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lunedì 11 dicembre 2017

Behind the Bars di Brittainy Cherry






When I first met Jasmine Greene, she came in as raindrops. 

I was the awkward musician, and she was the high school queen. 
The only things we had in common were our music and our loneliness. 

Something in her eyes told me her smile wasn’t always the truth.
Something in her voice gave me a hope I always wished to find. 
And in a flash, she was gone. 

Years later, she was standing in front of me on a street in New Orleans.
She was different, but so was I. Life made us colder. Harder. Isolated. 

Caged. 

Even though we were different, the broken pieces of me recognized the sadness in her. 
Now she was back, and I wouldn’t make the mistake of letting her go again. 

When I first met Jasmine Greene, she came in as raindrops. 
When we met again, I became her darkest storm. 

Un nuovo romanzo di Brittainy C. Cherry significa che il Natale è arrivato prima quest'anno. Ma non ci sono calze a decorare i camini o ghirlande appese alle porte, ma musica jazz in sottofondo, suonata da un sassofono dalle talentuose mani di un ragazzino di colore, e una voce soul che l'accompagna, la cui anima appartiene a una ragazza piena di sogni e un cuore grande come solo la sua profonda voce.

La trama di questa nuova pubblicazione, ancora inedita in Italia, rimane volutamente sul vago perché, come ogni suo romanzo, è talmente ricco che non può contenere tutta la sua grandezza.
Cercherò di riassumerla per voi, senza spoiler, promesso 😉
My heart beld for soul but Mama said there was no money in soul music for a girl like me-only disappointment.
Jasmine ha un grande dono: una bellissima voce soul. Il suo sogno è quello di cantare questo genere di musica, ma la madre, una donna insoddisfatta e manipolatrice, ha altri piani per lei: trasformarla in una stella del pop, soffrendo le pene dell'infermo cercando di far suo un mondo che non le appartiene. Le sue giornate sono scandite da lezioni di canto, danza e compiti che la madre le assegna ( studia a casa ). Infelice e sola, riesce a convincere la sua "carceriera" a iscriverla in una scuola pubblica promettendo di mantenere i suoi impegni.

Elliot è un ragazzino magro, timido e balbuziente. Sua madre e sua sorella sono la sua unica famiglia, con l'aggiunta di un vicino di casa che lo inizia al sassofono e alla musica jazz. Nonostante i ripetuti episodi di bullismo, il suo spirito resta gentile perché ha la sua valvola di sfogo che lo porta in un posto dove riesce a essere felice.
When Elliot had his music, his soul was free. Because of jazz, Elliot was able to breathe.

I'd been lonely my whole life, and Elliot's stare mirrored my own.

I due ragazzi si incontrano nei corridoi della scuola. Lei, pur essendo nuova, è stata accolta subito nella fazione "popolare" dei suoi coetanei, rimane impietosita dal trattamento perfido riservato a quel povero ragazzo. Una chiacchiera tira l'altra e così scoprono di avere molto in comune; in poco tempo una dolce amicizia che profuma d'amore nasce tra loro.
He was all bones, and I was all meat. His skin was painted caramel, and mine was white as cream. We were polar opposites. We weren't meant to fall for one another, but when we blended together, we were some kind of beautiful.
Purtroppo, la vita li separa e, nonostante i tentativi di restare in contatto, la distanza e alcuni tragici episodi li cambieranno radicalmente e, quando avranno la fortuna di ritrovarsi diversi anni dopo, non saranno più gli stessi.

Due giovani ragazzi messi a dura prova dalla vita, in cui gioia e dolore vengono bilanciati solo dall'aver trovato un'anima gemella che può capire il reciproco tumulto interiore, imparano a convivere con l'oscurità del mondo che farà di tutto per ingabbiarli, anche in età adulta. Amore, musica e famiglia sono la luce, ma dolore, solitudine e rabbia rappresentano quel lato oscuro con il quale siamo tutti obbligati a convivere. 
Dietro alle barre musicali, o dietro ai bar di New Orleans dove risuona la musica del cuore oppure dietro alle barre di una prigione, c'è la risposta che entrambi stanno cercando.
You're the music in a mute world, and my heart beats because you're here.

Come succede nei suoi romanzi, questa è solo la punta dell'iceberg che si cela nelle profondità dei libri di questa scrittrice. Il titolo "behind the bars" gioca un ruolo diverso in base al contesto in cui si trova, questa è una delle ragioni che mi ha portato ad amare leggere in questa lingua; è così geniale che mi fa venire voglia di battere un cinque alla BC!!

La grandezza di questa scrittrice è che, pur essendo un'appartenente al genere romance, è capace di scrivere storie d'amore dove l'aspetto fisico è vagamente accennato se non addirittura superfluo. In poche ci riescono, lei ha questo dono e io non posso fare altro che inchinarmi ad esso.

Per gli amanti della lettura in originale e ai lettori che si sono innamorati dello stile e le storie di questa scrittrice, posso solo consigliare questa strepitosa lettura e garantire che non resterete delusi, ancora una volta.
Because of her, I lived again. Because of her, I smiled . Because of her I was freed from behind the bars of my darkest days.




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By the way, what happened to Todd’s nose?” I asked. 
“I broke it,” Elliott said matter-of-factly.
“What? How? Why?” 
He shrugged before turning to look out the window. “He called you a bad name.” 
“What was it?”
“It doesn’t matter.” 
“Eli,” I started. 
He turned my way and locked his hazel eyes with my browns. “Jazz…” He shook his head. “It wasn’t true.”
I swallowed hard, a big part of me certain Todd’s words held some form of truth. 
Elliott saw it in me—my fear. He kept shaking his head and whispered, “I don’t feel sorry for you. Sometimes you look at me like you think I feel sorry for you, and I want you to know I don’t. I think you’re perfect the way you are.”
I quietly laughed at him repeating the words I’d told him earlier. A few tears rolled down my cheeks. “I’m a little messed up.” 
“I know.” He nodded. “That’s why I like you.”
He went back to staring out the window, and I kept staring at him. 
And there it was. 
So small, so tiny, so real. 
Love. 
It wasn’t love, but it was the beginning of it.
I knew I was young, and I knew it was stupid, but in that moment, I began to fall in love with the quiet boy who quietly cared for me. The boy who was scared and still strong. The boy who stood up for me when he was surrounded by reasons not to do such a thing. I hadn’t known much about love. I hadn’t known how it looked, felt, or tasted. I hadn’t known how it moved, how it flowed, but I knew my heart was tight and currently skipping a few beats. I understood the goose bumps covering my arms. I knew this stuttering boy who was sometimes so scared was someone worth loving. He was worth being the first one I gave my heart to.
I knew Elliott Adams was love.
And I was falling into him so fast.
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