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venerdì 4 dicembre 2015

MISS DISASTER di Ellie Clivens


Inghilterra - Scozia, 1812

Che succede quando un duca arrogante e tenebroso incontra l’Originale della Stagione? Ebbene, può capitargli di essere interrotto durante un rovente tête-à-tête. E se la fanciulla in questione è la famigerata Miss Disaster, al secolo Charlene-Marie Duncaster? Allora Sua Grazia non ha scampo: prima viene assalito da due sicari, poi è costretto a fuggire portandosi dietro quella vera e propria calamita per i guai. Che sia bellissima è irrilevante; lui, Justin Clayburn, diciannovesimo Duca di Gredstone, ha ben altro a cui pensare! Eppure, tra oscuri segreti, armi sbandierate come ventagli ed esilaranti equivoci, si ritroverà a combattere contro il più insidioso dei nemici: l’amore.

Mettete insieme uno tsunami dalle sembianze di una ragazza non ancora maggiorenne e con una buona educazione militare, più simile ad un maschiaccio che ad una fragile fanciulla di corte, e un duca con tanto di pedigree, discendente direttamente da uno dei clan più famosi della Scozia, di oltre trenta anni, con una reputazione di uomo di mondo e un più che normale appetito sessuale e avrete confezionato il romanzo.

Miss Disaster è la storia frizzante dell’incontro tra i due protagonisti, apparentemente distanti tra loro. Lei, Charlene Marie Duncaster, vive con la sorella più piccola in una stanza subaffittata a casa del “cugino millemani” come lo definisce vista la sua fama di molestatore. Orfana dei genitori ha giurato di proteggere la piccola Sasha dalla salute cagionevole, a costo della propria vita. Il padre, una via di mezzo tra un diplomatico e uno 007, ha cresciuto i figli (tre maschi scomparsi non si sa dove e una femmina), inculcando loro la rigida disciplina militare. Per questa ragione Charlie (così la chiamano in famiglia), sa tutto sulla difesa personale e conosce a fondo ogni tipo di arma. Nella sua borsetta, infatti, al posto dei trucchi e belletti ci sono stelle a cinque punte, e sotto i vestiti, si nascondono sempre sia una pistola che un pugnale. Ogni volta che si sente in pericolo, Charlie ricorre alla tattica militare appresa dal padre, come quando incontra per la prima volta il duca Justin Antony Edward Gurgalan Isdemus Quinian Clayburn, Duca di Gredstone. (wow!, e chi più ne ha, più ne metta!).

A quel punto, Charlie avrebbe volentieri tagliato la corda, ma l’orgoglio le impedì di macchiarsi di una tale infamia. Richiamò alla mente le parole del padre – Un Duncaster non indietreggia mai, nemmeno di fronte alla morte! – e, temeraria, andò incontro al proprio destino fissando il titano per la prima volta negli occhi.

Fallito il suo tentativo di fuga, la ragazza non si perde d’animo e pur in preda al panico, affronta il nemico con dignità tipica di un vero militare. Suo padre ne sarebbe stato fiero.

Imponendosi di dominare il terrore che le serpeggiava sottopelle, si ripeté un altro dei motti paterni: mai lasciar trapelare la paura. […] Punto uno: Far credere al nemico che si prevedono imminenti rinforzi. «Freschetto, eh, stasera!» blaterò, fingendo una banale conversazione, per poi andare dritta al sodo: «Sto aspettando mio fratello». In fondo, non era neppure una menzogna. Che li stesse aspettando tutti e tre, per giunta da parecchi anni, era una verità inconfutabile.
Punto due: In caso d’inferiorità numerica, ricorrere alla diplomazia per evitare lo scontro. «Chissà dove si è cacciato Christopher! Magari torno al ricevimento per cercarlo, così sarete libero di…» […] Punto tre (benché, a rigore, papà l’avesse messo al primo posto): Valutare le proprie risorse e quelle dell’avversario.

