Pagine

giovedì 29 giugno 2017

Review Party: LA PICCOLA CASA DEI RICORDI PERDUTI di Helen Pollard



Emmy Jamieson arriva a La Cour des Roses, una bella pensione nella campagna francese, con l’intenzione di trascorrere due settimane di relax in compagnia di Nathan, il suo fidanzato. Tra loro c’è qualche problema, ma Emmy è certa che questa vacanza risolverà tutto. Si sbaglia… Neanche il tempo di disfare le valigie e Nathan se l’è già svignata con Gloria, la moglie di Rupert, il proprietario della pensione. L’uomo è scioccato ed Emmy, sentendosi in parte responsabile dell’accaduto, si offre di aiutarlo a gestire la pensione. Emmy ha il cuore a pezzi, ma si trova all’improvviso in una dimensione nuova, circondata da tanti amici. E anche da qualche uomo interessante: Ryan, il provocante giardiniere, e Alain, il ragazzo che si occupa dell’amministrazione, irritante ma bellissimo. Mentre Emmy si riappropria del proprio tempo e del contatto con la natura comincia a sentirsi a casa. Ma sarebbe una follia lasciare amici, famiglia e tutto ciò per cui ha sempre lavorato… O no?
Vi è mai capitato di iniziare a leggere un libro al buio? Mi spiego… avete mai avuto quella sensazione che quel determinato libro facesse al caso vostro, solo perché la copertina è riuscita a catturare la vostra attenzione?
A me ultimamente succede spesso, e ammetto che alla fine sono anche le letture migliori. Ma veniamo a noi.
Emmy e Nathan arrivano a La Cour des Roses per le loro settimane di meritata vacanza. Una decisione molto ponderata poiché il loro rapporto si è un po’ raffreddato, ed Emmy cerca di ricucirlo lontano dal caos londinese per immergersi nella campagna francese, molto conosciuta per i suoi famosi châteaux. La piccola pensione presso la quale alloggiano è gestita da Rupert e dalla moglie Gloria. Ma quando un rapporto tende a spegnersi, bisogna essere in due per ravvivare la fiamma della passione, peccato però che Nathan decida di infuocarsi con Gloria. Come lo scopre Emmy? Nel peggiore dei modi. Rupert ha un principio di infarto e la ragazza, allarmata, va in cerca di aiuto, trovando però i due avvinghiati l’uno all’altro. Un terribile colpo che non fa perdere a Emmy la lucidità e Rupert viene immediatamente aiutato e portato in ospedale.
La situazione diventa piano piano insostenibile: Emmy che cerca risposte, Nathan che le rifugge e Gloria che intima di tenere la bocca chiusa per il bene del marito. Eppure i giochi sono fatti e il dado è stato tratto, perché non passerà molto che verrà messa al corrente di qualcosa di ormai inevitabile: Nathan è pronto a rifare le valigie e a cambiare meta… non con la ragazza con cui condivide la vita e l’appartamento, bensì con Gloria!
Rupert non se lo aspettava (o forse si) ed Emmy, sentendosi in parte responsabile di quanto successo, successivamente all’infarto del proprietario della pensione che lo lascia leggermente zoppo, decide di rimanere per dargli una mano. I due entrano in amicizia e lui le chiederà di prolungare la sua vacanza di un’altra settimana. Emmy, mossa dal suo buon cuore accetterà. Verrà accolta dal piccolo paese in maniera festosa, stringerà una sincera amicizia con la parrucchiera Sofia, verrà tentata dal giovane e bel giardiniere Ryan, e Rupert cercherà a tutti i costi di  farle capire che piace al commercialista Alain; troverà in quella terra accoglienza e calore, si sentirà amata e ben accetta, senza doversi continuamente guardare le spalle dai pettegolezzi e dalla freddezza dei colleghi. Rupert la inviterà a cambiare vita, a trasferirsi, ad aiutarlo a gestire la pensione, ma i cambiamenti a volte possono fare paura, ed Emmy sente il bisogno di ritrovare la stabilità della sua routine, scandita tra una casa ormai vuota e un lavoro dai ritmi frenetici.

