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venerdì 2 dicembre 2016

RIBELLE di Cristina Zavattieri


Napoli 1795

Un ribelle e un’anticonformista. Federico Dalla Croce è un uomo dal carattere impossibile e dalla sensuale bellezza. Figlio illegittimo del re di Napoli, non crede ai suoi occhi quando Bianca di Albano lo infilza con una freccia per rimetterlo al proprio posto. Come osa sfidarlo? Dal canto suo, Bianca non ha mai conosciuto un nobiluomo tanto arrogante, capace con un solo sguardo di irritarla. Attraente , ma privo di ogni morale. Lei sa che non potrà mai appartenergli. 
Tuttavia la passione esplode e i due si ritroveranno ad affrontare un matrimonio di convenienza. La lotta ha inizio: la tentazione di cedere è forte, ma l’orgoglio di più. Sembra quasi che l’amore non sia sufficiente ad appianare le divergenze delle anime ribelli.
Era da tempo che non recensivo uno storico. Per chi è abituato come me a leggere icone come la Woodiwiss o la Kleypass, è davvero difficile incontrare dei personaggi storici che meritano. 

Ebbene, mi sono dovuta ricredere. Questo romanzo merita di essere letto.

Partendo dal principio, scopriamo la storia della nascita di Federico Dalla Croce. Figlio del Re Ferdinando e una donna del popolo, Federico viene cresciuto come un barone da colui che sarà in tutto e per tutto il suo vero padre. Ma il Re lo terrà d'occhio nella sua crescita e non lascerà niente al caso. La vita di Federico sarà una vita di privilegi seppur un illegittimo. 

Cresce e diventa un uomo arrogante e pieno di sé. Affascinante e donnaiolo, quando incontra Bianca, perde la ragione. Da questa ossessione per la giovane scaturiranno tanti eventi che li porteranno a odiarsi. Ma il desiderio sarà  troppo forte da tenere a bada, portando Federico a commettere un grave errore. Ma alla fine sarà davvero un errore?

**Ti rapirei mille volte per un solo bacio-mormorò a fior di labbra.**

Bianca è nobile, ma nonostante l'etichetta imponga di comportarsi come una donna rispettosa e obbediente, lei è l'opposto che ogni uomo vorrebbe. Cavalca e tira con l'arco. E soprattutto non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Motivo per cui i dialoghi  fra Federico e Bianca sono scoppiettanti e con il giusto pepe, così da tenere il lettore inchiodato alle pagine.



Ambientato in una Napoli della fine del '700, mi sono piaciute le descrizioni dei luoghi e delle vie che soprattutto il Re bazzica all'inizio del romanzo. Il dialetto napoletano è fantastico. Usato in modo appropriato e mai a caso. 

Le parti erotiche portano il lettore a trattenere il fiato, coinvolgendolo in modo totalizzante. La passione che provano diventa quasi palpabile.


*Bianca non è un capriccio.TI voglio- disse con voce ardente, il respiro affannato, impercettibile e gli occhi verdi in cerca di un consenso.
Solo per stanotte-sussurrò lei.**

Un bellissimo storico italiano. Sono molto felice di aver potuto leggere questa perla. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che, come me, amano il genere.



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