Pagine

lunedì 7 maggio 2018

UNO SCONOSCIUTO ACCANTO A ME di Marilena Barbagallo



Nell’oscurità più densa può nascondersi la vera passione

Sei viva, respiri, provi a muoverti, ma non puoi. Sei legata in un letto e non ricordi cosa sia successo. 

Cosa proveresti se ti svegliassi imprigionata? Cosa faresti se la tua prima immagine fosse quella di Amir Shakib? Questo è ciò che accade a Lena Morozov, prelevata con la forza dal Settore Zero per portare a termine una missione a lei sconosciuta. Amir Shakib è pura oscurità, è marcio dentro, conosce il dolore, ma non lo sente più. Nessuno meglio di lui è capace di isolare le emozioni, annientare un’anima, sbriciolarla tra le dita e ricostruirla a sua immagine. Così le vite di Lena e Amir si incrociano. Lui è il suo Maestro e lei è la sua allieva. Lei cerca di resistere, lui deve spezzarla. Ma quando Amir riesce a entrarle nella mente, Lena non si aspetta di dover combattere anche contro la brama oscura, il desiderio di avvicinarsi al proibito, a colui che distrugge qualunque cosa tocchi. Lena sa che è sbagliato, ma ne è attratta; Amir sa che non deve, ma vuole. Insegnarle a sopravvivere sarà l’obiettivo, tenerla con sé l’unico desiderio.

La ballerina torinese Lena Morozov trascorre le sue giornate nel caldo e rassicurante abbraccio della quotidianità. A prima vista, la sua vita potrebbe risultare banale o addirittura monotona, ma non c’è nulla che lei cambierebbe. Eppure un giorno Lena si risveglia in un luogo sconosciuto, legata a un letto. Due sconosciuti, che non ha mai visto prima d’ora, stanno parlando di addestrarla. Cosa sta succedendo? Chi l’ha rapita e dove si trova? I sensi scattano subito in allerta, il pericolo è tangibile nell’aria… 
Lo sguardo vaga per tutta la lunghezza della stanza, di un bianco accecante, finché i suoi occhi calamitano l’attenzione di Lui: Amir Shakib.


Lui è l’unico colore presente in questo ammasso di vuoto bianco, ed è tutto nero, come se portasse con sé un presagio oscuro.

Lena è l’allieva. Amir è il Maestro e, se necessario, servendosi anche di mezzi poco ortodossi, dovrà piegarla.


«Bentornata tra noi, Lena Morozov». Fa un passo verso di me. «Il mio nome è Amir Shakib».
  «Chi sei?» «Il tuo Maestro»


Imponente e massiccio, algido e circondato da un’aura minacciosa, sarà suo il compito di forgiarla e temprarla, annientando ogni forma di debolezza. Dovrà svuotarla di umanità e colmarla di una cieca ira, in modo da trasformarla nel soldato perfetto per il Settore Zero.
Loro l’hanno ardentemente voluta e quindi dovranno essere accontentati, poiché l’unica via per sottrarsi al Settore Zero è la morte. Ciò che Amir ancora non sa è che Lena non si piegherà così facilmente, anzi gli darà non poco filo da torcere.


Fantastico con la mente e spero che le mie lacrime scorrano per forgiare una corazza di cui intendo vestirmi. La indosserò e non ci saranno colpi o parole in grado di forarla.

Ma cos’è il “Settore Zero”? Perché la scelta è ricaduta proprio su Lena? E cosa le riserverà il futuro, adesso che la sua vita è stata letteralmente stravolta?
Potrei anche rispondere a questi interrogativi, ma vi toglierei il piacere di scoprirlo da voi!

