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lunedì 13 febbraio 2017

DRACULA - LOVE NEVER DIES di Natascia Luchetti

Il mio nome è Dracula, venite, vi stavo aspettando. Ho pensieri che non posso confessare a me stesso, tentazioni oscene che gridano rabbia. Questo non è un incubo, è la realtà.

Sono passati più di cento anni dalla sconfitta delle tenebre.
Il ricordo sbiadito e invecchiato della donna che ha amato continua a torturare il suo animo imprigionato e inquieto. L’animale che è in Vlad preme per uscire e vendicarsi così della prigionia a cui Van Helsing e Harker lo hanno costretto, allontanandolo dall’amore. Il male è di nuovo pronto per calare su Londra e lasciare una scia infinita di sangue. Crudele e privo di morale, Dracula si aggira per la città, ma l’antica promessa di un sentimento eterno torna a fargli visita. Yrden Clarks lo guarda con ardore, lei non lo giudica, lei non ha paura… Ma è la vendetta che alimenta la smania del mostro e lo guida nella lotta tra luce e ombra. Non c’è niente che può salvare un uomo senz’anima, niente, nemmeno l’amore a cui la storia sembra averlo destinato.
Dopo più di un secolo, il ritorno di Dracula, in un romanzo che non ammette pregiudizi. Se non si è disposti a capire il male, si finisce per averne paura. Allora chi può salvare la vita alla morte?
Quando si parla di vampiri non posso fare a meno di drizzare le orecchie ed essere quantomeno incuriosita dalle novità sui generis; se poi un libro ha per protagonista il Dracula di Bram Stoker perdo letteralmente la testa. 
Ambientato in una Londra contemporanea che si tinge di rosso sangue e diventa palcoscenico di quest’Ombra nera che semina morte aggirandosi fra i suoi vicoli.
Un cavaliere della notte, Dracula, che con abnegazione ha rinunciato alla luce per abbracciare l’oscurità, pur di sopperire alla perdita del suo vero amore, Mina Murray.

Rimembrava ancora il rumore degli spari e dei fucili di quegli umani ostinati a estirpare il male dal mondo: Harker, Morris, Van Helsing, Holmwood, Seward. Cinque uomini mobilitati per salvare una donna che non voleva essere salvata.

Natasha Luchetti in “Dracula – Love never dies” fa muovere il celeberrimo Conte ai nostri giorni; il cacciatore di vampiri, Van Helsing affiancato da Harker nel 1897, gli ha negato l’amore e la libertà trasformandolo in una belva tormentata dalla sete di sangue e odio puro. Per questo, non appena ha l’opportunità di fuggire, dà sfogo alla sua rabbia punendo i discendenti di coloro che gli hanno tolto ciò per cui vale la pena di vivere, confinandolo per secoli in un luogo isolato lontano da tutto e da tutti assoggettato agli umani e trattato come una mera cavia da laboratorio. Ma gli eredi dei cinque che ebbero la meglio sul vampiro non sono da meno, cercheranno con ogni mezzo, tradizionale e tecnologicamente avanzato, di mettere fine una volta e per tutte a questa spietata minaccia per il mondo intero. 

Peter osservò attentamente il processo che trasformò quel cadavere diafano e rinsecchito in un uomo alto e magro, dal volto bello, anche se spigoloso. I suoi zigomi alti si sposavano perfettamente con la fronte spaziosa. Gli occhi, rossi accesi, erano l’unico neo all’immagine di uomo meraviglioso.

La brama di vendetta è ormai parte integrante del suo essere, ma quando l’amore fa la sua comparsa non si può negargli l’accesso, soprattutto quando esso si presenta sotto le mentite spoglie di Yrden Clarks, una donna  dalle umili origini, nata e cresciuta nel quartiere malfamato di Whitechapel, dal carattere ribelle, impulsiva e con dei forti valori, ma soprattutto legatissima al fratello Noah…  Si lascia affascinare da quell’uomo elegante, dal marcato accento straniero e dai modi gentili. Dal momento in cui scopre la sua natura di vampiro non è inorridita né terrorizzata, ma poco per volta avverte un sentimento sempre più grande nei suoi confronti… Ma, forse, non esiste nulla in grado di redimere un “uomo” che ha perduto da tempo la sua anima. 
«Lei vi amava?» 
«Fino a morirne.»
«Allora significa che voi eravate tutto ciò che aveva.»
«Ma che amore è quello che uccide?» 
«Quello più forte che una donna possa mai provare.»

Una storia che presenta sì una componente romance, ma senza nulla togliere al lato dark che rimane ugualmente preponderante e, in alcune scene, cruento. Dracula è un cacciatore esperto mentre Harker, assieme agli altri discendenti, la preda ambita e braccata che non ha alcuno scampo. Si percepisce subito che l’autrice ha lavorato molto alla stesura di questo romanzo, ulteriore prova ne è l’aver introdotto alcune brevi frasi nella lingua d’origine del nostro Conte: il rumeno. Elemento che ho apprezzato è stato l’inserire delle sotto-trame correlate alla vicenda principale, danno un’idea di completezza sia sul piano “ambientale” che psicologico e confermano un certo talento nello scrivere da parte dell’autrice che non lascia niente al caso, ma piuttosto delinea con cura la personalità dei numerosi e variegati personaggi che si avvicendano di capitolo in capitolo. Ad esempio, come si fa non parteggiare per Mercy, la ragazza nobile e indomabile che abbandona la ricchezza per l’amore di un giovane e povero ragazzo dei quartieri bassi?
Oltre alla tematica principale, ovvero la furia cieca di Dracula, il libro ne tratta anche diverse altre.
A partire già dalla semplice contrapposizione e dualità di Bene e Male, sulla dubbia o effettiva esistenza di Dio, per arrivare a discutere sull’immenso potere dell’amore e tanto altro ancora. 
Non posso non attribuire a questo libro il massimo della valutazione; per tutta la durata di lettura si avverte quella sensazione di panico crescente che non è chiaro (se non alla fine) dove porterà, il ritmo è sostenuto e non ci sono punti morti.
Non è facile offrire al pubblico un’altra chiave di lettura sul mito di Dracula e la Luchetti ci è riuscita pienamente e con grande originalità.


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