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lunedì 16 maggio 2016

UN NASTRO COLOR LAVANDA di Heather Burch


Come può una pila di lettere d’amore scritte da un eroe della Seconda Guerra Mondiale, e rimaste nascoste per tanto tempo, ispirare una donna dal cuore spezzato a ricominciare ad amare?
Sconvolta da un brutto divorzio, Adrienne Carter lascia Chicago e si rifugia nel sole, nella sabbia e nella bellezza della Florida meridionale, buttandosi a capofitto nella ristrutturazione di una vecchia casa sulla spiaggia in stile vittoriano, ormai fatiscente. Subito dopo avere iniziato i lavori, scopre una scatola di latta nascosta in soffitta, che racchiude le commoventi lettere scritte da un paracadutista della Seconda Guerra Mondiale a una giovane donna, che aveva vissuto nella casa oltre mezzo secolo prima.
Le vecchie lettere, incredibilmente poetiche e romantiche, trascendono il tempo e suscitano in Adrienne una curiosità che la porta a ricercare il loro autore. William “Pops” Bryant è oggi un uomo anziano che abita in un paese vicino insieme a Will, il suo affascinante ma iperprotettivo nipote. Man mano che Adrienne comincia a svelare i segreti delle lettere, e dei Bryant, scopre di non essere ancora disposta a rinunciare del tutto all'amore.

È bastata la cover elegante e una sinossi garbata a farmi venir voglia di leggere il romanzo e, devo dire, una volta arrivata all’ultima pagina, di aver visto giusto. Alla fine della storia, ho sentito  come una sorta di calma e di appagamento pervadermi il cuore. La delicatezza del racconto, l’autenticità dei personaggi, così naturali e buoni, la bellezza delle descrizioni, il linguaggio curato e raffinato, rappresentano le caratteristiche fondamentali che evidenziano la grandiosità di questo libro. La storia, poi, è di quelle che non annoiano, un mix di tenerezza e romanticismo con quel tocco di acidulo che non guasta e la rende realistiche.
Adrienne Carter è la protagonista. In seguito al divorzio, si trasferisce in Florida. Acquistata una villa vittoriana, la sua idea è quella di ristrutturarla. Dopo anni in cui ha creduto di non avere più sogni riesce, finalmente, ad esaudire il desiderio di vivere in un posto di mare. Aria pura e tranquillità, cosa ci può essere
di meglio per ricominciare? Uscire da un’esperienza sentimentale fallimentare, si sa, non è sempre facile, men che meno indolore. La delusione è tale da offuscare ogni altra sensazione e il pensiero della fugacità dell’amore ottenebra la mente raffreddando, di conseguenza, il cuore. Adrienne è amareggiata, delusa, per quanto ha subito vivendo accanto ad un uomo, Eric, tanto egoista e vigliacco. Il suo matrimonio è stato un susseguirsi di umiliazioni e dispiaceri e la conclusione con il tradimento è stata la goccia che ha cambiato le cose. Nonostante  tutto, però, ora Adrienne ha intenzione di riprendere in mano la propria vita, ricomporre i pezzi e andare avanti. Lei è forte, è una persona positiva e buona che dopo aver sofferto per anni, riassapora cosa vuol dire “amare” grazie alle parole e ai pensieri dolci riportate sulle lettere ritrovate in casa. Parole e pensieri che solo un uomo innamorato (William) può rivolgere alla propria amata (Grace), immagini e sensazioni che le fanno battere il cuore al punto da incuriosirla e saperne di più.

