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giovedì 14 giugno 2018

IRON FLOWERS di Tracy Banghart



Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.
Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.
Lasciate che vi dica subito una cosa riguardo a questo libro: WOW!!!
Non appena i miei occhi hanno incontrato la sua splendida cover ho sentito una vocina che sussurrava nella mia testa “leggimi, leggimi!” e dopo aver letto la trama l’attrazione non ha fatto altro che aumentare. E così mi sono avventurata, grazie a Dea Planeta, nei meandri di questa storia e … l’ho già detto WOW?!
Ormai lo so, quando di un libro sento solo parlare bene, o almeno quando ne parla bene la maggioranza, resto sempre sul chi va là, perché di solito vado controcorrente, ma giuro che non lo faccio apposta. Questa volta devo uniformarmi e posso unire la mia voce al coro affermando di aver letto un libro bellissimo. Venite a scoprire perché.
“Alle donne era proibito leggere. Alle donne era proibito quasi tutto, in realtà, tranne mettere al mondo figli, sgobbare in fabbrica e pulire la casa di uomini ricchi.”

Siamo a Viridia, un regno in cui il potere lo detengono gli uomini mentre il genere femminile non ha nessuna voce in capitolo. Le donne, considerate inferiori e per questo motivo degne di sottomissione, hanno due scelte: diventare serve o sposarsi. Nella migliore delle ipotesi, si può aspirare a diventare una delle Grazie, ossia una delle mogli dell’Erede al trono, carica che richiede anni di studio e dedizione, ma anche un ruolo che contribuisce a mettere le aspiranti le une contro le altre. È in questo contesto che ci vengono introdotte le due protagoniste assolute di questa storia. Due sorelle, due spiriti completamente differenti, addirittura opposti. Serina, composta e obbediente, ha studiato tutta la vita per diventare una grazia, ha appreso le buone maniere, ha studiato danza, sa suonare l’arpa e ha sviluppato classe ed eleganza, oltre a essere bellissima. Per tutta la vita le è stata insegnata la sottomissione, accettando il proprio destino senza replicare, senza battere ciglio. E poi c’è Nomi, da sempre ribelle e impertinente, poco avvezza a lasciare che gli altri decidano per lei, incapace di accettare la propria condizione e di trattenere il proprio disappunto anche nelle situazioni più pericolose.
“Ora tutto quello che puoi fare è smettere di fare domande e seguire le regole. È questa la tua vita adesso, che ti piaccia o no.”

“Dovete essere forti come questa prigione, forti come la roccia e l’oceano che vi imprigionano. Voi siete fatte di cemento e filo spinato. Siete fatte di ferro.”

Il giorno della scelta delle tre Grazie dell’Erede al trono Malachi, figlio del vecchio e malato Supremo, le due sorelle si recano a palazzo per la cerimonia e, nel caso in cui Serina fosse scelta, Nomi resterebbe come sua ancella. Ma in questa occasione qualcosa non va secondo i piani e Malachi sceglie inaspettatamente Nomi e non Serina. Come se non bastasse Serina verrà scoperta a leggere un libro (attività off limits per tutte le donne) e per questo motivo inviata a Monte Rovina, la prigione delle donne ribelli.
“Non farti vedere da nessuno vicino ai libri. La tua bramosia ti tradisce.”

E da qui la storia prende il volo e vi condurrà per mano tra lo sfarzo e il lusso del palazzo reale e la desolazione e la disperazione della prigione. I capitoli sono scritti in terza persona e si alternano tra il punto di vista di Serina e quello di Nomi. In un capitolo ci troviamo nel palazzo con Nomi e in quello successivo patiamo le pene dell’inferno con Serina. Tanti sono i personaggi che fanno da contorno ma essenziali per la storia.
Serina e Nomi dopo la scelta dell’Erede hanno una cosa in comune: in un modo o nell’altro si sentono in gabbia, private della propria libertà. Ma mentre Nomi conserva il suo spirito ribelle e lo rafforza, Serina inizia a capire la realtà in cui vive e reagisce, affronta la sua nuova situazione con coraggio nonostante la paura. È Serina il personaggio che più ho amato, anche se ammetto che all’inizio l’avrei presa sonoramente a ceffoni, avevo voglia di scuoterla per le cose che diceva, mentre le idee di Nomi erano più vicine al mio punto di vista. Ma poi tutto cambia e Serina è quella che affronta il cambiamento più importante e questo mi ha realmente resa orgogliosa di lei.
“ - Reagire non significa essere deboli! -  gridò Serina. Finchè non era giunta lì, non aveva mai messo in discussione le leggi di Viridia. Persino quando era arrivata aveva accettato i combattimenti. Erano orribili e terrificanti e inumani … ma era così che funzionavano le cose. Erano le realtà che tutte erano costrette a sopportare. Proprio come la realtà delle Grazie. Proprio come la realtà delle leggi di Viridia. Alle donne era proibito leggere. Alle donne era proibito scegliersi un marito, un lavoro, un futuro.”
È stato bello vedere come le due sorelle siano riuscite a muoversi nella loro nuova realtà pensando a come si sarebbe comportata l’altra al suo posto e come il pensiero della  propria salvezza in funzione di quella altrui abbia contribuito a dare a ognuna la forza di andare avanti senza arrendersi per raggiungere il proprio obiettivo.
Lo stile dell’autrice è ammaliante e come in trance vi troverete a divorare un capitolo dopo l’altro, attraverso una trama ricca di intrighi, rivelazioni, amore,  segreti e tradimenti. C’è proprio tutto quello che serve in un romanzo di questo genere, un fantasy young adult spettacolare. Unica pecca? L’attesa (spero non troppo lunga) del seguito.
Le destinatarie principali di questo libro sono senza dubbio le donne, senza distinzione d’età, rango e religione. Un inno al #GirlPower urlato a squarciagola. Se penso che ancora oggi, anche se in contesti molto diversi, in alcuni luoghi del mondo le donne vengono ancora considerate esseri inferiori, senza diritti, private delle proprie libertà, prima tra tutte quella di scelta, mi viene la pelle d’oca e non posso fare a meno di pensare che, per quanto mi lamenti ogni giorno per le piccolezze, sono una donna e sono una di quelle fortunate.
Il discorso sarebbe molto più ampio e articolato di così, e amo i libri come questo che mi spingono a pensare in certi termini e anche, perché no, a intavolare dibattiti e scambi di opinione con le mie amiche lettrici. Quindi non posso fare altro che ringraziare l’autrice e la casa editrice per questa appassionante storia.
Se non lo avete ancora letto, cosa state aspettando???
“Per ogni donna a cui hanno detto di stare zitta e buona … e che invece ha avuto il coraggio di reagire.”

Cresciuta nelle campagne del Maryland, tra scoiattoli volanti e campi di granoturco, Tracy Banghart ha conseguito un master in editoria presso la Oxford Brookes University, in Inghilterra. Ha una passione sfrenata per i cupcake e sin da piccola si è dedicata alla scrittura. A causa del lavoro del marito nell’esercito, si sposta continuamente insieme a tutta la famiglia, ma in estate riesce sempre a tornare nella magnifica isoletta di Temagami, in Canada.



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