Ed eccolo lì.
Alto almeno un metro e ottanta, forte ma non corpulento, lunghi capelli biondi segnati dal sole, jeans da lavoro, e niente maglietta.
Mentre tagliava la siepe con le cesoie, i muscoli gli guizzavano e una leggera patina di sudore gli imperlava il torace abbronzato. Quale visione per gli occhi stanchi. Dopo gli ultimi mesi di monotonia, per i miei sensi repressi su come incappare in un’oasi nel deserto.

Ma cos’è quel senso di oppressione che sente al cuore? Dovrebbe veramente rimettersi in gioco e ricominciare da zero?

Non avevo alcun intenzione di prendere iniziative nei suoi confronti. Ma, dato che ero a corto di fantasie erotiche ormai da un pezzo, pensai che mi fosse almeno concesso guardare. In fin dei conti, quando si è a dieta, non c’è niente che ci impedisca di sbavare davanti alla vetrina di una pasticceria. Basta che non si entri ad assaggiare i bignè.

Ho amato ogni singola parola di questo romanzo, ogni singola pagina e ogni singolo capitolo. Non è la solita storia d’amore, è qualcosa di più, qualcosa che va veramente oltre. Si parla di sentimenti feriti e di un destino che continua a metterci alla prova. Impossibile non immedesimarsi in Emmy, nelle sue paure, nelle sue insicurezze. Una donna di trent’anni che deve ricominciare da prima che conoscesse il suo ragazzo, dopo aver accettato il tradimento e l’abbandono da parte sua, con cui aveva condiviso, fino a quel momento, tutto. Ed è bello (non in senso negativo) aver constatato che non era stata lasciata effettivamente sola nel suo dolore; ha potuto dividere il carico con Rupert, ferito, tradito e abbandonato dalla moglie dopo 10 anni di matrimonio.
Si sa anche che in un paese piccolo le voci corrono, ed è stato sorprendente vedere la loro reazione. Emmy inizialmente si vergognava di quanto accaduto, come se tutto ciò fosse successo per colpa sua, come se non fosse stata in grado di tenersi stretto il proprio ragazzo. Rupert l’ha vissuta diversamente; la sua era più una sofferenza interiore, ma sapeva che Gloria prima o poi lo avrebbe scaricato, troppi anni di differenza tra loro. Diventa così per la giovane Emmy un mentore, un amico e una spalla su cui piangere; insieme si faranno forza per ricominciare a vivere senza commiserarsi nel proprio dolore, senza chiedersi se avrebbero potuto fare qualcosa per evitare quella spiacevole situazione.

Scelsi un’altra bottiglietta elegante con cristalli da bagno verde chiaro, pagai e aspettai che confezionasse il regalo con della bella carta colorata.
«Per chi l’hai presa?», domandò Rupert.
«Per Sophie».
«La parrucchiera? E perché?»
«Per essere stata un’amica quando ne avevo bisogno».

Emmy troverà il coraggio per ripartire da quel momento, fidandosi delle sue capacità e nuovamente dell’altro sesso, ma mettendo in gioco qualcosa di ancora più grande: se stessa.
Una storia che vuole essere anche un grande insegnamento: dover affrontare la tempesta per godere della bellezza dell’arcobaleno. Non buttarsi giù, ma trovare la forza di rialzarsi sempre, più combattive che mai. Un romanzo che vi terrà compagnia in questa calda e afosa estate, strappandovi un sorriso e facendovi (ri)scoprire le meraviglie che ci riserba la Francia, con la sua verde natura, i suoi châteaux, i morbidi croissant e quel sole in grado di scaldare anche i cuori più freddi.

Helen Pollard scrive sin da quando era bambina e da sempre preferisce le storie dei romanzi alla vita reale. Pensa che la chiave per un libro di successo sia creare buoni personaggi. Le piace tratteggiarli, attraverso la sua scrittura, in un modo ironico e che li renda cari al lettore. Helen è membro della Romantic Novelists’ Association e della Society of Authors. La piccola casa dei ricordi perduti è il primo della serie dei Ricordi perduti.

Nessun commento:

Posta un commento