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martedì 11 settembre 2018

Segnalazione: NON PENSAVO DI AMARTI ANCORA di Penelope Ward



Newton, certi giorni ti voglio bene sempre più.
Oggi?
Oggi particolarmente.
Il 27 Settembre torna un'autrice che abbiamo già visto far vestire innumerevoli panni ai suoi personaggi. 
Dallo scrittore, al musicista, alla mamma e...
... tante altre cose.
E' stata già pubblicata con altre case editrici qui in Italia ma nella segnalazione di oggi vi parlerò della sua prossima uscita con Newton Compton Editori.
Chi? Penelope Ward torna con Non pensavo di amarti ancora, conosciuto dalle nostre amiche oltreoceano con il titolo Drunk Dial.




Lì per lì ho pensato che fosse un'ottima idea. Chiamare all'improvviso al telefono Landon Roderick, per cui ho una cotta dei tempi dell'infanzia, mi è sembrata la cosa giusta da fare. Il fatto che fossi ubriaca e stessi passando sopra a tredici anni di emozioni contrastanti con uno stupido scherzo telefonico, invece, non mi è nemmeno passato per l'anticamera del cervello. Ma poi Landon ha richiamato. Ci siamo ritrovati a passare le settimane seguenti al telefono, cercando di gestire l'intensa connessione che il suono delle nostre voci aveva risvegliato. È possibile desiderare qualcuno che si trova a chilometri di distanza? Durante tutte quelle ore passate a chiacchierare, mi sono chiesta che cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo incontrati. Ed è così che ho preso la seconda decisione più impulsiva della mia vita. Un biglietto per la California è quello che mi serve per capire se la telefonata che gli ho fatto da ubriaca è stato l'errore più grosso che abbia mai commesso o la cosa migliore che mi sia mai capitata.
Vi lascio ad un piccolo estratto, see U soon!


Capitolo 1 RANA BANANA

(...) Ogni qualvolta affondavo in questo posto malinconico, per una qualche ragione, i miei pensieri andavano sempre a Landon. Non avevo idea del perché dopo tredici anni stavo ancora pensando a quel ragazzo. Beh, tecnicamente ora era un uomo.
Mi imposi di alzarmi e incespicai fino all'armadio. Dopo aver aperto la cerniera del mio zaino nero di tela,  scavai dentro frugando tra le dozzine di biglietti che mi aveva dato. Ognuno era ripiegato a formare un triangolo. Scegliendone uno a caso, lo aprii:

Rana Banana,
Vorrei avere tanti peli sulle braccia quanti ne hai tu.
Landon.

PS. Mi lasceresti fare le treccine?

Il mio nome si pronuncia RAH-na, perciò Landon era solito chiamarmi RAH-na Ba-NAH-na. Per un breve periodo della mia vita lui era stato tutto per me. 
A tredici anni ero un maschiaccio che viveva con i genitori in un garage ristrutturato nella proprietà dei genitori di Landon in Dearborn, Michigan.
L'avevano trasformato in un appartamento in affitto, con angolo cottura e un bagno. Non avevo molto oltre il tetto sopra alla mia testa e, beh, dei peli sulle braccia.

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