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giovedì 17 maggio 2018

LA MIA PEGGIOR RIVALSA di Claire Bizet


Voglio lui.
Voglio saziarmi del suo sapore.
Voglio perdermi tra le sue braccia.

Si dice che ogni fine sancisca un nuovo inizio.
Mi chiamo Patricia Bale e mi sono persa.
Quando mi hanno licenziata, ho deciso di concedermi una vacanza a Siracusa e ho raggiunto i miei zii, ma non avevo fatto i conti con il destino che spesso si diverte a rimescolare le carte.
Sono stata sopraffatta dalle lucenti fiamme dell'inferno, che prima ammaliano e poi distruggono.
Ho seguito il mio istinto e mi sono concessa una passione travolgente.
Ero una donna sicura.
Ero una donna coraggiosa.
Ero una donna intraprendente.
Ora sono solo una donna che ama talmente tanto la vita da restarne aggrappata a tutti i costi.
Essere costretti a lasciare il proprio lavoro non sempre corrisponde a una disfatta. Ci sono casi in cui fermarsi e riprendere fiato rappresentano le uniche chances per ritrovare se stessi. Magari basta un viaggio, oppure è sufficiente far visita si parenti o trascorrere un po’ di tempo con vecchi amici. Il cambiamento è immediato e la nuova sicurezza rende possibili nuove esperienze.


Questo è ciò che è accaduto a Patricia, la protagonista del romanzo, una donna indipendente e consapevole delle proprie capacità, che dopo aver perso il lavoro non cedere alla disperazione. Ha bisogno di sfogarsi e perciò chiama il suo vecchio amico d’infanzia Andrea il quale, dopo aver ascoltato la sua storia, le prospetta la soluzione invitandola a raggiungerlo in Sicilia. Patricia accetta entusiasta, andrà a vivere dagli zii. Il soggiorno in Italia si rivela subito interessante e pieno di sorprese. Ed è qui che entra in scena Luigi, un uomo affascinante e irresistibile.

È pura tentazione, un primordiale richiamo carnale. Se qualcuno si frapponesse tra noi rimarrebbe fulminato, talmente è forte la scossa elettrica che i nostri corpi emanano.

La mia mente sta già viaggiando oltre, immaginando scenari peccaminosi in cui mi piacerebbe perdermi.


Come una falena Patricia viene risucchiata dal magnetismo travolgente dell’uomo. Lui la trascinerà in un vortice di lussuria e passione mai provati prima. Luigi, infatti, incarna tutte le caratteristiche che una donna sogna di trovare in un amante e per questo è quasi impossibile per lei resistergli. Tutto in lui è un inno alla sensualità.

La sua voce è calda, corrosiva, maledettamente sexy. Mi invade la mente, facendomi cadere nel suo incantesimo: con gli occhi chiusi, lo immagino qui a mettere in atto ogni sua parola.

Luigi è anche un uomo molto possessivo, non ama perdere e non si ferma davanti a niente pur di ottenere ciò che vuole. Patricia ben presto si ritrova chiusa in una gabbia virtuale dalla quale non sarà facile venir fuori.

L’uno provoca l’altro.
L’uno brama l’altro.
Insieme peccatori di una lussuria personalmente mai provata prima.

Se da una parte la passione eccessiva può sembrare meravigliosa, dall’altra altera la realtà, esasperandola. Le prospettive cambiano e in un batter d’occhio la favola iniziale si tramuta in incubo in cui il principe azzurro diventa carnefice.


Oltre a Luigi anche Andrea è innamorato di Patricia, e se il primo rappresenta il peccato puro e crudo, l’altro incarna la dolcezza, il ragazzo della porta accanto, l’amico fidato. Pur rimanendo nell’ombra, lui c’è sempre. Nel momento del bisogno diventa la spalla su cui piangere, la roccia cui aggrapparsi e, all’occorrenza, l’eroe invincibile.

La storia, raccontata in prima persona dalla protagonista attraverso uno stile preciso e lineare, è molto attuale e simile a quella di tante donne nella vita reale. Patrizia passa dallo sconforto iniziale per la perdita del lavoro alla necessità di ritrovare la tranquillità e la sicurezza in seno alla famiglia. Patricia è talmente felice che non si accorge della morbosità del sentimento palesato da Luigi. Dietro l’amore e il sesso in realtà si nasconde un vero e proprio pericolo. La resa del dramma è perfetta e ciò che colpisce di più è la naturalezza con la quale si passa dalla passione ardente alla violenza spietata. Non ci sono forzature nelle varie fasi del racconto e i fatti si susseguono veloci in un crescendo di emozioni contrastanti che lascia il lettore senza fiato. Chiudete gli occhi e immaginate una cascata. La forza impressa dalla mole d’acqua che cade fa spavento, tuttavia una volta arrivata alla base essa si placa e sembra fermarsi. In quel momento torna la speranza.

Alla fine concludo che la scelta migliore è buttarsi verso la felicità, piuttosto che verso qualcosa che mi fa star male prima ancora di iniziare…

Consigliato!

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