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sabato 9 aprile 2016

Niente di speciale di A.E. Via



Il detective Cashel “God” Godfrey è enorme, tatuato e perennemente arrabbiato, tanto che di norma la gente lo tiene a distanza. Nessuno vuole essere il partner di quella bestia alta quasi due metri, che un’incapacità cronica di fidarsi degli altri. Quando Cash osserva gli agenti appena usciti dall’Accademia, presenti nella sala riunioni, di certo non si aspetta di incontrare un apio di sexy occhi nocciola che lo fissano.
Occhi del bellissimo detective Leonidis “Leo” Day. Leo è affascinante, spiritoso, esilarante, sarcastico ed è l’unico che riesce a far sorridere Cash. È gay dichiarato ed è un detective di tutto rispetto. 
Insieme, Cash e Leo diventano i detective della narcotici più venerati e di successo che Atlanta abbia mai avuto. Sono in grado di comunicare e di capirsi l’un l’altro senza dire una parola e molto in fretta si ritroveranno a fare carriera.
Quando Cash salva la vita di Leo, durante una retata molto pericolosa, Leo inizia a vedere qualcosa in quell’uomo grande e grosso che nessun altro vede… qualcosa di speciale. La paura più grande di Leo è di non riuscire ad abbattere il muro impenetrabile che Cash ha innalzato attorno al suo cuore. 
“Niente di speciale” accompagna il lettore a vivere situazioni emozionanti grazie ad una trama intrigante e complessa. Desiderio di essere amati, passione, sfide, tribolazioni, spettacolari azioni di polizia ed un improvviso cambiamento, che porterà ad un finale bellissimo, ma imprevedibile. 


Prima di passare alla recensione vorrei fare una precisazione riguardo la trama: quando Cash salva la vita di Leo durante una pericolosa retata, i due sono già felicemente innamorati e il fatto che apre gli occhi a Day sul suo partner è tutt’altro. Inoltre il fantomatico muro attorno al cuore di God è resistente quanto un cioccolatino caldo e Leo ci mette davvero poco ad entrargli sotto pelle.
Detto ciò parliamo della storia: ottimo potenziale, scrittura accattivante che alterna i punti di vista dei due protagonisti e forti emozioni in gioco. 
God, il classico duro, nasconde una profonda solitudine ed il desiderio di essere amato dopo il rifiuto dalla sua famiglia.
Day, sbruffone e sfacciato, non sa che il suo cuore brama solamente l’amore finché non percepisce l’abissale bisogno del suo partner.
Fin qui tutto bene, dialoghi ben riusciti e personaggi secondari che risaltano dallo sfondo, come Ronowski l’omofobo e Johnson il gay dichiarato che fa una corte serrata a Day.
Il tutto era stato confezionato come un romance m/m a sfondo poliziesco (non aspettatevi molta adrenalina, le parti legate ai casi di polizia sono molto marginali), ma con una sola frase di Day mi crollano due miti:

“Johnson è gay quindi di sicuro sa come funzionano le cose, visto che molte coppie omossessuali giocano con altre coppie, ma non ha nulla a che fare con il tradimento, quindi, smettila perché sto vedendo le ruote del tuo cervello girare all’impazzata. No, noi non abbiamo una relazione aperta. Io sono impegnato con te. Non vorrei mai scopare nessun altro così tanto per fare, né andrei a cercare qualcuno di estraneo da portarci a letto. Ci piace uscire con Johnson e Ronowski, sono ragazzi a posto e ci fidiamo di loro, quindi è un po’ come avere degli amici con qualche beneficio in più”

Però, la frase di Day mi è sembrata un po’ contraddittoria. Come si fa ad affermare che non si vorrebbe stare con qualcuno così per fare, ma poi dire che si potrebbe invitare una coppia di amici a letto? È questo che mi ha disturbato. Comunque il mondo è bello perché vario, lo dice persino mia nonna.  Forse la mia mentalità è troppo “vecchio stampo”, ma tutto questo voler “giocare” con un'altra coppia mi è sembrata una forzatura della trama, come un mezzo a riprova dello stereotipo gay che “molte coppie omosessuali giocano con altre coppie”.
A parte ciò, la lettura è scorrevole anche se, a tratti, altamente erotica soprattutto per quanto riguarda il menage a quattro.
Non un classico romance e nemmeno un vero poliziesco, ma apprezzabile per trascorrere qualche ora di lettura.



Era passato parecchio tempo dall’ultima volta che aveva fatto sesso, ancora di più dall’ultima volta che lo aveva fatto con un uomo, ma mai nella sua vita aveva fatto l’amore. Per lui l’amore era qualcosa da romanzi rosa o da film strappalacrime da femmine. Non gli era mai passato per la mente che un giorno avrebbe potuto toccarlo da vicino, invece era proprio quello che stava succedendo.

Con un sorriso luminoso sul viso, Leo rispose: «Sì, tesoro, perfetto.»God avrebbe voluto catturare quel sorriso e nasconderlo da qualche parte, dove nessuno avrebbe potuto portarglielo via. Day lo amava e lui non riusciva a capire perché non vi avesse mai fatto attenzione.Probabilmente per lo stesso motivo per il quale non si era accorto di essere innamorato del suo migliore amico da così tanto tempo. Come si dice… alcune volte bisogna arrivare vicino a perdere qualcuno per capire quanto sia importante per noi.

«L’amore è uguale per tutti, ragazzino. Non ha importanza se si tratta di un uomo, di una donna o di un ermafrodita. L’amore è amore, mio caro. Lascia che te lo spieghi meglio. Se senti una sensazione strana allo stomaco anche solo a sentire la sua voce e se non vedi l’ora di stare con lui, nonostante siate stati insieme per ventiquattro ore… o se ti ritrovi a fare di tutto per vederlo sorridere, allora è amore. Ma l’ultimo test da fare per sapere se sei innamorato oppure no, è pensare che quella persona ti venga strappata per sempre. Se anche solo a quel pensiero ti viene voglia di piangere e di correre ad abbracciarlo per tenerlo stretto a te, allora tu sai che sei davvero innamorato.»


A.E. Via è un’autrice relativamente nuova nel panorama del romanzo erotico gay. La sua scrittura ha molteplici sfaccettature e passa dal piccante allo scandaloso. Le sue storie spesso includono trame intriganti e colpi di scena, che portano i lettori a nuove profondità stimolandone la riflessione.
Quando non è intenta a scrivere sul suo computer portatile, si dedica alla sua famiglia, a suo marito, ai suoi quattro figli e ai suoi due animali, un cane maltese e un gatto siamese bianco, E. Lynn, in onore del grande e compianto autore di romanticismo gay E. Lynn Harris.
“Niente di speciale” è il suo quinto romanzo, ma molto altro è in cantiere. Seguitela – ama moltissimo interagire con i suoi lettori – le iterazioni tra i suoi bei maschioni si stanno riscaldando solo ora!

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