svelarmi, strada facendo, il loro io più segreto… credo quindi che dovremo aspettare il prossimo volume per saperne tutti di più, me compresa!
 
Alakim, il cattivo per eccellenza, soggiogato dalla propria natura satanica non respinge il male che lo pervade ma, al contrario, se ne nutre, ci gode, lo pratica. Ciò nonostante riesce a mantenersi in equilibrio non rinunciando al flebile richiamo della luce, che alberga sepolta in qualche punto remoto del suo cuore. Sembra quasi un messaggio subliminale destinato ai lettori: nessuno è cattivo fino in fondo, nessuno è completamente buono. L'eterna battaglia tra il bene e il male governa il mondo. Ma cos'è bene e cos'è male! Quanta importanza ha avuto la religione con i suoi dogmi e paradigmi nella stesura dei libri?  Immagino che tu abbia dovuto compiere ricerche molto complesse per inserire citazioni così azzeccate tratte dai testi sacri.
Per citare Alakim che cita il serpente di Nietzsche: “Il bene e il male sono solo i pregiudizi di Dio”.
Potrei dire che il bene e il male sono forze complementari, necessarie l’una all’altra e inseparabili: “è nel cielo più buio che le stelle brillano più luminose”. È nelle massime espressioni di male che giungono le massime espressioni di bene, pensiamo ad esempio alla guerra e a coloro che si sono distinti per il sacrificio di sé nel salvare vite altrui. Ovviamente il male è sempre da rifuggire e mai da giustificare, ma è essenziale accettarne l’esistenza quando non si può combattere, non solo all’esterno, ma anche dentro noi stessi, se vogliamo trovare pace.
Potrei poi spingermi un po’ più in là e dire che bene e male sono concetti relativi, variano secondo il punto di vista. Un semplice esempio: una carezza di un uomo alla sua amante potrebbe essere un bene per chi la riceve, ma un male per la moglie che si sente tradita.
Oppure potrei andare ancora un passo oltre e dire che il bene e il male non esistono. Sicuramente non esistono come noi li intendiamo. Non come “giusto” e “sbagliato”, perché sono entrambi parte del tutto, dell’essere stesso, o Dio, o natura, o esistenza, comunque lo vogliamo chiamare; di conseguenza nessuno dei due può esistere per errore.
Dipende insomma da quanto in profondità desideriamo addentrarci nella verità dell’essere.
La Bibbia è un testo di difficile interpretazione che contiene verità assolute, ma facilmente travisabili e banalizzabili, come quasi sempre avviene. Io sono cresciuta in una famiglia molto credente, questo negli anni mi ha dato modo di conoscere una parte (a pensarci piccolissima!) di essa. Confesso che a me “credere” non è mai riuscito bene. Accettare le cose per sentito dire non rientra nella mia indole, perciò la mia fede ora è molto più simile al “sentire” una verità che non può essere spiegata a parole, ma che alberga da sempre dentro di noi e di cui siamo circondati.
La mia vera ricerca, a parte i testi della Bibbia, avviene dentro me stessa; passando dal senso di colpa e inadeguatezza di Nicole (derivato in gran parte proprio da quel modo banale d’interpretare la Bibbia), alla lotta interiore degli opposti insita in Alakim, diretta e ancora in cammino, verso l’accettazione di sé e del tutto che il Serafino ha compiuto. Non a caso sono le ricerche che compio sul misticismo di Muriel quelle che mi affascinano, mi coinvolgono e mi impegnano di più.
Voglio precisare che non ho scritto i romanzi pensando di trasmettere intenzionalmente determinati concetti, ma pare che essi siano emersi quasi da sé. Per arrivare al dunque, il messaggio più diretto, vero tema del primo volume di Alakim, è sì quello della presenza in ciascuno di noi degli opposti, ma proseguendo, con il secondo volume diventa la presa di coscienza del “gioco” di quell’illusione che è la vita e di cui possiamo essere più o meno consapevoli.
Pensiamo di vivere la realtà? Davvero? E qual è?
Quello che noi chiamiamo “realtà” in effetti è soltanto uno specchio di ciò che vogliamo vedere. Il mondo che percepiamo con i nostri sensi non sarà mai uguale per tutti noi, ma sarà sempre e soltanto la rappresentazione di ciò che il nostro ego (inteso come pensiero/personalità) distorce a proprio piacimento. Lo stesso angolo di strada, per chi vi ha perso un familiare in seguito a un incidente, può apparire grigio, ostile, mentre per chi vi ha scambiato la prima promessa d’amore con l’innamorato può apparire colorato, brioso, romantico. Non sarà mai sempre e soltanto una strada, finché noi non saremo soltanto un essere privo di ego. Impossibile.
Possiamo solo essere consapevoli che, in fondo, la strada non esiste.
Ecco, hai voluto farmi questa domanda e io mi sono persa come sempre nelle mie caotiche elucubrazioni, per giungere al semplice: “questo mondo è tutto un’inesistente follia”!
…Però, per essere inesistente è proprio bello, vero?

