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martedì 21 giugno 2016

Naufraghi di Dawn Blackridge



È la storia di due uomini, entrambi con un passato doloroso alle spalle.
David, scrittore, uscito da una relazione abusiva con Richard, che lo ha portato in ospedale per un periodo di tempo fin troppo lungo e che gli ha lasciato ferite fisiche e psichiche difficili da dimenticare e che sta cercando faticosamente di superare.
Simon, con una famiglia tradizionalista che lo vorrebbe diverso da quello che è, che non accetta la sua sessualità, cercando in tutti i modi di curarlo, e per questo fuggito di casa quando era adolescente. 
Si incontreranno all'inizio di un’estate che cambierà definitivamente le loro vite.
David è uno scrittore, ma non scrive da otto mesi, da quando il suo compagno ha tentato di ucciderlo. Per cercare di tornare alla normalità, ha deciso di affittare per l’estate una casa in riva al mare fuori San Francisco. Quello che non si aspetta è di trovare sulla spiaggia un uomo infreddolito, impaurito e senza memoria. Nonostante i suoi problemi, i suoi incubi, le cicatrici interiori ed esteriori, David offre il suo aiuto allo sconosciuto.

L’intera storia è narrata dal pov di David, ma nonostante ciò anche il personaggio di Simon è ben delineato, l’approfondimento è aiutato anche da flashback del suo passato che aiutano a comprendere quanto sia difficile e triste la sua storia.

Due uomini soli, segnati dalla vita, ma che uno nell’altro trovano l’aiuto per ricominciare a sperare nel futuro. Purtroppo il passato che volevano dimenticare torna per entrambi, ma la vera forza sarà, per loro, riuscire a fronteggiarlo impedendo che cancelli gli sforzi fatti per ricominciare a vivere.

Una storia breve, ma a cui non manca nulla. Una lettura scorrevole ed emozionante che sa coinvolgere il lettore e portarlo nella vita dei due protagonisti per tifare per il lieto fine che meritano.



«Guardami.» Finalmente riaprì gli occhi, mentre una lacrima gli scivolava sulle guance. «Andrà tutto bene, ma adesso devi calmarti. Non ti succederà nulla, vedrai, ci sono io qui con te.» Non so perché gli dissi quelle cose, ma le sentivo davvero.

Non so cosa mi prese, non l’avevo mai detto a nessuno e le parole mi uscirono di bocca prima che potessi pensarci. «Ti amo, Simon.»Lui mi sorrise. «Anch’io ti amo,» rispose semplicemente.

Speravo che tredici anni di assenza avessero fatto capire a quei genitori così rigidi cosa significasse il figlio per loro. Speravo che tutto quel tempo avesse fatto loro cambiare idea. Lo speravo ma non ci contavo molto. Certe persone sono talmente intrappolate dentro le loro convinzioni da non vedere altro. «Non sei solo, Simon. Li affronteremo insieme. Sei un uomo adulto adesso, non possono farti più nulla.» «Nulla eccetto ferirmi,» mormorò. Già, nulla eccetto ferirlo, ed era una cosa per me inconcepibile. Si suppone che i genitori facciano di tutto per proteggere i propri figli, non che facciano loro del male.

Dawn Blackridge vive con il marito e il figlio in una casa luminosa e piena di colori. 
Scrive da molti anni ma solo adesso ha trovato il coraggio di provare a pubblicare qualcosa. Le piacciono le storie d’amore travagliate, con tanta sofferenza ma sempre, tassativamente sempre, con un lieto fine. 
Il suo sogno è vivere in campagna, con tanto spazio e poca gente intorno. 
Forse un giorno lo realizzerà.

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