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martedì 3 maggio 2016

SEI IN OGNI MIO RESPIRO di Jessica Park


La vita di Blythe McGuire è ormai da troppo tempo un vortice di pensieri, panico, depressione e apatia.
Da quattro anni, per l’esattezza. Da quando un terribile incendio ha portato via i suoi genitori.
Per Blythe, quella ferita brucia ancora, oggi come ieri. Ed è impossibile separare i ricordi dal dolore. Un dolore devastante che le toglie il respiro. Come se, ogni giorno, fosse sul punto di affogare e dovesse lottare per non andare a fondo. E ora, all’ultimo anno di college, è stanca, senza più voglia di combattere. Poi, però, qualcosa cambia. Succede quando il suo sguardo incontra quello di Chris Shepherd.
Chris la trascina fuori dal torpore che l’avvolge. Si insinua in quella piccola parte di lei che ancora insegue la speranza. Il piacere. E la riporta alla vita. Blythe, seppure con qualche esitazione, comincia ad amarlo. Ma non appena le acque si fanno più calme, si accorge che lo stesso Chris è intrappolato nel proprio passato. Un passato che potrebbe essere più complicato del suo. E lei, forse, è l’unica persona in grado di salvarlo. Perché quando la vita ti trascina in un abisso oscuro, per risalire puoi soltanto nuotare contro la corrente, respirare e amare.

Il passato, le esperienze vissute, forgiano il nostro carattere e ci rendono ciò che siamo, nel bene e nel male. Blythe è intrappolata nel dolore e non riesce ad andare avanti e solo l’incontro con i fratelli Shepherd l’aiuterà a ritrovare la fiducia nel domani. Il trovare una nuova famiglia, dei nuovi amici, e Chris su cui poter contare sono parte fondamentale del ritorno alla vita di Blythe. Con il loro affetto e con il nuovo approccio alla corsa come catarsi, Blythe getterà le basi per il suo futuro che, però, non sarà affatto facile.







Chris, primo di quattro fratelli profondamente legati tra loro, sente su di sé la responsabilità della famiglia e della loro felicità. Il terribile rapporto con il padre, unico genitore rimasto, lo ha segnato profondamente sia fisicamente che emotivamente, plasmandolo in un ragazzo molto calmo, tranquillo, assolutamente sempre padrone di sé. In tutto questo, la forza dei suoi sentimenti per Blythe lo porteranno a fuggire verso una prospettiva di maggiore “normalità” dove nulla potrebbe mai mettere a rischio il suo autocontrollo.

Due anime segnate che, pur non volendo, si avvicinano inesorabilmente, attratte da una forza che può essere chiamata destino, ma che resta moto inesauribile del mondo.
La caratterizzazione dei personaggi secondari, come i fratelli di Chris (Sabin, Estelle ed Eric) è riuscitissima e li rende parte integrante ed indispensabile della narrazione al pari dei veri e propri protagonisti.

Lo stile della scrittrice è scorrevole e fresco, ma spesso vengono fatti salti temporali che lasciano il lettore un po’ perplesso e non aiutano con la comprensione immediata dei fatti.
A parte ciò è una storia che si fa leggere, le emozioni sono forti, Blythe e Chris sono personaggi profondamente segnati che lottano a fondo per poter riappropriarsi della loro vita, anche se per motivi differenti. A mio avviso si notano espedienti narrativi ed atteggiamenti che ricordano molto altri libri dello stesso filone new adult, ma tutto sommato, nonostante la tristezza che avvolge gran parte del libro, ci si fa catturare dai fatti fino al sudato (in tutti i sensi) epilogo.



«Cos’è un piccolo rischio di tanto in tanto?»Mi supera con uno scatto, si gira e si mette a camminare all’indietro, guardandomi mentre parla.«I rischi ti fanno sentire vivo. Ti fanno schiantare contro il presente. Ti tengono all’erta e con i piedi per terra.»

Almeno una cosa è certa: io e Chris siamo legati in modo indissolubile. Non ho dei motivi reali che mi spingono verso questa consapevolezza, delle prove, delle garanzie. Non ho niente.Certa gente crede in Dio; io credo in Chris.Il fatto di non essere una coppia non mi ferisce perché, per quanto mi senta un’idiota quando me lo ripeto, so che il nostro momento arriverà. Lo so e basta. Non è adesso. Per ora siamo in sospeso. E non è doloroso, anzi è il contrario, perché non solo lui è nella mia vita ora, ma so anche che sarà parte di un futuro che aspetto con ansia.

Non capisco se sembro ancora una ragazzina o già una donna. Sono in una strana età di mezzo. Forse, visti gli anni che ho, dovrei vedermi più giovane, ma quello che ho passato mi fa sentire più vecchia. Considerarmi ormai adulta non è così male. Mi piace la persona che sono, la persona che sono diventata. Se non fossi sopravvissuta all’incendio e a tutto ciò che è successo dopo, forse mi piacerei di meno. Il mio passato mi influenza, come accade a tutti, e poterlo capire mi dà un punto di riferimento.
Jessica Park, autrice bestseller del New York Times, vive nel New Hampshire con la famiglia.
Quando non scrive, è possibile trovarla su Facebook a seguire stelle del rock degli anni ‘80. Preferibilmente con un caffè in mano.



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