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lunedì 2 novembre 2015

LA NOSTRA ULTIMA CANZONE di S.K. Falls


Il più grande desiderio di Saylor è ammalarsi, solo così, pensa, chi le è accanto la noterà e le vorrà bene. Ha la Sindrome di Münchhausen, infatti, e ogni scusa è buona per entrare in contatto con germi e malattie. Così, quando il suo psichiatra le consiglia di andare a fare volontariato per i gruppi di auto-aiuto, accetta con grande entusiasmo: per ammalarsi non c’è niente di meglio che passare del tempo in ospedale. Lì Saylor conosce un gruppo di ragazzi, malati terminali, e inizia a frequentarli. Tutto si basa su un equivoco - loro pensano che anche Saylor sia molto malata - ma lei non ha alcuna intenzione di fargli cambiare idea, perché per la prima volta si sente a suo agio con dei ragazzi della sua età. Tra di loro c’è Drew, un ragazzo bellissimo, un musicista, di cui a poco a poco Saylor si innamora. A separarli c’è quella tremenda bugia, Saylor non ha davvero la sclerosi multipla, ma a unirli c’è una forza potentissima, che li spinge a credere di conoscersi da sempre.
Esistono libri in grado di farti passare il tempo con un sorriso sul volto, quei libri che prendi fra le mani quando hai bisogno di svago, e Libri, come questo, che ti portano a riflettere sulla vita, a versare lacrime via via che le pagine si susseguono mentre nella tua testa cerchi di vedere le cose con una prospettiva diversa. Penso siano proprio questi ultimi che ti portano a crescere, a maturare, quelle opere che, in qualche modo, ti fanno rivivere i ricordi con i tuoi cari, o almeno questo è quello che è successo a me.

Saylor, nonostante i suoi diciotto anni, combatte ogni giorno una battaglia contro le sue difese immunitarie, una guerra continua che la porta ad attraversare le porte degli ospedali, alla ricerca perenne di nuovi disturbi da infliggersi, incurante del dolore o dei rischi a cui, un domani, potrebbe andare incontro.
Clinicamente in questo caso parliamo di Sindrome di Münchhausen, ossia di un'invenzione ripetitiva di una malattia fisica (in genere acuta, teatrale e persuasiva), da parte di una persona che vaga da un ospedale all'altro per farsi curare.
Questo è ciò che han diagnosticato alla ragazza all'età ormai di diciotto anni ma i cui sintomi iniziavano già a vedersi dall'età di sette, quando per la prima volta la nostra bambina aveva ingoiato un ago.
Cosa porta, una persona, a ridursi in questo modo? Le cause spesso son da cercare nel background familiare e, in questo caso, si nota a primo acchito che qualcosa non va, partendo da una madre rinchiusa in un mondo a sé, dove nulla conta se non se stessa, che riserva alla figlia solo frecciatine e punzecchiature, altamente ricambiate, fingendo di ferire l'altra in maniera involontaria.
Il padre invece? Perennemente in viaggio, talmente assente nella vita della sua piccola che lei stessa ammette che quel filo che lega i genitori ai figli, sembra via via destinato a sfilacciarsi sempre più.


Per tutta la mia vita avevo agito in maniera cauta,
 non avevo mai permesso che si creasse un'amicizia,
 non avevo mai lasciato capire quanto avessi bisogno di mia madre. 
L'unica cosa in cui mi ero dilettata senza limiti era la malattia.

Così, sotto consiglio del suo psicologo si trova a fare volontariato nel Gramercy, un ospedale privato vicino a casa dei suoi genitori.
Sarà proprio qui che la storia subirà una svolta epocale, poiché sarà in quel complesso che la ragazza conoscerà i ragazzi del gruppo MTMD e, per essere accettata, si inventerà di avere la sclerosi multipla. Un acronimo bizzarro che riflette però uno specchio della vita, vista proprio tramite alcuni ragazzi. Zee, una fanciulla con il tumore al seno ormai incurabile; Carson, un ragazzo con una leucemia prolinfocita alle cellule T; Pierce, un fanciullo ormai affetto da tempo di AIDS; Jack, un giovane costretto a letto, affetto da un tumore in faseterminale ai polmoni e, dulcis in fundo, con un'encefalite come complicazione. Ed infine Andrew Dean, affetto da Atassia di Friedreich.
Ora, perché son scesa nel dettaglio dicendovi che cosa ha ognuno di loro?
Amo ogni cosa abbia attinenza con la medicina e leggendo le prospettive di vita di questi ragazzi, il cuore nel petto si è stretto in una morsa dolorosa, al punto che le lacrime mi scivolavano sulle guance con una facilità disarmante, soprattutto di fronte alla loro forza nel non abbattersi, nel non fare della loro malattia la loro vita.


