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domenica 19 febbraio 2017

Deserto di sangue di Robin Saxton & Alex Kindwell



Serie Sanguis Noctis. Libro 2

Quando Jed viene ingaggiato da David, suo vecchio contatto e qualche volta amico, per indagare su una serie di sparizioni al Cairo, coglie al volo l’occasione per mostrare un po’ di mondo al compagno, Redford Reed. Anche il ragazzo di David, Victor Rathbone, esperto del sovrannaturale e professore un po’ antiquato, si unisce al gruppo. Quel viaggio in Egitto, però, riserva molti più pericoli e misteri di quanto Jed si aspettasse. Quello che sembra un caso semplice si rivela tutt’altro: nature nascoste emergono alla luce, le relazioni si complicano e il controllo sugli istinti si assottiglia fino a spezzarsi.
Nonostante sia stato proprio lui a chiedere aiuto, David nutre già dei sospetti su chi sia la mente dietro ai rapimenti, ma il suo atteggiamento e i continui scontri tra personalità forti rendono difficile arrivare alla soluzione del mistero. Mentre la relazione tra Jed e Redford diventa ancora più intima e profonda a ogni ostacolo che incontrano sul loro cammino, David e Victor lottano per non perdere la fiducia reciproca quando devono affrontare le loro differenze. Man mano che i quattro si avvicinano ai rapitori, David è costretto a fare i conti con qualcosa di più pericoloso dell’eminenza grigia che sta dietro ai rapimenti: se stesso.
In questo nuovo libro ritroviamo Jed e Red, più innamorati e affiatati che mai anche se alle prese con nuovi problemi “lupeschi” e un nuovo lavoro che li porterà in Egitto. Loro sono i veri protagonisti della storia anche se i capitoli con pov alternati permettono di conoscere meglio anche David e Victor che sono i “mandanti” del nuovo incarico al Cairo. La completa faccia tosta di Jed, la sua parlantina, il suo vizio di dare soprannomi a tutti e il suo fare rozzo e sboccato lo fanno sempre spiccare tra i personaggi e rendono la lettura molto più godibile.
Questa volta, oltre ai lupi mannari incontrati precedentemente e con cui ormai fa i conti quotidianamente, Jed scopre l’esistenza anche dei vampiri con tutti i loro annessi e connessi. Per un uomo abituato a fare affidamento su pistole ed esplosioni è difficile credere che queste sue armi non siano la risposta ad ogni male.
Il fulcro della storia è rappresentato dal mistero legato a dei rapimenti che avvengono al Cairo e di cui David vuole scoprire l’origine. Poiché lui e Victor pagano bene per il lavoro, all’inizio Jed non vede il motivo di indagare sul perché queste sparizioni interessino così tanto al suo contatto e alla “principessina” inglese, ma poi scoprirà che non avere tutti i pezzi del puzzle, spesso, può essere molto pericoloso.
Parallelamente all’intrigo su cui si sviluppa la narrazione, viene approfondita anche la psicologia del dolce lupetto Red che deve fare i conti con i suoi istinti, più forti che mai. Si affida anche alle cure di uno psicologo dopo alcuni episodi dove la sua parte animale è riuscita a prendere il sopravvento su quella umana senza ricorrere alla mutazione di forma. La più grande paura di Red resta quella di poter fare del male alle persone che ama, a Jed in particolare.
Insomma una storia paranormal ricca di suspance, ma anche di emozioni e sentimenti, il tutto condito da uno stile fresco e frizzante e una caratterizzazione perfetta dei personaggi. L’unica “pecca”, secondo il mio parare di romantica senza speranza, è la storia tra David e Victor che non ha alcuna pretesa di romanticismo, nonostante i due siano indubbiamente legati da una forte amicizia ed intimità, non vi è tra loro alcun sentimento travolgente e si capisce da subito che non andrà a finire bene.
Ad ogni modo, si tratta di un perfetto sequel di “Luna di sangue” e chi ha apprezzato il libro precedente non potrà non amare anche questo con l’irriverenza di Jed, l’innocente stupore di Red, l’essere saccente di Victor e la rassegnazione di David.


Redford si era seduto vicino alla fontana a guardare un pesce grande e coloratissimo che in superficie muoveva la bocca nella sua direzione. Se ne stava così, al sole, con quella chioma castano chiara striata di biondo e il viso illuminato di meraviglia. Avrebbe trovato affascinante anche una foglia portata dal vento, ma nel suo innocente stupore per le cose semplici c’era qualcosa di contagioso. Era difficile fare il cinico con una persona del genere.


Come sempre, come ogni volta da quando lo aveva toccato per la prima volta, il corpo di Jed si rilassò. Era come se fosse appeso a dei fili e lui avesse l’abilità di tagliarli con uno sguardo, un gesto, o con il tocco leggero delle labbra. Tutta la tensione e la preoccupazione, il pianificare convulso e i sotterfugi scomparvero. L’unica cosa che contava era che Redford fosse lì.


“Hai paura Red?”
“Dei miei istinti? Sì. Sempre.”
Vide la preoccupazione sul suo volto, così allungò una mano e gliela poggiò sulla guancia. “Io no.” Jed era sincero. “Amo i tuoi istinti. Ti amo. Non potresti mai ferirmi.”
“Forse anche Victor pensava la stessa cosa di David,” ribatté abbandonandosi a quel contatto. “Magari era sicuro che non lo avrebbe prosciugato a quel modo.”
“Victor non ama David,” protestò Jed. “Ed è un cretino. Loro non sono come noi, tesoro.”

ROBIN SAXON, nata e cresciuta in Nuova Zelanda, vive a South Bend, in Indiana, con la partner Alex Kidwell.
Quando non scrive o sogna a occhi aperti delle nuove storie, di solito gioca a Word of Warcraft, legge, disegna o perde tempo con i gatti, Starsky e Hutch.
Nei pochi momenti liberi, Robin ascolta l’heavy metal, si gode i classici, da Chaucer fino alla urban fiction, e cucina pasti vegetariani che impone ad Alex.


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