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martedì 24 maggio 2016

L'IMPORTANZA DI CHIAMARTI AMORE di Anna Premoli




Giada sa bene di essere una ragazza dal carattere piuttosto difficile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d’accordo quasi con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i suoi genitori… meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti e il prima possibile. Il resto dei problemi può passare in secondo piano. Così credeva, almeno finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza di Milano non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c’è un precedente molto imbarazzante che potrebbe crearle qualche complicazione che non aveva assolutamente messo in conto...

Ironico, vero, che sia proprio io a recensire questo romanzo...? Io che ho i capelli color magenta e chi leggerà il romanzo capirà a cosa mi riferisco...
A distanza di un anno dal salone del libro di Torino, ho avuto di nuovo il piacere di recensire un romanzo di Anna Premoli e devo dire che il suo stile sì, è sempre lo stesso, ma questa volta è più audace. Questa volta le scene di sesso non se l'è risparmiate! Il romanzo è molto contemporaneo, fresco, giovanile e, anche se in alcuni passaggi l'ho trovato un po' noioso, è abbastanza scorrevole e l'umorismo, firma di questa scrittrice, è impeccabile come sempre.
Passiamo subito a parlare dei protagonisti, due studenti della Bocconi in stage presso lo stesso studio. Le vicende si svolgono nella città di Milano, dove la stessa scrittrice vive e lavora ed è davvero carino il modo in cui ha descritto una città che noi non del posto crediamo sia una nube di smog 365 giorni l'anno. Anna è stata bravissima e ci ha regalato scorci di una Milano mai vista.
Giada e Ariberto, detto Ari o Berta dalla protagonista, sono due ragazzi intorno ai 25/26 anni, la prima un tipo stravagante con piercing, tatuaggi e capelli colorati ed è tutto il contrario di quello che i suoi genitori vorrebbero che lei fosse... E' fidanzata con Filippo da sette anni, ma l'arrivo di Ariberto Castelli (vien dal mare) la destabilizza... Ariberto è un bel ragazzo, sempre con indosso camicie impeccabili che lei sogna di sfilargli con estrema calma... Ed è proprio il tipo che piacerebbe a sua madre, che sogna per lei l'uomo perfetto, senza orecchini e tatuaggi, e l'ultima cosa che Giada vuole sentire è il tanto odiato "te lo avevo detto".




Ari emette un sospiro sognante mentre mi bacia con una foga che ha quasi dell'incredibile. Pare che i bravi ragazzi abbiano un fuoco nascosto dentro di sé.

Ariberto attrae Giada in un modo davvero incredibile, lei per prima non si sarebbe mai aspettata che un ragazzo di alta borghesia (lo stesso ambiente da dove arriva lei) potesse piacergli; in più il tipo è davvero tenace e non si arrenderà tanto facilmente, nonostante le sue proteste, a farla sua. Il lavoro e gli amici in comune faranno la loro parte, perché questo costante vedersi porterà i due a conoscersi meglio, tra alti e bassi, proprio come ogni coppia che si rispetti.
Mi sarebbe piaciuto, ammetto, leggere i pov alterni perché Ariberto è davvero un bel personaggio. Molto bello anche il rapporto che Giada ha con le sue amiche e immagino che molto presto leggeremo anche della terza componente... Ora non mi resta che leggere il primo romanzo che precede questo, un altro stand alone in attesa del terzo... Molto simpatica l'idea di inglobare un vocabolo inglese in una frase proprio come è solita fare la generazione di oggi!
L'importanza di chiamarti amore è un titolo che si addice molto, specialmente alla fine! Consiglio la lettura.



Sfrutto l'attimo per agganciarlo con una gamba e lo rigiro, trovandomi sopra di lui. "Ciao visione", lo saluto con aria soddisfatta."Ciao meraviglia. A proposito, ti ho detto quanto ti trovi bella con questo colore di capelli?", domanda accarezzandomi ripetutamente la criniera.

Nata nel 1980 in Croazia, vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Ha lavorato alla J.P. Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato il libro fenomeno del 2013. Per mesi ai primi posti nella classifica, con i diritti cinematografici opzionati dalla Colorado Film, ha vinto il Premio Bancarella ed è stato tradotto in diversi Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurro, Finché amore non ci separi, Tutti i difetti che amo di te, Un giorno perfetto per innamorarsi, L’amore non è mai una cosa semplice e L'importanza di chiamarti amore.



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