Il rapporto tra i due, potete immaginarlo, dall’inizio si preannuncia pirotecnico e prosegue tra alti e bassi fino alla conclusione che, vi assicuro, non vi deluderà. Charlie sin dalle prime pagine si presenta per quello che è: una combattente nata, per nulla preoccupata della nomea di pasticciona che si porta dietro. Non si perde mai d’animo ma affronta le difficoltà a testa alta, prendendole di petto e reagendo con spirito indomito tanto da suscitare ammirazione in chi la circonda. L’ingenuità e l’innocenza dell’età da una parte e la forza di volontà e la caparbietà dall’altra fanno di lei un personaggio unico e speciale a cui nessuno può resistere. Se ne accorge presto il duca di Gredstone, un uomo alto quasi due metri, biondo e bello ogni oltre dire, il quale non rimarrà immune all’irruenza della ragazza e al suo fascino perché, tra le altre cose, Miss Duncaster è anche una bella donna.
Justine Clayburn, arrivato in città per scoprire chi ha ordito il complotto che ha coinvolto il gemello costringendolo al suicidio, prende il suo posto per portare avanti le indagini e si ritrova così a frequentare gli stessi salotti e le persone che conosceva il fratello. Ed è in una di queste serate che il nostro duca s’imbatterà in Miss Duncaster. La prontezza di riflessi della ragazza lo aiuterà a salvarsi durante un agguato.

Rimasto ferito, viene curato da Charlie e così ha inizio la loro storia. Da questo momento partono una serie di equivoci esilaranti che non tradiranno le aspettative del lettore. Il tira e molla tra i due andrà avanti per l’intero romanzo. La prorompente vivacità della nostra eroina e la sua incoscienza ammalieranno il duca, abituato a ben altri standard, a tal punto che non potrà più fare a meno di lei. Ma la loro love story non sarà semplice. Il romanzo, infatti, si arricchisce di suspense e di continui colpi di scena che vi terranno incollati al libro fino all’ultima pagina. E le sorprese continueranno anche nel finale con rivelazioni sconvolgenti che, sono sicura, vi piaceranno.
Miss Disaster è un romanzo storico diverso, originale, divertente e coinvolgente, una vera chicca da non lasciarsi scappare. Lo stile è unico, veloce e spumeggiante. Con l’alternarsi dei punti di vista la scrittrice arricchisce la trama rendendola travolgente e godibile. I due protagonisti sono perle rare, rese ancora più originali grazie anche al loro linguaggio frizzante e ironico, a volte scurrile, decisamente sui generis, con cui  riescono a rompere gli schemi.

«Avete ragione: vi devo le mie scuse» riconobbe, per amor di pace. «È stato un attimo di debolezza di cui mi pento amaramente» le concesse, per amor di pace. «Ora, però, smettetela di tenermi il broncio.»
Non l’avesse mai detto!
«Il broncio?!» L’Erinni honoris causa gli si piantò a un pollice di distanza, sollevandosi sulla punta dei piedi per potergli sputare in faccia: «Io non tengo il broncio, io sono furiosa marcia! E se vi aspettate di cavarvela così, siete più pazzo degli internati di Bedlam».
Pazzo?! Lui?! Parlava quella giusta!
Infuriato, Juz chinò la testa sino a trovarsi naso contro naso con la povera demente. «Se qui c’è un pazzo, non sono certo io. Più che perderla, voi, la bussola, non l’avete mai avuta: vi limitate a dare i numeri, altro che segnare il Nord! E per cosa, poi? Per un nonnulla!»
«Luridissimo verme!» lo apostrofò l’esagitata, per giunta ad alta voce, anzi, con un grido bell’e buono, a tutto beneficio del vicinato (vecchietti sordi inclusi). «Un nonnulla?! Vi sembra niente quello che mi avete fatto?»
Be’, adesso la misura era davvero colma. «Sì, proprio un nonnulla» le ripeté a muso duro.
«Voi… voi… voi siete uno sporco insetto strisciante, un emerito topo di fogna, un fetido ammasso di sterco, un… un…»
Ogni singola, amena definizione era stata accompagnata da una rabbiosa ditata sul suo stomaco…

Che posso dire di più? Non lasciatevelo scappare, ve lo consiglio!




Ellie Clivens, 43 anni, vive con il marito, il figlio e una cagnolina scatenata a Verona. Laureata in Economia e Commercio, ha lavorato per qualche anno al Provveditorato della locale Azienda Ospedaliera, prima di approdare come consulente allo studio legale di quello che sarebbe diventato la sua dolce metà. I suoi maggiori hobby sono il giardinaggio e la lettura, passione, questa, che ha ereditato dalla bisnonna materna, insieme a tutta la sua nutrita biblioteca.



3 commenti:

  1. Grazie mille per la magnifica recensione!!!

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  2. Prego e grazie a te per aver creato un vero gioiello. Aspetto con ansia il prossimo.

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