Quando Drew mi mise le mani sulle guance, 
la mia pelle circondata dalla sua, mi chiesi come mai non lo avessimo fatto fin dall'inizio. 
Mi sembrò del tutto naturale. 
Quando le sue labbra trovarono le mie, 
muovendosi prima dolcemente e poi con maggiore foga mentre le mie labbra si aprivano,
 mi convinsi che quello non fosse il nostro primo bacio. 
E mi convinsi che quel non-primo bacio, familiare, bello, perfetto, non fosse sbagliato. 
Mi convinsi di meritarmelo.

Andrew è un guerriero, un combattente fino alla fine, non vuole dare nessuna vittoria facile alla sua malattia, non vuole che lo condizioni al punto che nemmeno sarà più in grado di muovere i propri arti, di parlare o, ancora più importante, non riuscirà più a vivere la musica come sinora ha fatto.
Il brutto di certe malattia è questo, son talmente infide che all'inizio non pensi sia nulla di serio, nulla che una buona dormita non riesca a risolvere. Quando però vedi che quello che hai creduto un nulla, invece, continua a ripetersi, non puoi che incrociare le dita e sperare che non sia nulla di così grave, nulla di incurabile.
Purtroppo in quel gruppo di sostegno tutti hanno una clessidra sopra alla testa, che scandisce inesorabilmente il loro tempo e, talvolta, per mano di un fato crudele, fa scendere i chicchi più velocemente, al punto da accorciare i tempi di mesi, di anni.

La vita è un bene prezioso e talvolta, alla fila per la distribuzione della fortuna e della salute, qualcuno non è stato chiamato, perché non c'è altra spiegazione per certe cose che accadono, non esiste e basta.
Ed è proprio questa la consapevolezza che via via si fa strada nel cuore di Saylor, assieme alla certezza che il cuore non sceglie chi amare, succede e basta. E se il suo amore ha scritto il nome Drew, lei farà in modo che questo amore continui a vivere per quel ragazzo, insieme all'amore di lui per lei.
Raramente si trovano amori facili, il cui lieto fine viene scritto con incredibile velocità. Non esistono amori in cui le due metà si vedono negli occhi e, zac, innamorati cotti.

L'amore è bello perché complicato, è stupendo nelle sue sfumature, dolce quando serve ma al contempo forte come una roccia. E se il tempo non ti permette novant'anni di felicità o giù di lì, poco importa, vorrà dire che si dovrà essere più forti, ma si avrà vissuto con la consapevolezza di aver vissuto al massimo quell'amore che ha incrociato il nostro cammino fino alla fine.
Come dissi, però, questo non è solo il romanzo d'amore, ma anche un libro che parla di crescita, di valori e di coraggio, perché questo, a volta, sembra mai bastare.

E' semplice dire di star per morire per essere accettata da persone nella medesima situazione, ma quando il fardello della bugia si fa sempre più grande, cosa succede alle ali di un amore che ha appena imparato a volare? Alle fondamenta di un amicizia che via via diventa sempre più profonda? Al castello di carte che costituisce tutta la sua famiglia? Perché in quest'ultimo caso si vede che le cose non dette devono essere molte, se i risultati son quelli rappresentati dalla quotidianità della ragazza.


"Ehi". Aprii gli occhi e vidi la sua testa abbassata verso la mia. "Stai bene?"
Scacciai in fretta le lacrime. "Sì, sto bene."
"Io ti sono al fianco, Greyson" disse, baciandomi la fronte con dolcezza.
Ti sono al fianco. Non avevo mai sentito parole tanto belle.





S.K. Falls è un’autrice americana, bestseller di vendite in ebook e non solo. La nostra ultima canzone è stato autopubblicato online, riscuotendo un grandissimo successo, prima di venir notato da una importante casa editrice.


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