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giovedì 22 giugno 2017

VALERIA IN BIANCO E NERO di Elísabet Benavent



Quando l’amore ci incattivisce, allora è il momento di tirare fuori le unghie. Questa lezione Valeria e le sue amiche la stanno imparando in prima persona, scottate come sono dalle delusioni, dai tradimenti, da una vita che, tra relazioni che vanno a rotoli e crisi economica diffusa, sembra avere preso una brutta piega.
Eppure ci sono anche le buone notizie. Carmen sta per sposare Borja, e allora tutte insieme ad Amsterdam, a festeggiare l’addio al nubilato. Sarà proprio al ritorno da questo viaggio, infatti, che Nerea deciderà di licenziarsi e mettersi in proprio, che Lola riuscirà finalmente a lasciarsi alle spalle la storia con Sergio e che Valeria, ferita nel profondo, scioglierà la sua riserva su Víctor. Sì,  Víctor, proprio lui, l’uomo per il quale ha chiuso con Adrián, l’uomo che sembrava capace di farle spiccare il volo, e non solo tra le lenzuola. Lo stesso uomo che ora la sta facendo precipitare in un buco nero di sconforto e malinconia. Ma c’è ancora un libro da scrivere, e bisogna reagire: mettere insieme il materiale e le idee, proseguire il racconto, andare avanti con la vita.
Il terzo episodio della saga di Valeria è quello delle grandi domande, dei dubbi e del pessimismo, e stavolta le quattro amiche devono affrontare un mondo improvvisamente sottosopra: lo faranno con frizzante ironia e giocosa sensualità, incastrate tra i bianchi e i neri dell’esistenza. Un libro che assomiglia molto alla vita: con una sorpresa, più o meno bella, ogni volta che si gira pagina.
Ok, terzo capitolo di questa affascinante ed emozionante serie. Ricordo che i libri sono legati, quindi invito a non proseguire la lettura se non avete già letto i precedenti, per via di

SPOILER

involontari legati ai primi due volumi.

Noi donne siamo molto brave a nascondere i dettagli che ci fanno male, che ci fanno sentire umiliate. Specie se non riusciamo a rendere pan per focaccia a chi se lo merita. E ci comportiamo così per non ammettere di esserci rese vulnerabili.

Allora, raccogliamo le idee: dove eravamo arrivati? Valeria e  Víctor dopo essersi separati una prima volta, sono tornati insieme ma senza nessun impegno da parte dell’uomo, scottato dal primo allontanamento da parte di Valeria. Ma come si possono definire due persone che si vedono, passano del tempo insieme ma che decidono di condurre vite separate, senza troppe domande né spiegazioni? Una domanda che si pone la nostra cara protagonista, che sembra soffrire di questa situazione con  Víctor, ma per fortuna è prossima a partire per Amsterdam per l’addio al nubilato della sua cara amica Carmen, che convolerà presto a nozze, e avrà modo di staccare dai pensieri, di divertirsi e di pensare solo ed esclusivamente a quelle amiche, ancore di salvataggio della sua vita.
Il ritorno alla realtà sarà come un pugno nello stomaco e si troverà ad affrontare una nuova delusione.

Com’è possibile che qualcuno si infatui, si innamori, ami e smetta di amare nell’arco di così poco tempo? O meglio ancora: com’è possibile che due persone, dopo essere passate attraverso tutto ciò, decidano che continuare a vedersi è una buona idea?

Parallelamente le sue amiche non saranno da meno, anche loro si troveranno ad affrontare situazioni spiacevoli e a volte impreviste. Carmen a quattro mesi dal matrimonio non ha ancora trovato il vestito adatto a lei e tutta questa pressione pre nozze sta mettendo a dura prova la sua pazienza. Nerea ha avuto il coraggio di prendere in mano le redini della propria vita: ha lasciato il fidanzato Daniel, si è licenziata e ha deciso di aprire un’agenzia che organizza eventi (per i ricchi). Lola è riuscita a chiudere definitivamente il capitolo Sergio, a restare casta per un periodo più o meno lungo, e ricominciare da zero fino a quando non incontrerà un nuovo ragazzo, mettendo alla prova i propri sentimenti e non farsi travolgere da eventuali pregiudizi.
Valeria, ma cosa mi combini Valeria? Capirà che nella vita esiste o il bianco o il nero, le sfumature non sono previste. È tempo di rimboccarsi le maniche, per aiutare il conto in banca, già rosso, a non diventare ulteriormente rosso; manderà il secondo capitolo del suo romanzo autbiografico all’editore e forse riuscirà a ottenere una collaborazione presso una nota rivista spagnola. La sua vita sarà intervallata da momenti piacevoli, come l’incontro con il suo autore preferito, Bruno Aguilar, e presenzierà a una conferenza universitaria ottenendo consensi positivi da parte degli studenti.
Víctor è all’angolo e Bruno sembra insinuarsi lentamente nella sua vita; ma come si può frequentare un uomo se si è ancora innamorati di un altro? Seguire l’istinto o la ragione? Ascoltare la propria testa che dice di voltare pagina e andare avanti con la propria vita o fare il possibile per riconquistare l’uomo che le ha fatto perdere il senno?