E' semplicemente fantastico!
Sono certa che tutte le tue fans si stanno chiedendo quando avremo il piacere di leggere il seguito della storia. Quanti altri libri conti di pubblicare in questa serie e si aggiungeranno altri protagonisti principali? Siamo tutte in fibrillazione per sapere come evolverà la storia d'amore tra Alakim e Nicole, perché a mio parere, anche se la natura di Alakim è quella che è: lui sa amare! Se poi non si tratta dell'amore canonico e stucchevole a cui siamo abituate, beh pazienza ci adegueremo. Personalmente  sono anche curiosissima di sapere che cosa farà Samshat, ora che è stato costretto a riprendere possesso del suo corpo mortale. E Muriel? Personalmente penso che sia incapace di perdonare se stesso, il suo cammino è forse il più difficile perché i suoi demoni interiori provengono da risvolti psicologi interiori molto profondi. Perdonami non so se sono riuscita a chiarire bene quello che penso, ma di sicuro desidero approfondire la conoscenza con lui. I fatti del suo passato mi incuriosiscono molto. I prossimi libri saranno dedicati a ognuno di loro oppure porterai avanti le storie parallelamente?
Ti confido che per un momento ho considerato l’idea di scrivere un spin-off intitolato “Muriel” proprio per raccontare il suo passato lungo ed estremamente complesso come hai giustamente dedotto, di cui ancora non ho parlato apertamente. Immaginavo non mi bastasse inserire qualche capitolo sui suoi trascorsi in un nuovo volume di Alakim, perciò volevo narrare la sua storia passata per intero, dalla sua giovinezza nel bordello, alla sua morte, il suo peregrinare, fino alla conoscenza con Samshat. Ne ho discusso con Robby e anche se in principio ci sembrava una buona idea, abbiamo infine optato per proseguire la serie senza deviazioni, nel solito modo.
Alakim si impone e non mi permette di spostare la mia attenzione altrove! Quindi rimarrà sempre lui il soggetto principale del terzo volume, anche se la storia andrà avanti in toto, con i personaggi già presenti e con l’aggiunta di new-entry com’è stato per il capitolo due.
Per quel che riguarda la storia tra lui e Nicole, non ti smentisco: il sentimento dell’amore non gli è estraneo, ma… C’è un “ma” dato dalla sua complicata natura che poi è anche quella che attira a sé Nicole in modo così prepotente. Di sicuro c’è qualcosa che li lega in maniera incondizionata e che li vedrà ancora insieme, ma il come e il perché è qualcosa che al momento non è dato di sapere nemmeno alla sottoscritta.
  
Lo spin-off ci sarebbe piaciuto, ma comprendo e condivido le tue ragioni.
Come ho già accennato, ho da poco terminato la lettura del tuo ultimo lavoro "Giada. Un amore colpevole" e anche qui..... beh devo proprio dire che sono rimasta colpita. Parliamo di un argomento completamente diverso da quello dei libri su Alakim ma sicuramente più sconvolgente, perché mentre per la serie di Alakim possiamo parlare di opere di urban fantasy, per Giada non è così. Mentre leggevo non potevo fare a meno di pensare che cose del genere potevano benissimo accadere nella vita reale, anzi: sicuramente sono accadute anche nella vita reale! E allora anche qui la domanda è d'uopo: cosa ti ha ispirata. Un fatto particolare, una notizia di cronaca o più semplicemente la storia stava sepolta nel tuo cuore in attesa di vedere la luce?
Hai detto bene in ultima battuta: una storia ancora più vecchia di quella di Alakim in attesa in un limbo, fin da quando ero giovincella. Ho sempre avuto un debole per gli uomini più grandi e più maturi di me, per il senso di sicurezza in sé, per il loro fascino e, perché no, anche per il gusto del proibito. L’inebriante sensazione che mi davano di essere al sicuro e in pericolo al tempo stesso. Devo ammettere che in senso generale ho sempre amato di più la compagnia degli adulti che dei miei coetanei, di qualunque sesso fossero, mentre i fanciulli sono rimasti perennemente creature a me distaccate, per quanto mi sforzassi di condividerne i giochi.
Nonostante in Giada il livello di violenza sia infinitamente minore rispetto a quello presente in Alakim, in effetti la storia suscita più scalpore per il fatto che si presenta come un romance-contemporaneo. D’altro canto è un romanzo d’intrattenimento, non di formazione, e volutamente narra di un amore anticonvenzionale. Chi mi conosce sa che i miei personaggi tendono sempre al dark, perciò la mia visione di romance non poteva essere tutta rose e fiori; dovevano esserci comunque elementi di dissidio, di lotta, di incomprensione e un velo sottilissimo, quasi invisibile, di amarezza. Eppure con Giada ho dato il massimo del romanticismo che posso esprimere: più di così non sono in grado di addolcirmi… siate comprensivi!
  
