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mercoledì 25 maggio 2016

ELIAS di Erin E. Keller


Thomas Doyle, dopo la morte del compagno, vive una vita a compartimenti stagni fatta di lavoro e di incontri notturni con corpi senza nome. È una vita di solitudine che gli lascia fin troppo tempo per pensare e per rimpiangere. Eppure, nonostante tutto, la custodisce gelosamente.
Ecco perché quando Elias Byrne, che sembra spuntare dal nulla e provenire dalle sue zone d’ombra, irrompe con prepotenza nella suo quotidianità, Thomas si ritrova a fare i conti con una serie di sentimenti ambivalenti, sentendo la necessità di respingere quel ragazzo tormentato, ma al tempo stesso nutrendo lo strano desiderio, difficile da accettare, di unire le loro solitudini.


Reagire ad una grave perdita, come quella subita da Thomas, non è una passeggiata, c’è chi si arrende e non tenta più di risalire la chiglia e chi cerca di sopravvivere senza però darsi una nuova chance per essere felice. Thomas è tra questi, ha deciso di rimanere solo per non soffrire più e cerca breve consolazione in sesso anonimo tenendo ben separate la sua vita diurna da poliziotto con quella notturna in locali, bui e affollati, come il Black Sheep. 
La solitudine può avere diverse facce, Elias è rimasto senza amore dalla morte della madre quando era solo un bambino, il padre è mancato quando aveva una decina d’anni ed il fratello maggiore, Liam, l’ha sfruttato nel modo più abbietto possibile. Elias non è fisicamente solo, ha un fratello che gli calca l’amore addosso ed è molto “famoso” in luoghi come il Black Sheep. La voragine nel suo animo è enorme e, dopo soli pochi sguardi, capisce che solo Thomas può aiutarlo a colmarla.
Il loro primo incontro è assolutamente strampalato e la loro conoscenza non procede nel migliore dei modi, ma Elias riesce a penetrare la corazza che Thomas aveva costruito attorno al proprio cuore. Al tempo stesso Thomas riesce ad andare al di là delle apparenze con Elias e a vederlo per il ragazzo solo e bisognoso d’amore qual è.
La loro storia sarà tutt’altro che facile, come da stessa ammissione di Elias “Che futuro poteva esserci tra una puttana e un poliziotto?”, ma è proprio qui il bello perché il raggiungimento del lieto fine contro ogni pronostico è ciò che soddisfa maggiormente il cuore del lettore appassionato di emozioni e qui le emozioni non vengono risparmiate.
Una lettura assolutamente raccomandata, toccante e tenera che sa affrontare con grande delicatezza temi difficili come l’abuso domestico e la prostituzione.


Si era ripromesso di non legarsi più a nessuno, di non lasciare che qualcuno gli si avvicinasse tanto da avere la possibilità di fargli male. Perché tutto finiva, tutto. A volte troppo presto, troppo violentemente.


Quello poteva farlo, con un po’ di sforzo poteva essere gentile. Per Thomas ne valeva la pena. Perché era una puttana col corpo, ma non col cuore. Si vendeva su ordinazione ed elemosinava carne quando aveva bisogno di calore, ma mai aveva avuto modo di tenere tra le mani un cuore, nemmeno il proprio, e la cosa lo terrorizzava.

Era il ragazzo che gli aveva fatto provare dei momenti di tenerezza intensa, era l’uomo che aveva scoperto di volere al suo fianco la mattina appena sveglio. Quello a cui far amare il caffè espresso e i film dell’orrore. Quello che gli stava facendo venire voglia di rischiare di nuovo. Quello che non gli aveva fatto dimenticare Aiden, ma gli stava mostrando che non era costretto a vivere solo con il fantasma di un ricordo.

«Sarai anche uno sbirro e berrai quel caffè in miniatura molto raffinato, ma... sei solo. Come me.» Thomas restò senza fiato per quelle parole, e anche incapace di ribattere. Guardò negli occhi di Elias, che lo fissavano. «Ci hai mai pensato? Siamo due solitudini che si sono scontrate…» mormorò il ragazzo.



Erin E. Keller vive con il marito e parecchi gatti in una casa vicino a un campo di grano. 
Irlandese nel cuore e nell’anima, spera un giorno di trasferirsi nell’isola di Smeraldo. 
Ama scrivere d’amore. E di uomini.


1 commento:

  1. Grazie di cuore!
    Sono davvero contenta di aver letto la parola "tenera", perché per me lo è, ma mi rendo conto che non è proprio un tenero "convenzionale", quindi ero in trepidante attesa di sentire le opinioni di blogger e lettori. Grazie ancora!

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