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lunedì 14 dicembre 2015

LA FOGLIA DI AMBRA di Deborah Fasola


Anita è una donna realizzata: ha una fantastica famiglia ed è la scrittrice italiana numero uno.
Tutto andrebbe benissimo, non fosse per il modo in cui Anita è attaccata alla sua vita di successo, così tanto da essersi dimenticata di tutto il resto, persino della figlia che ultimamente è davvero strana.
Con la mente ancorata al fantasma del passato, incredibilmente vivido e tanto amato della sorella–foglia che Anita ha perso in gioventù, la donna trascura tutti per via del senso di colpa che non l’abbandona mai; perde così il marito Sebastiano e rischia di vedere sgretolata la sua vita e la sua famiglia evitando le sue responsabilità coniugali e genitoriali e comportandosi da arrogante e spocchiosa Star.
Tutto finché il fantasma di Ambra non torna nella sua vita attraverso i disegni di Alice, sua figlia, che senza poter sapere dell’esistenza della sorellina di sua madre né del suo doloroso passato, ne conosce il nome e la disegna con precisi particolari e attenta cura, insieme alla casa d’infanzia delle due sorelle.
Ambra è una foglia ed è la sorellina che Anita ha visto cadere nel pozzo e ha vegliato e amato durante il lungo coma per gran parte della sua adolescenza straziata dal dolore; come mai sua figlia, a soli sei anni, sa esattamente ogni cosa di lei e del suo aspetto?
Sarà proprio insieme ad Alice che Anita compirà un viaggio di ritorno alle origini, dove sensazionali e drammatici eventi attendono una madre e una figlia, che forse alla fine si ritroveranno.
Avete mai letto niente di Deborah Fasola?!? Nooooo!!! Pentitevi subito e rimediate immediatamente!!! Ho avuto il piacere di conoscere questa stupenda ragazza con il libro Tutto quello che volevo da te?, e da quel giorno sono diventata la sua stalker... ovviamente scherzo, ma è bello ogni tanto poter scambiare quattro chiacchiere via chat con questa incredibile autrice.

A differenza dei suoi attuali romanzi che sono stati pubblicati dalla collana YouFeel Rizzoli, Un adorabile bugiardo e il libro nominato sopra, ho avuto modo di conoscere anche i suoi precedenti romanzi pubblicati in self publishing, che si discostano totalmente da questi ultimi.
La foglia di Ambra rientra nella categoria horror/thriller, e se siete persone facilmente suggestionabili o ansiose (come me), un consiglio... NON leggetelo la sera (io ho perso il sonno XD).

Anita era solo una ragazzina quando una tragedia colpì la sua famiglia: la sorellina Ambra cadde nel pozzo ed entrò in un coma dal quale non si risvegliò mai. Ma si sa che la speranza è sempre l'ultima a morire, per questo i genitori decisero di allestire in casa propria una stanza dedicata a lei, e non le fecero mai mancare le giuste cure. Era una camera così ampia e luminosa, che Anita passava là la maggior parte delle sue giornate, fino a quando non espresse il desiderio di potersi trasferire nella stessa stanza per poter stare ancora più vicina alla sorella dormiente.
A distanza di tempo, Anita crebbe diventando un'autrice di successo, creandosi quella famiglia che tanto avrebbe voluto; ma si sa che il successo spesso dà alla testa, e iniziò così a trascurare suo marito e sua figlia, trovando la scusa di una nuova promozione, nuove interviste o un tour per la presentazione dei suoi libri. La terra di Foglia è stato il libro fantasy che consacrò Anita alla fama e che dedicò alla sorella, lo sapevano tutti, ma i media restavano all'oscuro dei particolari della morte e del nome della sorella dell'autrice. L'unico ricordo rimastole dell'infanzia, era una semplice foglia che aveva fatto incorniciare; un regalo e un ricordo di quando Ambra era ancora viva e delle loro giornate a giocare nel giardino sul retro della casa.

Ecco perché Ambra le amava tanto: le foglie sapevano tremare, staccarsi dal ramo e cadere al suolo, ma rimanevano sempre bello, sempre forti, pronte a volare via con il vento e a vincere.

E se il ricordo della sorella non fosse ancora del tutto scomparso, e tornasse più forte e più vivido nei
disegni di una bambina di soli sei anni? E se quella bambini fosse la figlia Alice, che non conosce tutti i particolari né tanto meno dove avesse vissuto la madre durante l'infanzia, disegnando così dettagliatamente proprio quegli stessi posti che Anita sembra avesse rimosso?Una storia con una trama ancora più complicata che non sto qua a snocciolarvela tutta, perché vi toglierei il gusto della lettura e della scoperta; ma se amate scrittori come Dorn, Carrisi, Kepler, beh, allora non potete lasciarvi sfuggire questo libro, che saprà tenervi con il fiato sospeso fino alla fine.

Come una foglia appesa al ramo e in balia del vento più forte... forse di una tormenta.
Appesa grazie a un filo immaginario che non avrebbe resistito perché non c'era nulla d'importante per cui sforzarsi di farlo.
Così si sentiva Anita.
Una foglia come quella appena al muro della sua stanza, una foglia come la sorella, la cui presenza, sempre muta e sempre piena, ancora la rincorreva.

Rispetto ai libri letti precedentemente, questo si è dimostrato più... ansiogeno, almeno per me che sono ansiosa di natura; e come Dorn con il suo libro La psichiatra è riuscito a tenermi sveglia la notte, anche Deborah Fasola c'è riuscita. Il libro scorre fluidamente, la scrittura è in terza persona e si può percepire fin da subito il carattere della protagonista, una semplice ragazza che ama e venera la sorella prima, per poi crescere e diventare una donna che trasuda arroganza, irosa, e che deve sfogare la sua rabbia (o forse frustrazione) sulle persone che la circondano, marito compreso. Forse l'unica immune al suo caratteraccio è la migliore amica Asia, un punto di riferimento che la invita a passare più tempo con la figlia Alice, quella figlia arrivata per caso nella sua vita e della quale non si è mai voluta occupare.
Una storia che parla di speranza, di ricordi, di perdono, di rimpianti, di una madre e di una figlia che affronteranno insieme un viaggio a ritroso nel tempo, aprendo quel cassettino della memoria che fa ancora tanto male.
All'interno della storia sono racchiusi altri due particolari, e di cui vi fornirò un breve indizio. Avete fatto caso ai nomi delle donne di questo romanzo? Sono tutte accomunante da una singola lettera. Non mi sbilancio ulteriormente per quanto riguarda il secondo dettaglio perché così rovinerei il momento di suspense creato, ma che mi ha fatto vedere con ancora più ammirazione questa fantastica autrice.
E poi Ambra aveva ragione: nessuna cosa è soltanto una cosa se noi sappiamo darle un significato che per noi è importante e che vuole dire qualcosa.
E quella foglia adesso e da molti anni a questa parte, ne aveva uno profondissimo, poiché ad Anita ricordava quel giorno, quel sorriso.


Deborah Fasola è nata a Vercelli nel 1978. Laureata in Scienze dell’Educazione ha operato nel sociale per molti anni per poi dedicarsi completamente al mondo dell'editoria. Prima lettrice accanita e poi autrice, scrive da quando è una ragazzina ed è anche editor freelance e articolista. Esordisce con il genere fantasy nel 2010 ma solo nel 2015, dopo parecchie prove lettararie, ottiene la svolta pubblicando per Rizzoli e venendo notata da un'altra grande realtà editoriale. La Foglia di Ambra è un romanzo che l'autrice ha nel cassetto da molti anni e che adesso sente di dover lasciar libero di camminare nel mondo.


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