Tranquilla ci piaci così!
La storia di Giada e Vincent è veramente forte, non solo per la differenza di età tra i due protagonisti, ma anche per la natura perversa di Vincent e quella nascosta di Giada. Lei in fondo è una bambina, ma con l'evolversi della storia si rivela quella forte. Vincent è un dominatore, Giada una vincente. Io l'ho intesa così! Come ci sei riuscita? Voglio dire: come sei riuscita a trasformare un rapporto, che di primo acchito faceva pensare allo stupro di un uomo maturo su di una ragazzina in una storia d'amore così profondo?

Leggendo molti dei pareri che stanno uscendo su questo romanzo mi rendo conto sempre di più di quanto il mondo sia uno specchio di noi stessi (come dicevo prima): vediamo ciò che vogliamo vedere. Sono nate discussioni e ci sono pareri così contrastanti sui due protagonisti che pare siano stati letti romanzi prettamente differenti. Stesse pagine, stesse righe, stesse parole, eppure la Giada che molti hanno inteso forte, coraggiosa, disposta a lottare per ciò che vuole, qualcuno l’ha considerata plagiata, debole e vittima. Chi ha ragione? Dove sta la verità?
Da nessuna parte e da tutte quante, ma senza dubbio so quello che provavo scrivendolo. Quindi spiego ciò che è esclusivamente il mio punto di vista.
Vincent non ha semplicemente visto una ragazzina, per poi desiderarla e possederla. Lui la conosce profondamente, vuole il meglio per lei, eppure il suo desiderio è così potente da condurlo a perdersi quando capisce che lei prova la stessa brama e che lo sta mettendo alla prova. Giada dal canto suo sente che quell’uomo le dà qualcosa che non riesce e non vuole ottenere da nessun altro. Quando si sottomette a lui lo fa perché le dà piacere farlo, è nella sua indole, quella che ora grazie a lui può cominciare a capire, accettare e usare per goderne con la persona che desidera.
Penso che solo il sentimento possa trasformare una storia che altrimenti figurerebbe come il racconto dell’opportunismo di un adulto nei confronti di una giovane, in una storia d’amore: un desiderio reciproco, un’intesa forte, affetto e complicità. Poi resta il fatto che non siamo perfetti, Giada e Vincent non lo sono per nulla, ma è proprio la loro imperfezione che gli permette di avvicinarsi.
Ci sono pianti, paure e liti perché è così nella vita ed è ciò che a mio parere rende la storia più vera e interessante, altrimenti avrei scritto una favola per bambine. In realtà in un certo senso lo è: è una favola per bambine grandi e vaccinate, come me. Mi chiedi come ho fatto? Non lo so. Senza dubbio mi sono controllata, dando un giro di vite alle potenzialità di Vincent in campo sadico, rendendole subordinate al suo affetto per Giada. Per il resto mi sono messa le cuffie, due cuscini dietro la schiena, un pannetto sulle gambe, una tisana sul comodino e ho cominciato a sognare ad occhi aperti.
 
