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mercoledì 19 settembre 2018

MANUEL di Carmen Bruni


Stanza 672.
È qui, tra le pareti di un hotel a cinque stelle, che Manuel le sussurrerà per la prima volta. La toccherà per la prima volta.
È più forte di lui, deve averla. Dopo averla studiata a lungo da lontano non riesce più a trattenere la curiosità di conoscerla.
Sarà per una sola notte, a una sola condizione, al buio totale.
Melissa sa che sta per cacciarsi in un grosso guaio, ma quando si tratta dello sconosciuto che spia ormai da due mesi, ogni buonsenso svanisce.
Non sa perché le faccia questo effetto, ma non rinuncerà all’opportunità di incontrarlo e scoprire finalmente com’è fatto il suo volto, che suono abbia la sua voce.
Ma il fuoco che doveva bruciare in una manciata di ore rimane acceso e nessun temporale sarà in grado di spegnerlo.
Ognuno entrerà nella vita dell’altro come un treno in corsa, travolgendo ostacoli e spargendo schegge impazzite che feriranno a sangue.
Si dice che gli opposti si attraggano, ma quando due mondi così diversi entrano in collisione come si fa a sopravvivere all’impatto?
Forse con l’amore…
Ma nessuno dei due ha ancora imparato ad amare.

C’era chi si ricaricava con una bella giornata di sole
 e poi c’ero io che mi ricaricavo con un temporale.

A Melissa Russo, ventitré anni, essere una parte dei cliché della sua generazione, una delle tante, non interessa.
A lei basta essere se stessa, con i suoi pregi e i suoi difetti, per sentirsi bene.
Le basta accontentarsi delle piccole cose in attesa di potersene finalmente andare via da casa, trovare una sistemazione dignitosa per lei e per sua nonna.
Tutto il resto non conta.
Peccato che lo sconosciuto della palazzina di fronte a dove lavora non sembri rientrare nel tutto il resto.
E pare pure che il misterioso sconosciuto non voglia rimanere relegato ad un ruolo marginale nella vita della protagonista.

E' bastato un singolo gesto per rendere concreta ogni sua fantasticheria, un solo invito per rendere concreto un sogno.
Un appuntamento le cui regole saranno dettate dal misterioso sconosciuto. Un invito in uno dei più rinomati hotel della capitale italiana. Una stanza, la 672.

Nella vita bisogna scendere a compromessi persino con se stessi e questo Manuel lo imparerà nel modo più bizzarro che gli sia mai capitato.


Mi bastava scostare le tende o avvicinarmi ai vetri e il suo sguardo scattava all’insù.
 Era come se avvertisse la mia presenza.
Poi cercava tutti i posti migliori per nascondersi e spiarmi indisturbata, 
cosa che le veniva parecchio male. 
Dannazione era così ridicolo. 
Le donne non si nascondevano mai da me 
e ne inventavano una più del diavolo per farsi notare .


Tutte le donne vogliono un pezzo di Manuel, nessuna è capace di resistere a quei magnetici occhi azzurri, a quel fisico scolpito, a quel nome che sembra aprire ogni porta.
Nessuna lo vuole per quello che è, solo per quello che rappresenta e a lui è sempre andata bene così, credendo ingenuamente che sarebbe andata allo stesso modo anche con lei, con quella libraia dagli occhi neri e profondi.
Pensava che sarebbe stata una delle tante, che sarebbe stato solo per una notte, e invece...

La vita forgia le persone in talmente tanti sottili modi che è difficile prevedere un bimbo come sarà da adulto, quante delusioni gli serviranno affinché barrichi il suo cuore dietro a un muro blindato. Eppure, per un attimo, Melissa sembrava aver visto lontano, aver scorto in lui qualcosa più del cinico e arrogante uomo tutto d'un pezzo che vuole mostrare al mondo e per quella minuscola scintilla venire a patti anche con se stessa, anche con quella stupida regola di lui, purché potesse avere un assaggio in più.
Un attimo rubato a quelli che saranno tanti momenti.


Avevo sperimentato tutto ciò che mi piaceva e sfamavo ogni curiosità. 
Lo praticavo,
 ma non lo pensavo. 
Non ne avevo bisogno. 
L’unica cosa di cui avevo bisogno era appagare il mio corpo. 
Ma Melissa mi aveva riportato a un mondo 
che avevo dimenticato 
e a cui non volevo rinunciare così in fretta. 
Era una macchia di colore nella mia testa, 
una figura che danzava in mezzo a un mucchio di statue.

Non si può vivere di sogni, nella speranza di un principe azzurro che salvi la principessa, questo la giovane ragazza ha dovuto impararlo fin troppo presto, visto la famiglia che ha alle spalle, però non riesce a smettere di pensare che con Manuel potrebbe essere qualcosa di più.
Qualcosa di unico.
Qualcosa che potrebbe lasciarla quasi certamente col cuore spezzato.

Eccoci finalmente giunti al terzo volume della serie All'improvviso noi di Carmen Bruni.
Protagonista di questa storia un personaggio che avevamo solo intravisto in precedenza e che ora, rivedendolo in una storia tutta sua, è stato capace di lasciarmi incredula e col batticuore di fronte a ciò che l'autrice è stata capace di creare (Ammetto pure che ho un debole per gli occhi blu, quella cover è stata capace di mozzarmi il fiato).
Una penna che potrei quasi definire magica quella della scrittrice, capace di disegnare nella mente dei lettori, quasi con estrema chiarezza, dei personaggi con il solo uso delle parole, quasi dei dipinti senza utilizzare i pennelli.
Non c'è stata una scena in cui non mi sia quasi sentita un'intrusa in questo duo in cui non c'era spazio per altro se non per le emozioni di cui è saturo questo libro perché, statene certi, dove finisce il pov di uno inizia quello dell'altra.
Un duello di parole ed emozioni, di frasi non dette e di sguardi capaci di comunicare un mondo.
Questi sono Manuel e Melissa.


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