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martedì 24 novembre 2015

L'AMORE NON E' MAI UNA COSA SEMPLICE di Anna Premoli

E se per ottenere un buon voto all'università dovessi fare amicizia con qualcuno che proprio non ti piace? Lavinia pensava che nella vita avrebbe insegnato e invece, dopo la maturità, si è lasciata convincere dai genitori a iscriversi a Economia. È ormai al suo quinto anno alla Bocconi, quando si trova coinvolta in un insolito progetto: uno scambio con degli ingegneri informatici del Politecnico. Lo scopo? Creare una squadra con uno studente mai visto prima, proprio come potrebbe capitare in un ambiente di lavoro. Peccato che Lavinia non abbia alcun interesse per il progetto. E che, per sua sfortuna, si trovi a far coppia con un certo Sebastiano, ancor meno intenzionato di lei a partecipare all'iniziativa. E così, quando la fase operativa ha inizio e le sue amiche cominciano a lavorare in tandem, Lavinia è sola. Ma come si permette quel tipo assurdo – a detta di tutti un fuoriclasse dell’informatica – di piantarla in asso, per giunta senza spiegazioni? Lavinia non ha scelta: non lo sopporta proprio, ma se vuole ottenere i suoi crediti all'esame, dovrà inventarsi un modo per convincerlo a collaborare… Ma quale? 


I libri di Anna Premoli, a mio parere, sono sempre stati divertenti e molto scorrevoli, ma questo, per me li batte tutti. 

Finalmente non incontriamo il classico personaggio maschile (non che gli altri dell’autrice fossero meno carismatici, ma sicuramente più “standardizzati”) e devo dire che un po’ mi sono innamorata anch'io di Sebastiano, Seb per gli amici. Mentre Lavinia è una bocconiana, palesemente figlia di papà anche se con un rapporto complicato con la famiglia, Seb è laureando in ingegneria informatica a Politecnico e non ha la minima intenzione di essere collaborativo. Due universi opposti che entrano in collisione e sarà proprio l’essere sfuggente di Sebastiano che spronerà Lavinia a prendere coscienza delle proprie capacità, al non indossare la perenne maschera di Miss Sorriso e allo scoprire di avere, anche lei, una spina dorsale.

L’intera storia è narrata dal pov di Lavinia, ma non per questo sono meno riusciti anche i personaggi minori delle sue amiche, Alessandra e Giada e ovviamente Seb.

Ho già detto che Seb è fantastico? Dice pane al pane e vino al vino, sincero fino a rasentare la maleducazione, assolutamente disinteressato a compiacere Lavinia e sociopatico al punto giusto. Il suo odiare i social network, le chat, i prodotti Apple, le faccine nei messaggi mi hanno fatto sorridere tanto quanto le sue stranezze legate agli hobby come i tornei di Twilight Struggle (nel libro definito gioco di ruolo, ma che i veri role play gamers non considerano tale) e i gdr live dove si veste in armatura e finge di essere un cavaliere medievale. 

Insomma incontriamo un vero nerd che cita Star Wars e gira con t-shirt dalle strambe scritte legate all'informatica, che se ne frega delle mode del momento e di risultare simpatico. Un anti- eroe che fa tanta tenerezza, a mio avviso. Sarà che anche mio marito è un nerd giocatore di ruolo (grazie a Dio non si è mai dato ai live perché dice che non ha senso mettersi una vera cotta di maglia per poi “giocare” con delle spade di gommapiuma), ma ho davvero adorato questo libro.

In perfetto stile Anna Premoli, la storia è divertente, ricca di battute e scene comiche, ma al contempo sa essere molto emozionante e coinvolgente. Al contrario dei precedenti libri di questa scrittrice le vicende si svolgono tutte in Italia (epilogo a parte) e i protagonisti sono italiani al 100% e ci troviamo in una fascia d’età un po’ diversa in quanto Lavinia e Seb sono al loro ultimo anno di università, in quel momento della vita in cui si decide chi si vuole diventare, quale cammino intraprendere per gettare le basi del proprio futuro.


Un libro caldamente raccomandato anche per lettrici più giovani, non potrete evitare di sorridere e il vostro cuore non potrà rimanere di pietra davanti all'innocenza disarmante di un nerd dalla corazza dura come il marmo, ma che si rivela poi tenero come un cioccolatino.



