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giovedì 12 novembre 2015

LA MIA MUSICA SEI TU di Alessandra Angelini



È difficile essere all’altezza di un padre che è un’istituzione. Lo è per Isabella, cresciuta in una famiglia dove dimostrarsi inappuntabile non è una scelta, ma un dovere. Essere quello che gli altri si aspettano però non è sinonimo di felicità. Il tradimento del suo fidanzato storico le fa capire che è arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita, trasferirsi a Bologna e cambiare sede di studi sono i primi passi in questa direzione. In una notte che cambia tutto, Isabella conosce Denis, estroverso, vitale, l’antitesi del suo mondo. E in quella notte con lui, infrange tutte le regole. Tatuato e batterista in una punk rock band, i Bad Attitude, Denis non è il genere di ragazzo che possa portare a casa. Ma quando lui è l’unica persona che ti fa stare bene, ti fa sentire giusta, cosa sono le convenzioni? Quando i problemi con la band e una famiglia invadente si fanno seri, l’amore e la passione per la musica basteranno ad aiutarli a realizzare i loro sogni?


Incominciamo col dire che:
1) io sono bolognese nel corpo, nella mente, e nella “z” che assomiglia a una “s”, e Alessandra Angelini è riuscita a descrivere con precisione cosa significa vivere e studiare a Bologna (wink, wink); 2) ascolto la stessa musica che ascoltano i protagonisti di questo libro, e avevo la pelle d’oca mentre leggevo le scene dei concerti o quelle nelle quali Denis suona. 
Non sempre si riesce ad inserire l’elemento musicale all'interno di un testo scritto, ma “La mia musica sei tu” è più una canzone che, un libro stampato. Ho sentito ogni nota, mentre leggevo, ogni vibrazione.


“Era ancora tutto nuovo per me ma avevo scoperto di adorare l’aria che si respira ai concerti, l’energia vibrante, palpabile, con la musica che ti crepita sulla pelle ed entra nelle ossa fino a fare parte di te.”

Questo libro, l’ho sentito “mio”, fin dall'inizio, fin dalla prima volta che ho letto la trama, e quando le mie colleghe Cosmo mi hanno offerto la possibilità di leggerlo e recensirlo, non ho saputo resistere.
“La mia musica sei tu” si distingue tra la massa degli auto-pubblicati, non tanto per l’originalità della trama in sé, brava ragazza che incontra “cattivo ragazzo”, andando contro al volere del padre; quanto per la bravura di Alessandra che, al suo primo libro, è riuscita a mettere insieme una storia carica di emozioni e scritta in italiano corretto (che sembra scontato ma, credetemi, non lo è!).

La storia di Denis e Isabella inizia durante un concerto e procede, metaforicamente parlando, in ordine di scaletta, canzone dopo canzone. Si inizia con il boom d’apertura, tanto per lasciare il segno, si prosegue con le canzoni del nuovo album, quelle che tutti conoscono e ballano, c’è divertimento nell'aria, c’è odore di festa. Si continua con i grandi classici, che soltanto i veri fan, quelli dell’inizio, conoscono. E poi ci sono le ballate, i pezzi lenti, perché non tutto è rosa e fiori, non tutto può essere sempre divertente. Ci sono i nuovissimi pezzi, che nessuno conosce. Quelli che “battete le mani, se non conoscete le parole!”, così che non vi sentiate troppo soli. E si conclude con quella canzone. Quella che li ha resi famosi, quella che aspettavi fin dall'inizio. Wow, dici alla fine.
Alessandra ci sa fare con le parole. Sa emozionarvi, esattamente come riesce a fare una canzone.

“Una volta credevo di avere tutto, una vita perfetta , una famiglia tipo, un fidanzato innamorato. Lo credevo. Poi ho aperto gli occhi e le ho viste. Le crepe erano insostenibili, il crollo inevitabile. La bolla era scoppiata inconsistente. In un attimo era saltato tutto. Ero stata costretta a riconsiderare quello che pensavo di sapere. Pormi le domande che avevo accantonato. Chi ero ? Cosa mi spingeva avanti? E poi la domanda più difficile di tutte. Ero davvero felice? Non avrei dovuto aver fretta di rispondere. Avrei dovuto pensarci bene, perché una volta che le risposte prendono forma nella tua mente non c’è più modo di tornare indietro.”

Ma come ho notato lo straordinario talento dell’autrice nello scrivere, non ho potuto fare a meno di notare anche alcuni difetti dettati dell’inesperienza.
Ho trovato l’intera storia, troppo lunga, ad esempio, e esageratamente ricca, sia nei personaggi –che erano davvero troppi; sia negli eventi descritti, che molto spesso, appesantivano la lettura. Nei dialoghi, non era chiaro chi parlava e arrivata a metà libro, ho fatto fatica ad andare avanti, mi ero quasi persa. Ma come ho detto, questi sono errori da principiante. Niente che non si possa correggere con l’impegno e la costanza.

La vicenda di Julien, anche se forse, trattata in modo un po’ superficiale, è riuscita a catturarmi di nuovo, e l’ultimo capitolo… mi ha lasciata davvero senza parole. Mi sembrava di essere lì, Alessandra.


Qualche parola su di me, non so se si possa chiamare biografia. Sono nata in Romagna, dove vivo con il mio ragazzo e due gatti. Chimico per professione, divido il mio tempo libero tra letture di ogni genere e la visione compulsiva di serie tv. Sono una persona timida e romantica che ancora crede che i sogni possano avverarsi.


1 commento:

  1. Grazie Tabata, sono contenta che ti sia piaciuto. Primo libro, non si può che migliorare ;)

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