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martedì 22 marzo 2016

ADOLESCENZA INFRANTA di Giovanna Capizzuto





Le vita di Eleonora è a un bivio: ha appena iniziato il liceo quando si invaghisce di un ragazzo di quinta; lui, divertito dalla cosa, le ruba quanto ha di più caro al mondo: la sua virtù. A questo punto lei decide che dovrà passare con lui il resto della sua vita: il primo uomo deve essere anche l'ultimo! Ma la sua scelta si rivela difficile da sostenere... e quando Mirko inizia ad essere davvero violento e non vuole più lasciarla andare, lei si ribella. "Adolescenza infranta" è un romanzo ambientato negli anni novanta, ma comunque attuale, che affronta il tema difficile della violenza sui minori.

Quando presi fra le mani questo volume, mai mi sarei immaginata cosa potesse celarsi dietro quelle due parole che compongono il titolo di questo romanzo.
Sin da subito pensai ad un famoso detto si prendono più mosche con il miele che con l'aceto.

Tutte le cose hanno un inizio, e questa storia non è da meno.
Eleonora è una sognatrice, una ragazza con la testa sulle spalle ma, al contempo, una bambina che sogna ancora il principe azzurro, sogna la sua fiaba ed il suo vissero per sempre felici e contenti.

Quando inizia a frequentare il liceo artistico, mai si sarebbe aspettata che il ragazzo per cui ha una cotta, quel ragazzo quattro anni più avanti di lei negli studi, potesse entrare in possesso del suo diario, lo stesso dove annota i suoi pensieri, i suoi sogni e la sua infatuazione.
Mirko, non solo è maggiorenne, ma essendo ripetente ha anche raddoppiato le decine e quando si trova fra le mani quel tesoro, non può che cogliere l'occasione al volo.

Tutto è destinato a cambiare, poiché sin da subito il personaggio di Mirko si denota come un uomo dalla duplice personalità, dove dietro ad ogni suo gesto c'è da aspettarsi un tornaconto personale.





«E cosa credevi? Che ti avrei baciato al primo appuntamento?»
 ho replicato, in tono sostenuto per non fargli notare quanto ci fossi rimasta male.
Lui mi ha fissato sbigottito.
«Baciarmi? Pensi che mi volessi fermare a questo? Ma quanti anni hai? Dieci?» 
mi ha insultata ancora.
«Ne ho quasi quattordici!»

Una sera, un bicchiere tira l'altro, un complimento qui ed un'adulazione là, la ragazza cade tra le braccia del ragazzo, vedendo in lui il fatidico "Principe azzurro", decidendo così che passerà il resto della vita con lui.
Peccato che il destino sia un po' beffardo e le cose non andranno come Eleonora si immagina.

Al giovane del per sempre non importa nulla e non si fa remore a farglielo capire. Quando però si rende conto che accettando di divenire il suo fidanzato potrà usarla a suo piacimento, il nostro uomo non si farà remore a diventare, in un primo momento, il ragazzo perfetto davanti a tutti, ed un egoista e depravato in privato.

Quello che dovrebbe essere un atto d'amore, il gesto concreto di questo sentimento, viene ridotto ad una violenza da accettare passivamente.
Ogni parola e gesto diventa così un arma a doppio taglio.
Ogni carezza non è che la maschera per qualcosa in più, poiché sin da subito diventa palese che ad ogni gesto amorevole di Mirko, Ele diventa arrendevole, come creta fra le mani.

Alla fine ogni persona si dimostra per cosa è realmente con il passare del tempo, compreso il nostro protagonista.
Un carnefice, un violento, un uomo privo di morale che preferisce usare le maniere forti quando tutto il resto sembra non andare come voluto.

Nella vita di Eleonora, però, tutto è destinato a cambiare un'altra volta, quando il suo percorso si incrocerà, ed intreccerà, con quello di Giandomenico, un suo vicino di banco. Anche lui un adolescente, molto più giovane di Mirko, con in testa ben preciso cosa sia l'amore.
Da compagni di banco, ben presto diverranno amici e chissà, sarà forse lui a metterle in chiaro cosa sia quello che la lega a Mirko, quel sentimento corrosivo che incorre fra i due?



Dopo meno di dieci minuti suona il citofono.Iniziano a tremarmi le gambe. Non può essere lui!Mi avvicino alla finestra del bagno e guardo fuori e…È Giandomenico!Corro fuori e lui mi prende fra le braccia, facendomi roteare.Poi si ferma, mi fissa e, tenendomi il viso tra le mani, mi bacia teneramente.È un bacio sensazionale, da farmi tremare le gambe.Nemmeno nei miei sogni più arditi avrei mai immaginato nulla di simile.

Questo libro, indubbiamente, dà uno scorcio della cruda realtà che spesso non è altro che la realtà di molti giovani, di quel mondo dove un NO non viene inteso come tale, ma come qualcosa che, con i giusti incentivi, può divenire un sì.
Cosa ancora più importante, mostra un mondo che spesso si cerca di far passare inosservato e troppe volte le persone che subiscono tutto ciò, non capiscono quanto sia sbagliato celare uno schiaffo, nascondere sotto il trucco un livido o, ancora, capire che una violenza è tale anche quando un no non viene recepito come tale, quando al posto di una carezza si riceve un pugno.
La violenza può avere un milione di sfumature ed è sbagliato attribuirle tutte alla violenza sessuale, allo stupro.

L'istat stesso afferma che: " 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri." (cit.Violenza contro le donne)

Con abilità la scrittrice ha narrato una verità senza mai finire nei dettagli nudi e crudi, pur facendo capire perfettamente al lettore cosa stia accadendo, cosa succeda nella testa sia della vittima che del carnefice. 
Penso che questo libro dovrebbero leggerlo molte ragazze al giorno d'oggi, forse non dodicenni, ma sicuramente dai sedici anni in su, in modo da capire fin da subito quanto, in una relazione, sia importante il rispetto, mantenere la propria individualità, il proprio spirito, la propria essenza, perché questo è ciò che comporta amare, questo il suo significato più profondo.






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