Cara Gracie, Ho paura di dove mi porterà questa guerra. Ho paura dell’oscuro ignoto che intravedo in lontananza e tiene prigionieri gli uomini, se non la loro carne, sicuramente i loro cuori. Il pensiero di te mi fa andare avanti, mi costringe a rifiutare la disperazione che incombe.
La prima cosa è ritrovare il proprietario delle lettere. Il paese è piccolo e con una buona dose di fortuna, Adrienne ottiene le giuste indicazioni e in men che non si dica, riesce a individuare il suo uomo. Lui è William Bryant, detto Pops, un tempo aviatore impegnato nella seconda guerra mondiale, ora un anziano di ottant’anni dal cuore d’oro e dai modi cordiali che vive, poco lontano da lei, insieme al nipote trentenne e aitante, di nome Will. 
Quando la porta si spalancò, il sangue le defluì completamente dal viso. Due occhi di un verde intenso la accolsero. Occhi stupendi, notò lei, dimenticando per un istante il motivo della sua visita. Lui era bello. Ma purtroppo, almeno di cinquant’anni più giovane dell’uomo che stava cercando.

 Adrienne irrompe nella vita dei due come l’onda improvvisa dell’alta marea sugli scogli e, superata l’ostilità del giovane (il cui compito è sempre stato quello di proteggere il nonno), riesce nel suo intento. Bastano poche parole, pronunciare i nomi e i ricordi, tenuti per anni al sicuro in un anfratto della mente ma mai dimenticati, tornano in superficie prepotenti e con la stessa irruenza cambiano la realtà delle cose. 
Ma le scoperte non si fermano lì: ulteriori rivelazioni sono a un passo dal palesarsi. 
“Gracie è morta nel ‘45” […] “Come?” riuscì finalmente a dire. Leo la studiò per un lungo istante: ”Senti, non so perché tu voglia sapere di Gracie. In tutta onestà non valeva il tempo che le stai dedicando”
Un giorno infatti, spostando alcune assi da un armadio, Adrienne rinviene un diario antico appartenuto a Sara, la sorella minore di Gracie. Le poche informazioni riportate nelle quattro pagine scritte, rivelano una verità inaspettata. Le prospettive mutano diventando ancor più interessanti e non basterà certo la  continua preoccupazione per la salute del nonno da parte di Will e il suo veto a proseguire nella ricerca ad arrestare il ciclone Adrienne. L’incontro tra Sara e Pops è inevitabile e commovente. Il loro affetto, ancora forte a distanza di tempo, prorompe in tutta la sua bellezza, come se gli anni per loro non fossero mai trascorsi.
 Un delicato sorriso gli spuntò in faccia, riuscendo a calmare la tempesta emotiva alla quale lei aveva appena assistito. “Dolce Sara” sussurrò, con tenerezza. “Aveva quattordici anni quando sono partito. La mamma le aveva comprato questo vestito. Gracie e io la portammo in città e ci facemmo scattare la foto. È stata l’unica volta che ho visto Sara indossare un vestito.”
La tenerezza e la longevità del sentimento è la prova che l’amore, quello autentico e sincero, sopravvive a tutto, alla lontananza, alla guerra, al tempo, alla morte. Adrienne ne comprende l’essenza e affascinata, si lascia, a sua volta, contagiare. Persino Will, alle volte un po’ troppo scostante e impulsivo, deve arrendersi di fronte a tanto potere.
“… in un pomeriggio tu sei riuscita a dare a Pops quello che io ho cercato di dargli in cinque anni”Quando lei lo guardò negli occhi, Will disse soltanto “La speranza”.
Più che un romanzo, questa è una favola con tanto di prìncipi e dame, perché è solo così che possiamo definire Pops e Sara e Adrienne e William, due coppie che, seppur diverse per via dell’età, hanno affinità tra loro. Entrambe cercano di superare la solitudine e gli ostacoli che la vita ha loro riservato, in modo diverso, è vero, ma il fine che raggiungono è lo stesso e unico: la felicità. E non importa quanto questa possa durare, ciò che è fondamentale è viverla, provarla, assaggiarla, gustarla, perché non c’è un limite per essere felici, e non esiste età quando si è innamorati.
“Non ho paura di morire” Serrò le mascelle in un’espressione decisa mentre il suo sguardo si rivolgeva alla finestra. “Ma non ho nemmeno paura di vivere”
Consigliatissimo!


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