Pagine

martedì 12 luglio 2016

IL MIO BARATTOLO DELLA FELICITÀ di Francesca Bravi


Può un barattolo contenere i nostri momenti felici?

Pari, che lavora alle risorse umane di un'azienda milanese, è una ragazza solare a tratti un po' maldestra, molto legata alla famiglia, piena di amici. Ma è stanca di sentirsi sola: ha avuto numerose avventure, e ora è alla ricerca di un uomo che la faccia sentire amata. Alla vigilia del suo trentesimo compleanno parte per San Francisco: va a trovare Remi, la sua migliore amica che si è trasferita lì per lavoro. La vita di Pari cambia, quasi senza accorgersene, in aeroporto, quando si scontra con un ragazzo dai capelli accuratamente spettinati. Lui, Gianmario, è bello e sa di esserlo, è supponente e, soprattutto, fidanzato, e lei gli cade addosso più e più volte con la sua inconfondibile sbadataggine, durante tutte le tappe del viaggio negli Usa, da Santa Monica a Hollywood passando per le riserve Navajo.

“Il mio barattolo della felicità” è un romanzo tenero e divertente, frizzante e dolce allo stesso tempo. Una storia on the road, in cui la meta finale è l'amore.
Ammetto che il titolo di questo libro aveva catturato la mia curiosità quando era ancora in versione self. L'ho cercato a lungo su Amazon senza riuscire a trovarlo e quando è arrivato il comunicato da parte di YouFeel Rizzoli con le nuove uscite, sono rimasta piacevolmente sorpresa di vedere che tra quelli c'era anche la cover di questo libro.

Maristella è responsabile delle risorse umane presso un'azienda milanese. Nonostante il lavoro la soddisfi, non si può dire altrettanto della sua vita privata; infatti si ritrova alla soglia dei trent'anni senza uno straccio di fidanzato. O meglio, diciamo che lei è una di quelle che si innamora facilmente, costruendo dei veri e propri capolavori mentali di come sarebbe la sua vita se vivesse con il ragazzo incontrato al semaforo che le ha sorriso o con il tipo incontrato all'aeroporto. Ma dalla direzione arrivano buone notizie: ha la possibilità di prendere le vacanze ad agosto, e per questo decide di fare una sorpresa alla sua migliore amica che ha deciso di andare a lavorare in America.

Sono decisa, forte, sicura, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno ma l'amore è un disastro, uno tsunami che mi travolge lasciandomi senza fiato, incapace di gestire la situazione. Quando poi è passato mi ritrovo con la voglia di vivere spazzata via, occupata a ricostruire una parvenza di stabilità, a curare le ferite. Col tempo diventano cicatrici, le meno recenti non fanno più male, ma quando ci passi sopra la mano sono sensibili.

Prima della partenza chiama Ludo, la sua amica, per un aperitivo e per farsi dare dei consigli su come superare la crisi dei trenta. A queste amiche bisognerebbe fare una statua d'oro. Con grande sorpresa di Maristella, Ludo tira fuori un barattolo e le spiega che sarà il suo happiness jar, il barattolo della felicità. L'unica cosa che le chiede è quello di scrivere su un foglietto un pensiero positivo al giorno, perché sa che per essere felici bisogna partire da se stessi e cambiare il proprio modo di vedere il mondo.
Il giorno della partenza è arrivato. Maristella si fa accompagnare dai genitori in aeroporto, e mentre si trova in fila per i controlli di sicurezza, si rende conto di avere in mano la bottiglietta d'acqua comprata al bar. Un vero peccato doverla buttare intera, quindi che si fa? La si beve tutta in un sorso. Houston abbiamo un problema!!! Manca poco per il turno di Maristella che si ritrova a ballare sul posto per evitare di farsela addosso; decide di accelerare le pratiche dei controlli e si sfila orecchini, anelli e bracciali, toglie le scarpe, ma questo non impedisce al metal detector di suonare. Una volta accertati che non avesse addosso oggetti metallici,  si precipita verso il bagno, e la sua corsa verrà interrotta da una voce che le chiede se vuole andare verso la toilette scalza. Inutile far finta di niente e non rimanere colpiti e affascinati da tanta bellezza, e da un po' di strafottenza. Terra chiama Maristella, rispondi! Decide di frenare la fantasia e non immaginarsi all'altare con quel seducente ragazzo, recupera le sue cose e si precipita in bagno. Il viaggio risulta essere lungo e un po' turbolento, ma la nostra protagonista arriverà a destinazione sana e salva e riuscirà a sorprendere la sua amica facendosi trovare sugli scalini che conducono al suo palazzo.
Decidono così di programmare una vacanza “on the road”, segnando sulla cartina le mete più importanti da raggiungere. Ma sembra che qualcun altro abbia avuto la loro stessa idea, incontrandosi/scontrandosi spesso con il ragazzo incontrato all'aeroporto...

Di nuovo il verde. I paesaggi che si alternano nelle nostre tappe sembrano proprio le nostre vite: alti e bassi, esasperazioni che poi sfociano nel piattume, ansie che si trasformano in emozioni, dolori che ci rendono più forti.

I romanzi YouFeel, per quanto brevi possano essere, non mi deludono mai. Posso affermare che anche in questo caso si è trattato di una piacevole lettura.
Ammetto di aver trovato Maristella un pochino antipatica all'inizio, ma credo fosse solo per il suo disperato bisogno di affetto ed attenzioni. È un personaggio da scoprire a mano a mano che si procede nella lettura; una sorta di Bridget Jones all'italiana, che non pensa di essere bella e di poter attirare l'attenzione degli uomini, e sopratutto molto distratta, al punto da ritrovarsi sempre con il sedere per terra tutte le volte che incontra lo sconosciuto dell'aeroporto. Il suo rapporto con la migliore amica Giorgia è “divino”, non ho mai riso tanto come con questo racconto. La loro è un'amicizia speciale che è riuscita ad abbattere la barriera della distanza; si chiamano “ 'mica” anche se spesso utilizzano i loro soprannomi, Pari e Remi, i personaggi del film Non ci resta che piangere. La loro estate sarà costellata di novità, risate, sbronze, appuntamenti al buio e tanto divertimento; anche se Maristella dovrà fare i conti ancora una volta con il proprio cuore.
Un romanzo da portare con voi al mare, che vi permetterà di sognare e con una morale nascosta tra le pagine del libro: non è necessario essere innamorati per essere felici, perché come dice Ludo “l'amore si trova mentre si ama il mondo e se stessi”.

La guardo mentre risponde a un suo messaggio, la luce nei suoi occhi mi conferma che l'amore arriva. È inutile aspettarlo, cercalo, scervellarsi per trovare il modo di crearlo. Mentre stai vivendo la tua vita, sviluppando altri progetti, percorrendo nuove vie, sfuggendo dal male di questo mondo, lui non guarda in faccia nessuno. Ti colpisce in pieno petto insinuandosi nel tuo cuore.


Nata a Milano, Francesca Bravi è una libera professionista nell'ambito delle risorse umane e del diritto del lavoro. Ha scoperto la passione per i romanzi rosa quasi per caso, durante un'estate tranquilla. E così ha pensato di cimentarsi nella scrittura, un po' per gioco, un po' per mettersi alla prova. Questo è il suo primo romanzo.

Nessun commento:

Posta un commento