«[...] Siamo spie delle spie, siamo più che agenti, siamo ombre, siamo fumo e, soprattutto, siamo ovunque. Deviati, Lena. Siamo corrotti»

Conoscevo di fama l’autrice, ma non avevo mai avuto modo di leggere nulla di suo. Già dalla trama, però, questo romanzo ha solleticato la mia curiosità. Quando finalmente l’ho avuto tra le mani ho potuto constatare di persona quanto potesse essere sconvolgente. Non sai mai cosa aspettarti, la tensione si taglia con il coltello e i colpi di scena si susseguono uno dopo l’altro, per giungere a un finale disorientante.
Vediamo sbocciare poco per volta il sentimento che lega a doppio filo i due protagonisti, in un crescendo fatto di controllata introspezione e bruciante passione. Lena e Amir si studiano guardinghi e lottano l'una contro l'altro, scagliandosi contro parole traboccanti di odio e rancore e sfociando in una violenza dirompente.
Un aspetto che ho apprezzato molto è stata la scelta di rendere Lena una donna risoluta: non la vedrete mai soccombere passivamente senza prima aver tentato di lottare.
Come genere, questo libro può benissimo essere collocato all’interno del dark romance, ma con una sfumatura un po’ più delicata e tendenze tipiche della “spy story”.
Lo stile di scrittura è efficace e riesce a catturare subito l’attenzione del lettore – ho praticamente fagocitato le oltre 400 pagine di questo romanzo –, inoltre l’espediente di usare la narrazione a POV alternati funziona, permettendo di conoscere in prima persona e in maniera più approfondita i pensieri e le sensazioni provate dai nostri personaggi.
È lampante, poi, la dedizione con cui l’autrice ha rifinito le loro personalità: i protagonisti sono vividi, quasi sembrano uscire dalle pagine. Sono presenti anche alcune scene hot, che sapranno sì stuzzicarvi, ma senza scadere in insulse e piatte volgarità. 
Il rapporto tra Amir e Lena - due forti personalità che si scontrano e che cercano di dominarsi a vicenda - è caratterizzato da silenzi a dir poco eloquenti, giochetti mentali e un leggero accenno di sadismo. Fin da subito l’atmosfera è rovente. Amir è quello che si può definire un automa privo di emozioni, segue esclusivamente il suo istinto di soldato e con freddezza e ferocia sconcertanti non si fa alcuno scrupolo morale: portare a termine la missione ha  la priorità sempre. Tuttavia l’incontro con Lena fa vacillare la sua tracotanza e riporta a galla dolorosi ricordi del suo passato, contraddistinto da una situazione familiare drammatica: un padre il cui unico proposito è quello di insegnare al figlio ad adoperare un kalashnikov per massacrare i nemici, una madre che inculca un’idea d’amore totalmente distorta e depravata. Amir è il risultato ultimo di questo nucleo famigliare corrotto fino all’osso. Lui stesso all’interno del libro si definisce un abominio
Sebbene non sempre abbia condiviso le scelte fatte dal protagonista maschile, si riesce (quasi) a giustificarlo dato il suo trascorso difficile… 
Non si può non restare ammaliati dal prorompente e tenebroso Amir. 


«Hai ragione, Lena. Io non sono Dio. Essere come Dio significherebbe essere misericordioso. E io non lo sono»

Lena, invece, con la sua delicata fragilità riesce a destare l'umanità che l'uomo credeva di aver seppellito per sempre. Una sfaccettatura della sua indole che invece era solamente sopita sotto strati e strati di efferatezze.
La Barbagallo ha dato vita a una storia che oserei definire potente, intessuta di una fitta oscurità e resa unica da un amore nato in circostanze davvero poco propizie. Io stessa sono rimasta totalmente ammaliata da questa vicenda: le sue tinte dark mi hanno affascinato e hanno fatto presa in modo speciale sul mio cuore, uscito dalla lettura graffiato e “annerito”. Una sensazione che ho adorato!
Il mezzo punto che non ha fatto raggiungere il massimo della valutazione è dovuto allo shock per l’epilogo con cliffhanger: odio da morire quei finali tronchi. Ridatemi Lena e Amir e nessuno si farà del male! 
Concludo con un interrogativo…
Secondo voi, un’anima nera può sperare di tornare alla luce? A voi la risposta.



È nata a Catania nel 1987. Ha studiato danza e recitazione ed è laureata in Economia e gestione delle imprese turistiche. Ha iniziato a scrivere da bambina, quando ha ricevuto in regalo il suo primo diario segreto e, da quel momento, la scrittura è diventata parte della sua vita. Ha pubblicato in self più di dieci libri, ognuno dei quali è stato una vera e propria palestra di stile.


Nessun commento:

Posta un commento