«E poi, tornando alla questione principale: a te questo tipo, profondo o meno, piace?».Le sorrido criptica. «Diretta, eh?»«Sempre. E mi aspetto una risposta schietta», mi ricorda.Sollevo il volto e fisso a lungo una lampada sul soffitto mentre rifletto. «Di testa. Credo», rispondo il più possibile sincera. «Mi piacerebbe che diventassimo amici. Uno dei grandi privilegi dell’essere amica di una persona complessa è che trasferisce su di te parte del suo modo di vedere il mondo».Ale e Giada mi fissano, e poi emettono una sentenza. «Tu bevi», afferma Giada.«E anche parecchio», le fa eco Ale.
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Buonanotte! E dormi!!!Seb, sintetico come suo solito, mi risponde inizialmente con: …Pur non conoscendo appieno il suo gergo, credo voglia dire “non rompere”. Ma poi deve ripensarci e aggiunge: “Notte”.Rimango sdraiata a letto a fissare la sua ultima parola. Lui forse non se n’è reso conto, ma certe volte cinque lettere fanno una grande differenza.
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«Ho sempre saputo che sarebbe andata a finire così: tu che perdi la testa per un ragazzo insospettabile…».«Ma io non ho perso la testa!», cerco di difendermi con foga.«Forse non ancora. O non del tutto. Ma datti tempo, mai porre limiti alla follia umana», mi prende in giro.«Era solo curiosità! Lui non è il mio tipo!», provo a fargli capire alzando la voce. È un mantra che sto ripetendo a me stessa da ieri sera. Al momento tra me e i mantra non corre buon sangue.
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«Cosa mi stai dicendo?», gli chiedo dopo aver lasciato che ogni sua frase giungesse al mio cuore e lì scavasse un piccolo solco.Si gira nella mia direzione e mi inchioda con quei suoi occhi. «Che io mi potrei innamorare di te.Piuttosto facilmente. E potrei prendere delle decisioni molto poco razionali, di conseguenza. Vorrei che ti fosse chiaro».«Oh, ok…», mormoro nervosa. Se solo il pavimento si aprisse per inghiottirmi…«E un giorno arriveremmo a pentirci entrambi e io finirei per covare della rabbia nei tuoi confronti, verso quel sentimento, perché mi avrebbe fatto seguire altre strade e fatto deviare dal mio sogno»
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«Hai dato peso solo ad alcune delle cose che ti ho detto», mi rimprovera.«Le più significative: mi hai detto di non voler deviare dal percorso».«Sì», ammette a denti stretti. «Ma ti ho anche detto in modo piuttosto chiaro che ero a tanto così dall’innamorarmi di te». E con le dita indica uno spazio molto, molto piccolo.Le sue parole mi attraversano come un fulmine, fino a insediarsi nel mio stomaco. E lì sbocciano in un sorprendente calore. «Eri?»«Ero», mi conferma sollevando lo sguardo. «Ho avuto venti giorni di tempo e circa mille messaggi dalla mia per rendermi conto che mi ero sbagliato. Io sono innamorato di te. E non so cosa fare né di me né di questa situazione. Mi sono trasformato nella persona più improduttiva del pianeta», confessa con unarisata amara. «Quindi, ho pensato, se già mi sono trasformato in quello che mi terrorizzava, tanto vale che te lo dica. Solo per amore della verità», si affretta a precisare.
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Mi avvicino per dargli un dolce bacio sulla guancia. «Ti amo», mormoro.«Lo so», afferma facendomi l’occhiolino. Per chi non lo sapesse, si tratta di una scena assolutamente cult per gli amanti dell’Impero colpisce ancora.
Ora che ci penso, però, altro che scena cult: noi siamo molto meglio. Han Solo e la principessa Leila avrebbero soltanto da imparare.


Nata nel 1980 in Croazia, vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Ha lavorato alla J.P. Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato il libro fenomeno del 2013. Per mesi ai primi posti nella classifica, con i diritti cinematografici opzionati dalla Colorado Film, ha vinto il Premio Bancarella ed è stato tradotto in diversi Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurroFinché amore non ci separi,Tutti i difetti che amo di teUn giorno perfetto per innamorarsi e L'amore non è mai una cosa semplice.

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