Anche qui mi è sembrato di notare che il tema portante sia quello della differenza tra il bene ed il male. Anzi, in questo caso credo sia meglio dire: tra giusto e sbagliato. Ma cosa è giusto e cosa è sbagliato? Forse la risposta sta nel fatto che al cuore non si comanda. L'amore non conosce età, non fa differenza tra i colori della pelle, unisce alti e bassi, belli e brutti e persino buoni e cattivi. Le scene di sesso sono sconvolgenti, non inferiori a quelle in Alakim seppur diverse, eppure coinvolgono ed entrano sottopelle lasciando chi legge ansioso di averne ancora, forti ma mai volgari. Inizialmente si ha l'impressione che si tratti del solito libro sul BDSM, in realtà non è così è molto di più e si rimane con la curiosità di sapere come potrebbe evolversi la storia nel futuro. Hai in mente un sequel per Vincent e Giada?
Attualmente no. Sono già andata contro me stessa scrivendo un piccolo epilogo (mi dichiaro fortemente contraria agli epiloghi sia come lettrice che come scrittrice!). Sapevo però che le lettrici ne avrebbero sentito la mancanza perciò, ora che non scrivo più soltanto per me stessa, ho deciso di trovare un compromesso inserendone uno breve. Tuttavia devo ammettere che non escludo mai totalmente un seguito di qualunque mio romanzo, o magari uno spin-off; quando si creano dei personaggi e si trascorre con loro tanto tempo ci si affeziona e può essere che si torni a desiderare di passare in loro compagnia altro tempo per andare più a fondo nella loro storia.
In ogni caso un sottofondo di BDSM, più o meno dichiarato, lo si può trovare in tutti i miei romanzi e racconti, semplicemente perché è un aspetto del sesso e delle relazioni interpersonali più presente di quel che si pensi. Se lo riteniamo soltanto una pratica estrema, allora posso dire che in Giada è totalmente assente, se invece lo consideriamo come un gioco dove entrambe le parti vincono, un combaciare di due opposti che si attraggono e si compensano, allora sì, possiamo dire che il protagonista interpreta il ruolo di sadico dominante e Giada il ruolo di masochista sottomessa.
In realtà l’idea era quella di due persone che non si definiscono, non si etichettano, e vivono in base a ciò che sentono perché, come hai giustamente detto, l’amore vince su tutto, anche sul giusto e lo sbagliato.
  
Ne libro compare anche Niccolò, un bel personaggio: un pittore maledetto e della sua vita passata troviamo solo qualche accenno. Si intuisce che ha raggiunto una relativa serenità percorrendo un cammino lungo e doloroso. Hai in mente di scrivere qualcosa anche su di lui e sulla sua donna misteriosa?
Sta diventando un complotto. Perché mi chiedete tutte questa cosa?!
Scherzi a parte, Niccolò mi intriga e sono assai contenta di avervi trasmesso questa mia sensazione. Purtroppo non ho avuto modo di conoscerlo bene durante Giada perché non era il suo momento, però potrebbe essere che il suo momento arrivi prima o poi. Ora è troppo presto per pensarci, non riesco a fare progetti a così lungo termine: chissà cosa avrò voglia di scrivere dopo Alakim tre! Per ora è già tanto aver deciso che nei prossimi mesi tornerò a dedicarmi al demonio dai capelli rossi, per il resto: chi vivrà vedrà!

Diciamo che la curiosità su Niccolò nasce spontanea, un personaggio così interessante non può non avere un passato intrigante! (Qui avrei inserito un emoticon sogghignante, peccato che il blog non le
supporti!).
Per finire facciamo che Anna chiede e Anna risponde, sei libera di farti una domanda a piacimento, quella a cui avresti  tanto voluto rispondere ma nessuno ti ha fatto mai.

Signora Anna, è pronta per assistere al casting del telefilm “Alakim”?
Come no!!! Prontissima!!! Chiamo qualche amica di sostegno e veniamo subito!
Bello sognare, eh. Pensare che possiamo farlo tutti e non costa nulla.
Anzi, ci si possono scrivere interi romanzi ;)
 
Senza dubbio sognare è una delle cose più belle che la natura ci ha regalato, è gratis e non ci sono confini all'immaginazione,ma tradurre i propri sogni in caratteri stampati su un foglio di carta, trasmettere ad altri le emozioni che ci procurano, è un dono che non tutti hanno. Ti auguro di cuore di sentirti rivolgere al più presto quella particolare domanda.

Grazie Anna per averci dedicato il tuo tempo ed essere stata così paziente ed esaustiva. Siamo liete di averti potuta ospitare su nostro Blog.
Mille grazie a voi per la splendida ospitalità e perdonatemi se mi sono dilungata nei miei voli pindarici!
Un abbraccio e buone letture a tutti ;)


Per chi ha la forza di credere che ogni fine è un inizio,
che ogni cambiamento non è mai una sconfitta,
ma una crescita;
per essi è come sulle giostre: “Altro giro, altro regalo”.
E il girotondo non ha mai fine.

Anna Chillon





 
 













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