Víctor. Eccolo lì, di nuovo. Come se il suo nome svuotasse la stanza di tutto l’ossigeno. Mi portai la mano al petto.

Partiamo da questo presupposto… ho finito il libro in due giorni e al capitolo 14 piangevo. Che colpo al cuore, dolce Valeria! Mi sono fatta coinvolgere troppo da questa storia, ho la mia ship del cuore e spero che l’ultimo capitolo non riservi brutte sorprese.. non costringermi a leggere l’ultima pagina per potermi gustare con un certo sollievo il libro conclusivo!
La storia di Valeria e delle sue amiche sono diventate ossigeno puro in questi giorni frenetici; aspetto con impazienza il momento per tornare a Madrid e uscire con queste quattro pazze scatenate. Ammetto che Lola è la mia preferita, per il suo essere semplice, a volte un po’ sboccata, e in grado di strappare sempre una risata. Ma ammiro ciascuna di loro, anche se Valeria a volte mi manda fuori di testa con i suoi dubbi e le sue domande. La sento come un’amica, e più volte mi sono trovata a dirle “Ma cosa fai? Vai a riprendertelo!” o ancora “Basta con i capricci, è ora di crescere! Sappiamo come sono fatti gli uomini, Víctor non è un’eccezione ma smettila di spaventarlo con le tue crisi esistenziali e le tue insicurezze.”
E se ci fermiamo a pensarci bene, in ognuno di noi c’è un po’ di Valeria. Cerchiamo costantemente sicurezze dal nostro partner, vorremmo maggior chiarezza da loro, più dialogo senza dover indovinare quali siano i loro pensieri; più parole e più fatti, sentirci sempre l’oggetto del loro desiderio e vorremmo che avessero occhi solo per noi. Víctor sa bene quanto è speciale Valeria, e per una volta bisogna cercare di vestire i suoi di panni, per conoscere meglio la paura di questo sentimento che sta nascendo nel suo cuore, nel sentirla intorno a lui e nell’aria che respira, eppure le abitudini sono dure a morire. Scappa per non sentirsi “in trappola”, ma quando una persona ti entra nel cuore è difficile farla uscire, e Valeria ha messo radici profonde.

Mi sarebbe piaciuto non ridurmi così, ma ogni volta che batteva ciglio sentivo una scarica elettrica partire tra le gambe e risalire fino a togliermi il respiro. So che tutte lo abbiamo provato, almeno una volta. Te lo trovi davanti, smetti di respirare e non te ne accorgi finché non inizia a girare la testa. Se fosse necessario, vomiteresti anche l’arcobaleno. Senti il cuore nel petto che pulsa, che rimbomba nelle orecchie e persino dentro gli occhi e sulle tempie. Semplicemente perché lui è lì.

Siamo arrivati quasi alla fine di questa serie e non posso far altro che complimentarmi con l’autrice per aver scritto una storia di tutti i giorni, vera al punto tale da immedesimarsi nei personaggi, nel continuare ad avere un po’ paura dell’amore e a tenersi stretti quegli amici che di noi apprezzano i difetti ancor prima dei pregi. Si dice che chi ama resta, ma in realtà credo che sia necessario perdersi per potersi ritrovare e avere la forza e il coraggio necessario per affrontare le proprie paure e riprendersi chi ci appartiene veramente. La vera forza di volontà sta nel chiedere scusa quando ci si rende conto di aver fatto una cazzata, e spero con tutto il cuore che Víctor metta da parte il proprio orgoglio per riprendersi la donna della sua vita, e che Valeria smetta di essere così spaventata da questo sentimento che noi stupidamente chiamiamo Amore.

Elísabet Benavent ha 33 anni ed è nata a Valencia, dove vive. È laureata in Comunicazione e il sogno della scrittura lo ha realizzato autopubblicandosi.
Oggi i suoi romanzi escono per uno dei più grandi editori spagnoli e registrano un andamento crescente, toccando le vette delle classifiche dei libri più venduti.
Le sue storie divertenti e romantiche hanno conquistato centinaia di migliaia di ragazze spagnole, che si riconoscono in quella vita libera e caotica, difficile, però prodiga di nuovi incontri e, forse, di nuovi amori.
Nei panni di Valeria è il primo di una serie di quattro titoli che usciranno in Italia per Rizzoli nel corso dell’estate: il secondo romanzo, Valeria allo specchio, sarà in libreria l’8 giugno, Valeria in bianco e nero il 22 giugno e Valeria senza veli il 13 luglio.


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