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martedì 20 novembre 2018

LA DONNA DEL RITRATTO di Kate Morton



IL MIO VERO NOME, NESSUNO LO RICORDA. LA VERITÀ SU QUELL'ESTATE, NESSUNO LA CONOSCE.

Nell'estate del 1862, un gruppo di giovani artisti si riunisce a Birchwood Manor, una grande casa nella campagna dell'Oxfordshire, quasi protetta dentro un'ansa del Tamigi. A guidare il gruppo è Edward Radcliffe, il più appassionato e promettente di loro, un ragazzo di vent'anni, che non conosce limiti. A lui è venuta l'idea di immergersi nella natura per i successivi trenta giorni, lontano dai condizionamenti di Londra e dalla sua formalissima society, per dare libero sfogo alla creatività. E invece, alla fine di quel mese, la tragedia ha stravolto le loro esistenze: una donna è stata uccisa, un'altra è sparita nel nulla e un prezioso gioiello è scomparso. Più di centocinquanta anni dopo, Elodie Winslow, una giovane archivista di Londra, scopre per caso una borsa di cuoio nella quale si trovano due oggetti che la colpiscono profondamente: la fotografia sbiadita di una bellissima giovane donna in abiti vittoriani e l'album da disegno di un artista. Nel quale spicca lo schizzo di una grande casa protetta dall'ansa di un fiume, che a Elodie pare stranamente famigliare. Quali segreti nasconde Birchwood Manor? Chi è la ragazza? Per scoprirlo, Elodie dovrà seguire una voce fuori dal tempo, dimenticata dalla storia eppure testimone di tutto: Birdie Bell, la donna del ritratto.

Il libro di cui voglio parlare oggi è “La donna del ritratto” della bellissima, bravissima, fantastica Kate Morton.

Questo nuovo lavoro arriva a più di due anni di distanza dal precedente romanzo “I segreti della casa sul lago” e l’autrice, durante la presentazione di quest’ultimo, aveva già annunciato di stare lavorando al nuovo libro che, finalmente, è arrivato nelle nostre librerie.

I libri di Kate seguono sempre uno schema che si ripete, una situazione presente che si alterna a eventi del passato, al quale è indissolubilmente legata. La protagonista del presente risponde al nome di Elodie Winslow, un’archivista che per mestiere è sempre in contatto col passato. Un giorno ritrova, per caso, nascosto in una scatola di manufatti da catalogare, una tracolla che contiene un album da disegno e la fotografia del ritratto di una donna misteriosa, la quale, in un biglietto nascosto nel fondo del portaritratti, si firma B.B.

“Alle persone piacciono le pietre scintillanti e i portafortuna, ma dimenticano che i talismani più efficaci sono le storie che noi raccontiamo a noi stessi e agli altri.”

Da qui la storia prende il via seguendo la scia della curiosità della protagonista che sente, non sa come, di essere in qualche modo legata a quella donna dai lunghi capelli rossi e allo stesso tempo è ossessionata da una storia che le raccontava la madre quando era piccola riguardo una casa che si trova al limitare di un bosco. Quale sarà il legame con quella casa e soprattutto con la storia di quella fotografia? Per scoprirlo vi basterà immergervi nella lettura.

Si parte per un viaggio a ritroso nel tempo, facendo lunghi salti temporali, dall’Età Vittoriana, attraverso la Prima e la Seconda guerra Mondiale, fino ai giorni nostri. Incontriamo diversi personaggi, ciascuno con una storia da raccontare, come se non fosse un solo romanzo, ma una raccolta di racconti che hanno tutti un elemento comune: Birchwood Manor. Una casa che non è solo una casa, ma qualcosa di più, poiché la maggior parte delle persone che vi hanno soggiornato sentono una sorta di richiamo, come se appartenessero in qualche modo alla casa stessa, come se fosse proprio lei a sceglierli.

“Esistono poche certezze a questo mondo, signor Gilbert, ma posso condividerne una che ho verificato di persona: la verità di una storia dipende sempre dal narratore.”


I personaggi sono tutti sapientemente caratterizzati, sono tanti e diversi e ognuno è protagonista della storia. L’intreccio costruito dall’autrice è estremamente curato in ogni suo particolare, è complicato e per questo richiede la totale attenzione del lettore, non arriverete tanto facilmente alla soluzione del mistero, ci sarà sempre un qualcosa a cui non avrete pensato, o peggio, che avrete sottovalutato. Lo stile è sempre elegante e curato, tutto è in armonia, il linguaggio usato, le ambientazioni, i personaggi, persino i nomi di luoghi e persone. Rimarrete vittime di un potente incantesimo, non riuscirete a smettere di leggere e quando non potrete farlo, la storia che avete interrotto sarà il vostro unico pensiero e vi chiamerà a sé con insistenza.

Solo Kate Morton è in grado di farmi apprezzare le lunghe e accurate descrizioni dei luoghi, solo lei è capace di trasportarmi nei posti che ha visto e che vuole che anche io veda. I suoi romanzi sono sempre molto evocativi e capaci di coinvolgere il lettore attraverso tutti e cinque i sensi. Hanno sempre come vera protagonista una casa, una delle sue grandi passioni (se andate sul suo profilo Instagram capirete di cosa parlo).

Questa volta ho potuto cogliere degli aspetti del modo di lavorare dell’autrice, ho sentito quanto studio si nasconde dietro a ogni sua opera. La parte che ho apprezzato di più è quella ambientata nel periodo Vittoriano, ho trovato diversi richiami alle opere di Charles Dickens, in particolare Oliver Twist, ho potuto immaginare le strade di Londra (che amo, in caso non lo sappiate), gli abiti indossati dai personaggi che animano le scene e anche la campagna al limitare del Tamigi.

 È una sorta di romanzo interattivo: coinvolge il lettore a trecentosessanta gradi, non racconta tutti gli avvenimenti nei minimi particolari, lasciando a chi legge la possibilità di trarre le proprie conclusioni. Geniale.

“Il tempo è una bestia strana e potente. Ha l’abitudine di rendere possibile l’impossibile”

Questa volta ci sono due piani di narrazione: una parte in cui il narratore onnisciente ci racconta in alternanza avvenimenti del passato e del presente, e un narratore onnipresente. E questo costituisce un elemento di novità; vorrei dirvi tutto, ma non posso perché vi toglierei il gusto della lettura e Kate va letta, non ci sono scuse o attenuanti. Ho già detto che la amo? E che potrei stare ore a riempire pagine e pagine di elogi per lei? Che se anche pubblicasse la lista della spesa, sarebbe comunque la più bella che potreste mai leggere?

Ormai per me lei è una garanzia. Aspetto con ansia il prossimo libro e so già che mi piacerà tantissimo. Forse sono un po’ di parte, dite?!

Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Correte a leggerlo!

Kate Morton, australiana, si è laureata con una tesi sulla tragedia nella letteratura vittoriana e si è a lungo dedicata al tema del gotico nel romanzo contemporaneo.
A ventinove anni ha scritto il primo romanzo, che ha ottenuto subito grande successo in tutto il mondo.
Sono seguiti Il giardino dei segreti, che Clint Eastwood ha opzionato per trarne un film, Una lontana follia e L'ombra del silenzio, editi da Sperling & Kupfer.
I suoi romanzi, tutti ai vertici delle classifiche dei bestseller internazionali, sono pubblicati in 38 Paesi e hanno venduto dieci milioni di copie.


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