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lunedì 12 maggio 2014

Reviving Izabel #2 In the Company of Killers - J.A. Redmerski


Reviving Izabel è il secondo libro della serie "In the Company of Killers" di J.A. Redmerski, al momento inedita in Italia.
Nonostante mi sforzi di  non inserire spoilers ( nelle mie recensioni cerco di comunicare tutte le informazioni utili per darvi la possibilità di capire se un libro può fare o meno al caso vostro, senza svelarne tutto il mistero ! ) vi consiglio di leggere prima la recensione di Killing Sarai, il primo capitolo di questa saga, se non avete già provveduto a leggere il romanzo stesso, in questo modo non si rovinerà la scoperta dei retroscena!

Sarai e Victor. Due personaggi decisamente controversi appartenenti alla categoria degli anti-eroi. Li avevamo lasciati con un finale semi-aperto, dove era abbastanza chiaro che la faccenda non si sarebbe conclusa a quel punto.
Victor ha deciso di allontanare da sé Sarai, dandole un 'opportunità di vivere una vita normale, lontana dalla violenza e corruzione che l'avrebbero travolta se fosse rimasta con lui. Separarsi non è stato facile, però.
“I’m not sure what this is between us,” he says carefully, “but I am sure that I don’t want it to stop. Whatever it is.” 
I suoi sentimenti cominciano a farsi più chiari e forti ma prima di riportarla nella sua vita, deve modificarne alcuni aspetti: abbandonare per sempre l'Ordine e "mettersi in proprio". Questo comporterà un taglia sulla sua testa, la morte insegue chiunque prende questa decisione. Sarà il fratello, sangue del suo sangue, a giocare un ruolo fondamentale in questa situazione.
Nel frattempo, Sarai sta conducendo una vita tranquilla, vive insieme alla donna che si è occupata di lei durante l'infanzia....mentre sua madre era troppo occupata a drogarsi, ha trovato un'amica e un fidanzato premuroso e gentile. Finzione, nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà, dal suo vero io. Sta indossando una maschera, regalando bugie a chiunque le chieda del suo passato.
Nel primo libro, abbiano letto di quando Victor l'aveva portata con se per una missione a Los Angeles che vedeva implicato Hamburg, un uomo facoltoso con passatempi discutibili, e sua moglie. Victor aveva terminato il suo incarico seguendo le direttive ricevute. Sarai non era convinta che Giustizia fosse stata fatta. Decide quindi di tornarci da sola, preparando un piano ed un travestimento adeguati. Con la pistola nella borsetta, inizia la sua prima missione. 
Le cose non vanno come previsto, persone innocenti vengono coinvolte e Victor torna in scena in suo soccorso!
A questo punto Victor non ha più scelta, Sarai ha finalmente trovato la sua strada ed è intenzionata a percorrerla, anche da sola se sarà necessario. Acconsente infine a trasformarla in un killer professionista.
“You’re sleeping with an assassin, running for your life every single day from men who want to kill you and you’re convinced you’re going to die of discomfort.” 
Le cose si fanno più serie e faticose per lei, è sottoposta a lezioni di autodifesa estenuanti e deve studiare come condurre una missione in modo pulito e disciplinato. Scopre che fare il killer, secondo la sua "morale", non significa solo sbarazzarsi dei cattivi. Per raggiungere il proprio obbiettivo, si deve raccogliere informazioni spesso attraverso contorti sistemi di persuasione, di cui Frederik, collega di Victor, è un esperto. Sarai assiste personalmente ad uno degli aspetti più sanguinolenti e morbosi di questo mestiere. 
La lezione più importante, che impara a caro prezzo, è la prova di fiducia. 
“Sarai, you never know who might betray you until it’s too late.” 
Le informazioni in suo possesso, sono una miniera d'oro e se si fidasse delle persone sbagliate, non sarà solo la propria vita ad essere in pericolo. Il desiderio di confidarsi e appoggiarsi a qualcuno potrebbe esserle fatale. Per questo deve imparare a controllare le emozioni e conoscere qual'è il suo limite. Aveva già conosciuto la crudeltà della prigionia ma, seppur minima, non aveva perso la sua umanità. Conosce cosa si prova a stare davanti ad una persona che è pronta a tutto per ottenere quello che vuole, senza scrupoli ad infliggere sofferenza. 
Ancora una volta dove fare i conti con il suo lato ormai insensibile alla violenza e imparare ad amare la nuova se stessa, abbandonando per sempre un nome che non la rappresenta più, che le ricorda solo una donna impaurita e desiderosa solo di nascondersi. 



Izabel, un alias che le aveva scelto Victor per  la missione di Los Angeles, rappresenta la rinascita, un futuro scelto da lei e non imposto da qualcun altro. 
“Behind closed doors, when it's just me and him alone, he is a different man. He loves me without having to say it. He cherishes me without having to prove it... I'm the only soul he's ever let into his life completely. And the only one he'll never let go.” 
Messo sotto pressione e davanti all'inevitabile possibilità di separarsi dall'unica persona che ha permesso e che si è voluta avvicinare a lui, accettando e condividendo il suo modo di vivere, Victor comprende che il suo futuro, qualunque esso sia, è accanto a lei.
“You’re more important to me than anything or anyone … I want to wake up every morning with you next to me. I need you in my life more than I have ever needed or wanted anything.” 
Sono una coppia controversa, peculiare, fuori da ogni schema eppure comune a tante altre. Anche se conduciamo una vita con valori diversi, ognuno di noi desidera condividerla con qualcun altro e loro non sono da meno.

Mi domando come possano trascorrere le loro serate, guardando la tv o raccontando delle missioni reciproche mentre i loro vestiti imbrattati si stanno lavando in lavatrice!! Da brivido!!
Scherzi a parte, il secondo libro è fantastico quanto il primo! Una perfetta conclusione della storia di Victor e Izabel. Si confermano tutti i spettacolari aspetti stilistici apprezzati nel primo libro. La serie continua con la storia di Frederik, di cui non ho parlato molto, volutamente. In Reviving Izabel, la sua presenza è significativa e costante ma rimangono molti punti oscuri su questo personaggio. Non si diventa "torturatore" di professione senza una buona ragione, ed è quello che scopriremo nel terzo capitolo di questa trasgressiva saga.

Consiglio personale: se avete amato quanto me questi romanzi e non avete fatto passare nemmeno un giorno tra i primi due capitoli, lasciate trascorrere più tempo per immergervi di nuovo In the company of Killers con la storia di Frederik. Il riassunto della trama fa pensare a una storia altrettanto tosta e sarebbe un peccato rischiare di percepire ripetizioni o annoiarsi perché già familiari con il contesto. Sarebbe meglio mettere un pò di distanza magari  leggendo un altro libro. Rovinare un bel romanzo perché troppo impazienti, è un delitto!!
A presto con la recensione del terzo capitolo di questa serie : The Swan and the Jackal.




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