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mercoledì 17 aprile 2019

THREE POINT SHOT di Martina Pirone


David Volpi ha 24 anni e un solo obiettivo: approdare in serie A e diventare un giocatore di basket professionista. Alida è un'esuberante italo-messicana dalle mille risorse e con una passione smodata per la palla arancione.
Quando i due si incontrano, tra loro si crea subito una sintonia.
Ma se per Alida, Dave è più di un amico, il ragazzo tarda a mettere a fuoco i propri sentimenti per quella nanetta tutto pepe.
Quando poi, finalmente, il loro rapporto giunge a una svolta decisiva, il destino rimescola le carte in tavola. E se le loro scelte per il futuro li mettessero su strade diverse? L'amore sarà più forte delle ambizioni di una vita intera?

Martina ci ha catapultati sul campo assegnando three point shot a Dave e Alida e ha dedicato a questa coppia uno sport romance leggero e frizzante. Entrambi con la stessa passione per la palla arancione, lui giocatore professionista che dedica la sua vita agli allenamenti e alle partite, e lei che conosce tutte le regole e non si lascia sfuggire una partita. Il loro rapporto nascerà in sordina per fare capolino nelle loro vite quando meno se l’aspettano. Alida e David sono la coppia più improbabile, nessuno si aspetta che da quella amicizia possa nascere qualcosa di più. Tutti tranne Riccardo che conosce Dave da sempre e nel frattempo si prende cura anche di Alida. Avete ragione, non vi sto aiutando a capire.


Facciamo un passo indietro. David è bello, alto, con degli addominali da urlo e ha lo sguardo misterioso, è il tipo da guardare con la bava alla bocca.  È un tipo taciturno, che se ne sta sulle sue e che non ama stare in mezzo alla gente, anche se poi in realtà ha una vena molto creativa, è divertente in quanto a battute ma ha bisogno di più tempo per entrare in confidenza con gli altri.

“Dave è proprio come lo si osserva, quel ragazzo dal sorriso che ti lascia senza fiato; un po' scostante all'inizio, ma, quando decide di aprirsi, si rivela un giullare di corte che fa piegare in due dalle risate il suo pubblico. Non credo che anche quest'aspetto possa essere ritenuto di poco conto”

Alida è la tipica ragazza del sud, messicana, bassina con un bel caratterino, non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno. Vive con il padre ed è piena di vita, ama il basket, la sua amica Giorgia e il suo amico Andrea e neanche a lei piace andare alle feste. Per la partenza della sua migliore amica, Alida, la nostra protagonista, è costretta a cedere alle sue abitudini asociali e promette alla sua amica di fare amicizia con la sua compagnia, Dave e i suoi compagni di squadra, così non sarebbe stata da sola in sua assenza.

“Mi addormento pensando agli occhioni cioccolato dei quel ragazzo che mi ha fatto tanto ridere”

Da qui in poi vedremo crescere un’amicizia sana e sincera, fatta di interessi comuni, uscite di gruppo, incontri da soli, feste, risate, intesa e complicità. Tra i due sembra nascere qualcosa di più e Alida ormai non lo nasconde più neanche alle sue amiche. Purtroppo però c’è sempre la guastafeste, l’oca di turno che per dispetto le soffia il ragazzo sotto al naso, d’altra parte Dave è lento a capire i sentimenti che lo legano ad Alida e si butta in questa “relazione” ma quando si rende conto che si ritrova a pensare a lei in ogni momento in cui è con l’altra, è troppo tardi perché Alida è incavolata nera.

“Per non parlare, poi, dell’impellente desiderio di trovare una scusa per avvicinarla, avere la possibilità di sentire il suo profumo da vicino, toccarla. È strano. È come se qualcosa di lei, inevitabilmente, mi avesse attratto: i suoi occhi grandi e attenti, il suo sorriso spontaneo, la sua parlata strana… insomma ho dovuto farlo, a costo di sputtanarmi davanti a tutta la squadra e anche quella avversaria”

 Così ad un certo punto della vita, si invertono i ruoli: ora è lui che cerca di riconquistarla però è difficile ridare fiducia ad una persona che stimavi tanto. Sarà tutto perduto?


Un libro ben scritto con un linguaggio semplice che rende la lettura scorrevole, il pov alternato permette di percepire le sensazioni dei nostri personaggi. Non ne so molto di basket ma grazie ad Alida ho appreso un paio di regole e soprattutto che i tre tiri liberi in questo romanzo sono andati a segno.
Amicizia e complicità sono i temi protagonisti della storia e fungono da collante tra Alida e Giorgia che sono inseparabili e anche da lontano si sentono e si leggono nel pensiero, si confidano i segreti e tutte le paranoie che ci possono essere quando hai una tremenda cotta per un ragazzo che condivide le tue stesse passioni. Dall’altro lato l’autrice dà importanza anche all’affetto che unisce i ragazzi, l’intesa che si respira tra i compagni di squadra li porta ad essere leali tra di loro, cosa che la guastafeste ha dimostrato di non essere nei confronti di Alida. Poi c’è quell’amicizia tra un ragazzo e una ragazza che sembra del tutto innocente ma che poi porta all’amore, ero emozionata anche io quando hanno capito che avrebbero potuto viversi più intensamente.

“«Alida, per me il basket è fondamentale, senza non potrei mai vivere. Mi ha regalato gioie infinite quando ero bambino e a casa la situazione era una merda. Mi ha fatto rimanere in piedi da adolescente, quando le condizioni erano ulteriormente peggiorate; mi ha dato la forza di riuscire a camminare solo, con l'appoggio dei miei compagni e dell'allenatore e, se vogliamo, mi sono innamorato di te, grazie al basket.»”


“Dave mi fa innamorare, se possibile, sempre di più e mi fa credere che un amore, se coltivato con il rispetto, la passione e la condivisione, può durare davvero per sempre”.




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