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giovedì 26 febbraio 2015

Non mi piaci ma ti amo - Cecile Bertod

Thomas e Sandy: lui nobile e ricchissimo, lei di semplici origini irlandesi. È solo l’amicizia tra le loro famiglie a unirli. Capita così che ogni anno i due trascorrano le vacanze estive a Garden House, la favolosa residenza dei Clark. Sandy odia quei mesi, perché detesta Thomas, il suo stile di vita, i suoi amici. Crescendo, i due si perdono di vista finché... 

Alla morte del nonno, durante la lettura del testamento, Thomas si trova di fronte a un annuncio sconvolgente: potrà ereditare ogni bene solo a patto che metta la testa a posto e si sposi. E con chi? Proprio con quella Sandy Price che non vede da almeno cinque anni. Deciso ad aggirare la volontà del nonno, Thomas cerca di contattare la ragazza per convincerla a tirarsi indietro. Sandy, però, sta attraversando un momento complicato: è disoccupata ed è sul punto di perdere l’anticipo versato per acquistare un piccolo bistrot. E quando all’improvviso si presenta la possibilità di coprire ogni spesa, finisce per accettare la bizzarra proposta. Ma cosa ci si può aspettare da un fidanzamento, se lui e lei si odiano sin da piccoli? Nulla di buono, a meno che, tra una finzione e l’altra, non accada qualcosa di assolutamente imprevisto... 



Il libro inizia con una lettura del testamento di Sir Roger Aaron Clark da parte del notaio Cameron Hill alla presenza dei tre beneficiari, un professore di fisica applicata ormai in pensione ed amico fraterno del defunto, il fedele maggiordomo a servizio della famiglia Clark da sempre e per finire Thomas, unico nipote.
Nella prima parte del testamento, tutti i beneficiari restano molto soddisfatti del lascito ma è quando il notaio li fa accomodare di nuovo per poter proseguire, che per uno di loro, la felicità si trasforma in un vero e proprio incubo. Le volontà espresse dal Conte sono chiare e la sua decisione inappellabile. Il nipote potrà entrare in possesso dell'intero patrimonio a patto che contragga matrimonio con una giovane da lui indicata, previo una convivenza con la suddetta della durata di sei mesi, per imparare a conoscersi e stabilire un rapporto tra di loro.
Non che Thomas non la conosca già, perchè il nonno ha avuto la brillante idea di nominare proprio quella stessa ragazza, figlia di amici intimi, che trascorreva ogni estate nella sua tenuta di Canterbury..Sandy Price.

Anche se il loro rapporto si era limitato ai giorni di vacanza trascorsi nella tenuta, per Thomas rappresenta un passato che desidera dimenticare. Non la vede da moltissimi anni, cioè da quando iniziò a frequentare l'università e si trasferì in America e da allora non vi ha più pensato, almeno fino a che il nonno non l'ha riportata nella sua vita.
Per scongiurare il rischio di veder finire l'intero patrimonio in mano ad enti benefici, Thomas si vede costretto a rintracciare Sandy e cercare un modo di uscire fuori da quella brutta situazione, cercando di arginare i danni, proponendo una sostanziosa buona uscita per la ragazza. La clausola impone infatti che in caso di rinuncia al matrimonio, uno lo farà a beneficio dell'altro lasciandogli l'intera eredità. Se accettano l'unione invece,  il matrimonio dovrà avere una durata di almeno dieci anni.

Quando Thomas riesce a rintracciare Sandy, la trova in un momento particolare della sua vita. Non ha legami sentimentali ed ha appena ricevuto il rifiuto da parte di una banca ad un prestito che le occorre per poter aprire un Bistrot insieme a delle amiche. Lungi da lei l'idea di convolare a nozze, specialmente con lui, ma alla fine acconsente a trascorrere i sei mesi di convivenza in cambio di una generosa indennità che le permetterà di avviare i lavori per la sua attività. L'idea è quella di trascorre il tempo insieme cercando di limitare i contatti ma offrendo a tutti gli altri una parvenza di coppia assolutamente innamorata ed impaziente di coronare il loro sogno d'amore.


Ha inizio così una serie di scambi e battute al vetriolo, dispetti e ripicche da entrambe le parti per far sì che uno dei due capitoli frustrato e rinunci al lascito. Il tema di questo libro può risultare, almeno di primo impatto, un qualcosa già visto sia in altre fonti scritte che a livello cinematografico ma è proprio la bravura di questa scrittrice che ha saputo mantenere attivo l'interesse del lettore, senza mai cadere nella banalità.
L'amore e l'odio in molti casi, hanno un'analogia sconcertante per questo si tende a dire che sono due facce della stessa moneta.  L'odio è un sentimento così forte e grande che si prova solo per le persone a cui si tiene tanto, per le persone che ci amano ma poi ci deludono altrimenti per loro si proverebbe indifferenza. Odiare invece, permette di tenere quella persona ancora nei nostri pensieri, ci procura una scusa per non dimenticarla. Un paradosso, ma molte volte è proprio così che vanno le cose e questo libro ne è la dimostrazione lampante. Mi ha fatto ripensare ad una delle favole attribuite a Esopo, " La volpe e l'uva" e al suo significato metaforico.

Ho apprezzato in modo particolare la rivisitazione della storia di Raperonzolo che mi ha fatto ridere sotto gli occhi curiosi delle persone che avevo attorno perché mi sono ritrovata a leggerla nella sala di attesa di un centro medico. Avevo pensato anche di lasciarvi qualche frase scritta ma non vorrei togliervi il divertimento quindi preferisco lasciarvi con un po' di curiosità.
Divertente anche la corrispondenza tramite mail, uno scambio epistolare aspro e velenoso con battute ironiche che nascondono molto più di ciò che sembrano in apparenza.
Insomma, sotto questo cumulo di braci, arde ancora un calore che non vede l'ora di divampare in un fuoco dirompente e non resta che proseguire la lettura fino alla fine per capire se porterà ad un esplosione di passione o ad una totale distruzione.
"No. Non ha alcun senso. Tu neanche mi sopporti. L'hai detto tu stesso: sono disordinata, insicura, codarda, non ho proprio gusto e, da qualche mese, sono anche un'approfittatrice in cerca di guadagno facile. Ho forse dimenticato qualcosa?"

" No, credo sia tutto..... Però mi piaci lo stesso. Mi piace guardarti. Mi piace ancor di più toccarti. Adoro farti arrabbiare e sto letteralmente impazzendo dalla voglia di baciarti."
Per concludere, non mi resta che rinnovare ancora una volta i miei complimenti a Cecile Bertod per la bellissima lettura che mi ha regalato ed un grazie a tutte le autrici emergenti italiane che con la loro passione ci stanno regalando davvero dei bellissimi romanzi.


Cecile Bertod ha trent’anni, è una restauratrice archeologica e vive a Napoli. Tra un restauro e l’altro, ama leggere. Ha iniziato a scrivere con un fantasy, poi ha proseguito con il rosa. Nutre una certa avversione per i nerd, le cene alla romana e la piastra per i capelli.





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