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giovedì 10 settembre 2015

NON HO BISOGNO DI TE di J.H. Knight

Tommy O’Shea sta crescendo i suoi sette fratelli minori senza l’aiuto del padre e della matrigna tossicodipendenti. Da quando aveva quindici anni è riuscito a dare loro di che sfamarsi e a non farli finire di nuovo in affidamento, ma questo richiede sino all’ultima briciola della sua energia. L’ultima cosa di cui ha bisogno è una storia d’amore che complichi ulteriormente la sua vita. 
La recluta Bobby McAlister non ha nulla a che spartire con la realtà squallida e crudele in cui è cresciuto Tommy, eppure il ragazzo non riesce a toglierselo di torno. Man mano che la loro improbabile amicizia si trasforma in una relazione incerta, i due cominciano ad affrontare le quotidiane tempeste dell’esistenza di Tommy con molte risate e più di qualche accesa discussione. 
Tommy non è abituato a contare sugli altri e non ha mai chiesto aiuto in vita sua, ma quando una tragedia si abbatterà sulla sua famiglia, mettendo a rischio tutto quello per cui lui e i suoi fratelli hanno lottato, il giovane sarà costretto a imparare a fare entrambe le cose per riprendersi dal duro colpo subito. 

Tommy è un duro, uno di quelli che non devono chiedere mai. Non sia mai che metta da parte l’orgoglio per accettare l’aiuto di qualcuno. Sarà che io nella sua situazione avrei acceso un cero alla Madonna per una mano, ma spesso il suo comportamento mi è risultato parecchio assurdo. In questo senso, Bobby è davvero un santo a sopportare tutte le cazzate di Tommy, è difficile creare un rapporto con qualcuno che tenta di allontanarti e di attaccar briga ogni due per tre.
Ad ogni modo si tratta di un libro molto toccante, a tratti è difficile trattenere un sorriso o una lacrima. I fratelli e le sorelle di Tommy sono stupendamente caratterizzati e parte integrante del racconto, per esempio vediamo crescere i due gemellini, Max e Zoe, e passiamo attraverso il primo amore di Colleen.

La storia è ben strutturata, scorrevole e molto ben scritta. Nonostante il protagonista sia Tommy e l’intero racconto sia dal suo pov, gli altri personaggi non perdono il loro spessore né caratterizzazione. Una lettura caldamente raccomandata, emozionante e coinvolgente che si legge tutta d’un fiato anche se gli argomenti trattati sono tutt’altro che leggeri.


Il ferimento del poliziotto aveva mandato all’aria il suo mondo. Incontrare sua madre lo aveva costretto a guardare le cose da una prospettiva che, sino ad allora, si era rifiutato di prendere in considerazione. 
Scoprire che la prima cosa che Bobby aveva fatto all’uscita dalla sala operatoria era stata chiamare casa sua per comunicare ai ragazzi che stava bene, che aveva parlato con ciascuno di loro per rassicurarli, aveva significato ben più di quanto non volesse ammettere. Ma quel gesto? Starsene lì, scomodo e dolorante, in preda a un inquieto dormiveglia, ad aspettare di vederlo dopo essersi beccato una pallottola? Quello lo aveva spiazzato del tutto.

«Ti amo, Tom.» 
In quell’istante, un nuovo spazio si spalancò nel cuore del giovane. Si erano già detti quelle parole a vicenda dozzine di volte, ma lì, in quel preciso momento, Tommy ebbe l’impressione che qualcuno gli avesse acceso una luce dentro. «Ti amo anch’io, Bobby.»

La loro famiglia era un arazzo fatto di toppe e tessuti a buon mercato. Alcune parti erano così brutte che guardarle era doloroso, altre erano belle in modo commovente, ma loro continuavano a muoversi insieme nelle tumultuose acque della vita, del perdono e della speranza, rimediando solo qualche graffio e qualche scossone lungo il cammino.


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