Pagine

venerdì 16 dicembre 2016

The shearing gun di Renae Kaye



A venticinque anni, Hank possiede un piccolo appezzamento di terreno nel sud-ovest dell’Australia rurale dove integra il reddito della sua proprietà con la tosatura stagionale delle pecore. Hank è uno “shearing gun”, un asso in grado di tosare un gran numero di pecore in un solo giorno. Suo padre l’ha sbattuto fuori di casa dopo che lui si era dichiarato omosessuale e, dal momento che nessuno assumerebbe mai un tosatore gay, Hank è rimasto ben nascosto da allora.
Elliot è il nuovo medico della cittadina, nato in città e un po’ scioccato dal suo trasferimento in campagna. Quando un infortunio durante una partita di football gli fa incontrare Hank, uno sguardo inappropriato e delle scuse balbettate danno il via alla loro amicizia.
Il romanticismo e l’amore fioriscono presto, ma è difficile per entrambi sperare in qualcosa di permanente. E come se la costante minaccia di essere scoperti non fosse sufficiente, il contratto di Elliot terminerà di lì a un anno.


A mio avviso, Renae Kay è ormai una sicurezza, finora non ha sbagliato un colpo. I suoi libri sono sempre molto dolci anche se sa anche trattare magistralmente le scene più hot.
In questo caso l’Australia rurale fa da sfondo a questa storia e tutti gli abitanti del paese fanno da comparse.
Hank è ben chiuso nel suo armadio, crede di dover restare solo e di non poter avere alcuna storia d’amore, soprattutto vicino a casa. Il padre, cacciandolo di casa una volta scoperta la sua sessualità, gli ha inculcato l’idea che il suo essere gay non sarebbe mai stato accettato dalla comunità e che nessuno avrebbe dato un lavoro ad un tosatore gay. 
Elliot viene da Melbourne, non ha mai avuto problemi con la sua omosessualità, ha persino preso parte al gay pride. Ovviamente, essendosi trasferito in campagna, non avrebbe voluto gridare ai quattro venti la sua sessualità, ma essere nuovo in paese, senza amici e senza nessuno da frequentare, lo fanno sentire estremamente solo.
Il loro non è amore a prima vista, Hank sottolinea come il pensiero del nuovo dottore lo avesse abbandonato una volta tornato a casa dall’ambulatorio. La loro conoscenza è graduale, prima diventano amici, condividono la quotidianità della vita di campagna. Certo, ad un certo punto la passione li travolge e la situazione tra loro si fa torrida, ma il loro rapporto non si riduce mai ad un mero incontro sessuale.
Ho adorato Jimmi, il compagno di Murray, lo zio gay di Hank che l’ha accolto in casa dopo che il padre l’aveva cacciato. Jimmi è una diva sopra le righe, logorroico e affettuoso e assolutamente eccentrico. L’opposto del compagno, ex allevatore molto posato e silenzioso.
Altri personaggi secondari emergono dallo sfondo della storia per dare maggiore spessore alle vicende e permettere di capire meglio i protagonisti grazie all’interagire con loro.
Insomma, una storia semplice, ma dolce ed emozionante. La scrittura di Renae Kaye è divertente e scorrevole e riesce a mixare perfettamente temi seri e faceti intrattenendo il lettore facilmente fino all’ultima riga. Senza sforzo, ci porta nella campagna Australiana a sognare il lieto fine per un aitante contadino dedito alla tosatura delle pecore con un impacciato dottore di città con pantaloni con la piega e camicie perfettamente stirate.




Dalle nostre parti si andava all’ospedale solo se si stava morendo. I tizi di campagna sapevano curare qualsiasi animale – qualsiasi cosa, dalle complicazioni post-parto ai punti per le amputazioni – e gli umani non erano altro che degli animali, giusto?

«Notizia vecchia, fratellino. Mi sono innamorato di lei tanto tempo fa. È questo che mi ha fatto riflettere. Non è che tu hai scelto… di essere gay. Allora vuol dire che devi stare da solo per il resto della tua vita? Fare il contadino non è facile, ho visto quanta fatica ha fatto papà senza nostra madre. Non sto parlando di un paio di braccia in più per lavorare. Intendo una persona con cui festeggiare quando le cose vanno bene e piangere quando vanno di merda. Una persona su cui contare, un legame affettivo. Hai intenzione di continuare così, giorno dopo giorno, da solo per i prossimi sessant’anni? Anche se non vai in giro a sbandierare ai quattro venti che ti piacciono gli uomini, hai bisogno di una persona speciale. Che sia qui o in città. Hank, non puoi rimanere da solo.»


«Lo sapevi che certi montoni sono omosessuali? Passano tutto il tempo a cercare di montare altri maschi e se ne fregano bellamente delle femmine in giro.» 

Elliot rimase sbalordito. «E tu ne hai di montoni gay?» domandò con gli occhi spalancati. 

Gli lanciai un’occhiata innocente. «L’ho chiesto a tutti, ma nessuno l’ammette. Pare che nessuno sia ancora pronto a fare outing, da queste parti.»

«Ne sei proprio convinto, Hank? Perché a volte mi viene da dire “al diavolo” a chiunque abbia inventato queste regole. Volevo stringerti la mano al pub, stasera. Voglio portarti a casa, dove posso abbracciarti tutta la notte, prepararti una bella colazione la mattina prima che tu te ne vada. Voglio avere il diritto di chiamarti quando ne ho voglia, senza dovermi preoccupare di chi può ascoltarci. Voglio dichiarare al mondo che sei “mio”, e vedere la gente sorridermi con invidia perché tutti ti vorrebbero per sé.»
RENAE KAYE è un’amante e una collezionista di libri, che pensa che le biblioteche siano luoghi malefici dove ti costringono a restituire i libri. Ha consumato il suo primo romanzo per adulti alla tenera età di tredici anni e da allora non ha mai smesso. Dopo anni – e migliaia di storie! – passati a leggere di personaggi che non facevano quello che voleva lei, ha deciso di scrivere un romanzo suo e ha scoperto che i personaggi continuano a non fare quello che lei vuole. Questo però non l’ha fermata. Crede che forse, un giorno, il mondo creerà una coppia perfetta, e che quella sarà la storia più noiosa di sempre. Così, fino a quel momento, si ritrova incastrata con personaggi capricciosi, sarcastici ed imperfetti che vogliono solo raccontare la propria storia.
Renae vive a Perth, nell’Australia Occidentale, e scrive in intervalli di cinque minuti tra le pretese di due bambini, un marito paziente, fin troppi animali domestici, troppe faccende e il suo adorato orto. È stata il membro più giovane di una famiglia numerosa ed è sopravvissuta e crede che una risata (e un buon libro) possano curare qualsiasi cosa.


Nessun commento:

Posta un commento