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lunedì 4 aprile 2016

QUELLA STELLA BRILLA SOLO PER NOI di Marco Cannella



Giada è appena uscita da una lunga storia d’amore con Mirko. Una storia che l’ha fatta soffrire, perché lei, oltre ad amarlo, si era prefissata l’ambizioso obiettivo di riuscire a cambiarlo. Lui, infatti, è un uomo violento ma allo stesso tempo fragile, che quando viene colto da un raptus si sfoga su di lei. Con l’aiuto di Monica, la sorella, e di Marzia, la migliore amica, Giada cerca di voltare pagina. In discoteca conosce Matteo, un amico di Marzia. Il primo appuntamento, però, si rivela un disastro. Lui la fa incavolare con un discorso insensato. Lei, presa dalla rabbia, se ne va.

Fuori dal locale trova Mirko, che li aveva inseguiti. La serata si trasforma in un incubo.

Riuscirà Giada a salvarsi dalle grinfie del suo ex? Riuscirà a ricominciare da capo, trovando finalmente il vero amore?
Che tutte le storie d'amore non siano fatte di baci e carezze è una certezza, talvolta certe son composte da schiaffi che vanno a sostituire carezze, insulti che sostituiscono tenerezze, violenza che sostituisce amore.

Questa storia, infatti, è uno di quei casi che talvolta si vedono al telegiornale, quando ormai è troppo tardi.

Giada e Mirko sono giovani adulti, che da poco hanno iniziato a scoprire cosa sia la vita, a guardarla con gli occhi di persone che vivono capendo che ogni gesto comporta una reazione, ogni azione porta conseguenze.

Giada è una sognatrice, una di quelle ragazze che immaginano il principe azzurro, con l'armatura tirata a lucido, il paladino che le porta in salvo.
E, se in un primo momento la ragazza pensava che il suo principe fosse Mirko, presto si è dovuta ricredere  a tal  punto da dover indossare lei stessa l'armatura del cavaliere.
Spesso si pensa che anche solo amando una persona si possa riuscire a cambiarla,  che vivendoci ogni giorno insieme si possa arrivare al punto di far capire loro quanto sia sbagliato quell'insulto non velato, quello schiaffo che ferisce più di mille parole, quella carezza troppo violenta per poter essere definita tale.
E' proprio quando inizi a pensare di poter cambiare certi gesti che, inevitabilmente, tu stessa cadi in errore, proprio come ha fatto Giada.
Si cerca sempre di giustificarli, di trovare attenuanti, sperando che "Questa è l'ultima volta che accade" oppure " Se lo fa di nuovo lo lascio", creando così una serie di antecedenti, un circolo vizioso dal quale difficilmente si riesce ad uscire.

Passa il tempo e la nostra ragazza decide di dare una svolta alla sua vita, arrivando al punto di lasciare perdere questo "amore malato", di metterci una croce sopra e di iniziare una nuova vita, senza sapere quello che la aspetta.

Il futuro è strano a volte, un pochino come il destino, una cosa misteriosa e particolare di cui difficilmente riusciamo a capire i meccanismi.


I suoi occhi verde smeraldo la colpivano ogni volta che gli sguardi si incrociavano. 
Aveva la faccia da bravo ragazzo, sembrava molto dolce. 
Era soprattutto questo che Giada cercava in un uomo.
 Dopo la storia travagliata con Mirko sentiva di avere bisogno di sicurezze, 
e Matteo sembrava il tipo di uomo in grado di dargliele. 

Fortuna vuole che la nostra protagonista abbia al suo fianco due persone pronte a supportarla, oltre che sopportarla: Monica e Marzia. La prima è la sua migliore amica, la seconda la sorella.
Insieme le due daranno una spinta nella giusta direzione al destino di Giada, facendo in modo che la sua strada si incroci con quella di Matteo, un ragazzo definito da tutti come "d'oro", un uomo con una indole dolce e che, forse, veste davvero i panni del principe azzurro.
Riusciranno insieme a debellare i demoni che albergano nel passato di Giada, o la presenza assidua di Mirko, i problemi che poi ha creato, faranno in modo che queste due strade che si sono appena incrociate riprendano a percorrere strade parallele?

– Complimenti, stai benissimo.
 – Come fai a dirlo? Non vedi che ho il giubbotto?
 – Sto giudicando il magnifico sorriso che hai indossato.
 Ammutolì. Era riuscito a stupirla. – Grazie, Matteo – sussurrò. Notò che lui la stava mangiando con gli occhi e la cosa non la infastidiva più di tanto. Anzi, le faceva piacere.

Penso sia la seconda volta, in poco tempo, che fra le mani mi capita un romanzo  che tratta il tema della violenza sulle donne, anche se devo dire che in questo caso il libro è scritto in una maniera tale da rendere questo argomento una sorta di cornice e non il fondamento dell'opera, lasciando spazio alla storia e al suo lato romance.
Mi sarebbe piaciuto saperne di più sulla storia fra Mirko e Giada, nonostante ciò, Marco Cannella è riuscito a creare una storia d'amore leggera senza appesantirla troppo con certe argomentazioni, lasciando prevalere fra le pagine di questo libro il colore rosa dell'amore ( e verde della speranza), senza far prendere il sopravvento alle brutture della vecchia relazione di Giada.
E' la prima volta che leggo un libro di questo autore e, dopo questa storia, di sicuro non sarà nemmeno l'ultima che annovererò il suo nome fra l'elenco delle mie letture.


Marco Canella nasce a Copparo (FE) nel 1979, e vive a Tresigallo (FE). Nel 2012 ha vinto il concorso La Città del Principe di Carignano (TO), con il racconto "Anche gli angeli portano le scarpe", e per quattro anni consecutivi, dal 2011 al 2014, si è aggiudicato il premio delle Unità produttive dell'industria e dell'artigianato, con altrettante prose in versi. Ha collaborato con il quotidiano "La Nuova Ferrara" e con l'associazione Borghi Autentici d'Italia. Con Delos Books ha pubblicato racconti in diverse antologie. Con Delos Digital ha pubblicato "Baciati dalla luna" e "Magia alle terme"  usciti in "Passioni Romantiche" e "Il Bodylover e Ritorno in paradiso" usciti in "Senza Sfumature".


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