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giovedì 24 marzo 2016

IO E TE ALL'ALBA di Sanne Munk Jensen e Glenn Ringtved


Louise vive ad Aalborg, in Danimarca. Ha diciassette anni, va al liceo. I suoi genitori sono brave persone. Una sera conosce Liam, un ragazzo poco più grande di lei, e i due si innamorano perdutamente. Trovano un minuscolo appartamento ai margini della città e si amano, fra sesso e droga, senza limiti. Liam ha tanti sogni, ma una pessima idea su come realizzarli. Comincia a lavorare per Johannes, uno spacciatore, un pesce grosso. All’inizio va a gonfie vele, ma poi la situazione precipita, trascinandosi dietro tutto e tutti. È inutile chiedersi perché Louise non sia scappata quando ancora poteva farlo. Non l’ha fatto e basta. Questa storia racconta il perché.



“In quel momento ho avuto la certezza che noi due dovevamo stare insieme” mi ha detto. Tante volte.

Non è semplice parlare di questo libro, perché alla fine della lettura ti lascia tutto e niente. Lo so che è un controsenso, ma è quello che mi è successo appena terminato: ho dovuto metabolizzarlo.
Louise ha 17 anni, è una ragazza parecchio introversa e ha una sola amica, Cille, che sembra essere il suo esatto opposto. Vive con i genitori una vita apparentemente perfetta, il padre insegna e la madre lavora in ospedale, e forse per questo ha sviluppato una sorta di mania per l'igiene, mantenendo casa propria sempre lustra e rimproverando il marito e la figlia perché, quasi per dispetto, sporcano laddove lei aveva appena pulito.
Durante un giro in città sul bus con Cille, Louise conosce per la prima volta Liam e Jeppe, che invitano lei e l'amica a imbucarsi con loro a una festa; dopo un po' di reticenze, Louise scende di corsa dall'autobus, correndogli dietro. I ricordi di quella festa sono annebbiati, ma rivede Cille che ci provava con Liam e lei per dimenticare quanto stava accadendo proprio sotto i suoi occhi, decide di darci dentro con l'alcol, bevendo fino a perdere i sensi. Al suo risveglio trova accanto Liam, pronto a tenerle fronte e capelli mentre vomita anche l'anima e la aiuta a tornare a casa. E così inizia tutta la loro storia.

[…] non credo che nella mia vita ci sia stato un giorno memorabile così importante e internazionale. Io ho solo il mio giorno memorabile personale: il giorno di Liam.

Lui è più grande di qualche anno e ha lasciato la scuola, cosa che decide di fare anche lei poco tempo dopo. Le loro giornate sono scandite da baci, sesso, qualche canna fumata in compagnia e dalla costante presenza di Jeppe. In seguito a uno scontro con il padre, Liam decide che è il momento di andare a vivere da solo; trova un buco di appartamento che fa al caso suo e l'arreda secondo il proprio gusto e quello di Louise.
I genitori della ragazza non sono pienamente d'accordo su quello che la figlia sta facendo della propria vita, ma sentirla e vederla felice, li rende sereni, e anche se la madre continua a remarle contro, trova nel padre un valido alleato, pronto ad allungarle una banconota o a comprarle quelle scarpe che tanto desidera.
La loro storia d'amore prosegue a gonfie vele, fino a quando Liam e Jeppe non decidono che è arrivato il momento di diventare indipendenti, scegliendo la strada più semplice: lo spaccio di droga. Entrano così in contatto con Johannes, il pesce più grosso del giro, e per andare d'accordo con lui basta seguire poche e semplici regole: mai mettersi contro di lui, mai toccare i suoi uomini e soprattutto mai provare a fregarlo. Peccato che le cose si complicano e, in seguito a un torto fatto da Jeppe a Johannes, è Liam a pagarne le conseguenze, costretto insieme a Louise a vivere come un fuggiasco, con la paura costante di essere stanati e ammazzati.
Eppure lei aveva una scelta, poteva scappare, tornare a casa o semplicemente cercare aiuto da Cille, ma non l'ha fatto... perché?

“Un giorno voglio scrivere un romanzo” mi ha detto e il libro doveva parlare di quanto fosse tutto superficiale. E della vita ridicola che faceva la gente. Senza veri valori e senza mai veramente bruciare dal desiderio di qualcosa.

Mai letto un libro così in vita mia; uno young adult dai caratteri forti e decisi, che ti fa esplorare il mondo dell'adolescenza di oggi. Una storia d'amore e non solo, perché la loro è una storia che va al di là di tutto, come se fossero uno il prolungamento dell'altra; disposti ad andare incontro alla morte insieme, perché separarsi significa sentirsi incompleti.
Il libro viene raccontato dal POV di Louise, in un continuo rincorrersi tra passato e presente; ci fa provare la sua paura, il suo senso di inadeguatezza, la sua chiusura nei confronti del mondo, ma al tempo stesso ci fa sentire cosa significa quando il cuore batte solo ed esclusivamente per quella persona. Liam è di una dolcezza struggente quando continua a definire Louise la sua anima gemella, quel qualcosa in più di una semplice ragazza o dell'essere la sua donna; come se si fossero a lungo cercati e alla fine, vuoi per le coincidenze vuoi per gli scherzi che gioca il destino, si fossero ritrovati su quell'autobus che andava nella stessa direzione. Ed è bastato poco affinché lui si innamorasse di lei... il semplice suono che faceva la sua risata.

“Mio” e “tuo” erano parole che non dovevano esistere.

La costruzione dei personaggi è veramente dettagliata, così come i particolari che fanno da cornice a tutta la vicenda e non meno importanti diventano anche i personaggi secondari, come Jeppe, Cille e i genitori di entrambi i ragazzi.
Un libro che vuole essere un grande insegnamento, che fa capire che la vita continua a essere il bene più prezioso, bisogna sapere quando fermarsi, evitare le amicizie pericolose, chiedere aiuto quando da soli non si riesce a riemergere dai casini nei quali ci si ritrova, senza pensare che farsi aiutare sia un gesto di debolezza e che si possa trovare la giusta soluzione proseguendo imperterriti per la propria strada (sapendo che è quella sbagliata)... a volte è più semplice di quello che sembra, una richiesta di aiuto gridata prima che sia tardi, un diario trovato per caso al quale avevamo deciso di affidare i nostri pensieri più segreti.
Non è semplice parlare di questo libro, e allora non posso far altro che dirvi di leggerlo, ma state pronti a trattenere il fiato, perché questo romanzo è come un pugno nello stomaco, fa male, ti ritrovi sdraiato e dolorante, ma è una grande presa di coscienza, perché i tempi sono cambiati e noi dobbiamo sempre essere preparati, al meglio come al peggio.


Sanne Munk Jensen è nata nel 1979, è una voce affermata nella letteratura giovanile danese, acclamata da critica e pubblico.

Glenn Ringtved è nato nel 1968 e dal suo debutto ha scritto più di quaranta libri per ragazzi, alcuni dei quali tradotti in molte lingue, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Vive in Danimarca.


2 commenti:

  1. E' nei miei futuri acquisti e dopo la tua recensione non vedo l'ora di leggerlo! :D

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  2. ho visto la citazione che avete fatto su facebook e non ho potuto fare a meno di vedere la recensione :)

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