Pagine

mercoledì 11 settembre 2019

UBI TU di Deborah P. Cumberbatch



Avevo quindici anni quando Stephen Holland, il più grande esperto al mondo di linguaggio del corpo e di mimica facciale, mi ha salvato la vita.
Con i suoi libri e i suoi studi mi ha permesso di non essere risucchiata dalla spirale di solitudine e inesistenza che era diventata la mia quotidianità e le emozioni si sono così trasformate nel mio rifugio, la mia casa, la mia certezza.
Rappresentano la mia arma: io sono una lie detector.
Scovo la verità scritta sul volto di ogni persona, nei gesti, nei silenzi, nelle contraddizioni.
Sono una macchina della verità: osservo, codifico, interpreto e oggi faccio parte della Holland Investigation Agency per lavorare con lui e aiutarlo a risolvere casi considerati impossibili.
Potete capire la mia delusione quando scopro che il mio eroe è così bello da sembrare una statua greca, ma è come un robot che ha rinunciato a provare qualunque tipo di emozione e non esita un attimo a dirmi che, per via della mia sensibilità, questo lavoro potrebbe schiacciarmi.
Ritiene che la mia umanità possa rendermi debole.
Tuttavia i suoi occhi sembrano parlarmi con un linguaggio che supera le parole, un sussurro di emozioni al di là del tempo, un mistero che esige di essere svelato.
E io mi fido, perché gli occhi non mentono mai: sono frammenti di anima di uno specchio che deve essere ricostruito e che tingono le espressioni facciali di sfumature uniche.
Dovrei stargli lontana, perché uno sguardo non dovrebbe avere tanto potere, ma non voglio.
So che questo è il mio posto. Sono nata per essere qui e ho intenzione di dimostrarlo.
Perché Stephen Holland è anche la prima persona ad avermi vista davvero.
È il mio maledetto evento sincrono.

Megara De Medici ha deciso di lasciarsi la sua Italia alle spalle per inseguire il suo più grande sogno: essere una lie detector. Ha capito che quello che voleva fare nella vita era leggere le emozioni degli altri, capire il linguaggio del corpo, molto più rumoroso di quello verbale, e per farlo è andata a Londra. Dopo due anni di sacrifici, finalmente si trova nel posto che ha sempre sperato di occupare: la Holland Investigation Agency. Alla prima selezione hanno avuto accesso solo i migliori del corso, e ora è tutto nelle sue mani, deve dimostrare ai capi dell’agenzia che lei è la migliore tra tutti. Come? Risolvere un caso al quale i fratelli Holland stanno lavorando e scoprire chi dice la verità e chi mente. Sbagliare significa condannare una persona innocente alla galera, lasciando a piede libero il colpevole. L’intuito di Megara la porterà a ricoprire quel posto che ha tanto agognato, lavorando fianco a fianco con il suo più grande idolo: Stephen Holland.
Non sarà facile avere a che fare con una persona in grado di mascherare le proprie emozioni, eppure sembrano aprirsi uno spiraglio quando gli occhi di Stephen incontrano quelli della figlia adorata; dare un freno alle emozioni diventa difficile, così come impossibile è resistere alla dolcezza di Lily. Eppure se Stephen è tanto rigido da sembrare quasi un robot, non si può dire la stessa cosa dei suoi occhi, quegli stessi occhi che sono lo specchio dell’anima e che sanno parlare con parole a volte sussurrate, ma che Megara è in grado di cogliere.

Tutto il nostro corpo parla, noi dobbiamo solo essere abbastanza bravi da saperlo ascoltare.

Ok, lo ammetto. La lunghezza delle pagine mi aveva leggermente intimorita, ma l’entusiasmo di una bookblogger (sì Lorella, sto parlando proprio di te), mi ha convinta a mettere da parte ansie e timori e ad immergermi nella lettura. Sono rimasta sorpresa e affascinata perché forse è la prima volta che leggo un romanzo così dettagliato e che descrive alla perfezione le emozioni umane. Si vede che c’è tanto studio dietro da parte dell’autrice, al punto che mi è sorto il dubbio che lei stessa non fosse una lie detector. Non so se avete mai avuto il piacere di vedere qualche puntata della serie Lie to Me, o addirittura lo stesso Sherlock… bene, perché stiamo parlando proprio di questo: nel mondo che ci circonda, le persone sanno mentire molto bene a livello verbale, ma non riescono a nascondere gesti manipolatori in grado di smascherarli in un nanosecondo.

La voce del dottor Holland è come un raggio di sole che squarcia il buio che mi stava avvolgendo fino a opprimermi, come una mano che mi afferra e mi riporta in superficie, all’aria, una carezza soffice che mi avvolge tutto il corpo.

Megara era solo una ragazzina quando ha scoperto di avere quel dono: era in grado di studiare i comportamenti umani, osservando attentamente le persone. Un dono che ha accolto, approfondendone gli studi in una vera e propria scuola. Requisiti fondamentali? Tanta pazienza e soprattutto un buon occhio in grado di percepire anche il più piccolo movimento del corpo. Eppure Megara è brava a studiare le emozioni altrui, non riuscendo però a dare un freno alle proprie, e che da Stephen Holland viene visto come una sorta di tallone d’Achille perché la gente potrebbe approfittare di questa debolezza. Ma non è semplice essere privo di emozioni come Stephen, che viene spesso additato più come robot che come essere umano. Ma è veramente possibile fuggire dalle emozioni?

«Tu non sei una ragazza da relazione aperta».
«E come sarebbe questo tipo di ragazza?»
«Non sono maschilista, Megara. Smettila di pensarlo. Sono a favore delle relazioni aperte, ne ho avuto parecchie e non giudico né donne né uomini per questo, ma non tu».
«Perché?»
«Perché meriti di più».

Ho trovato questa lettura piacevole, anche se ho faticato nella prima parte che ho trovato prolissa,
lenta e un po’ ripetitiva. L’idea del lie detector è geniale, visto che non è un tema trattato spesso e avrei preferito che ci si concentrasse di più sulla parte suspense con la risoluzione dei casi, che ho trovato avvincente, che su quella romance. Ma promuovo questo libro per l’intensità delle emozioni provate, perché ci fa capire che la famiglia non è legata strettamente a persone consaguinee, bensì si tratta di un concetto più esteso. La famiglia la “ereditiamo”, eppure sempre più spesso ci capita di sceglierla, affidando i nostri ricordi e noi stessi nelle mani di quegli amici che sono in grado di cogliere la nostra essenza più profonda; quelle persone pronte a tendere una mano nel momento di difficoltà, che ci sanno confortare e mai giudicare.

È proprio grazie a loro, al loro affetto e alla loro costante presenza che so che la famiglia è molto di più che un semplice legame di sangue, è un’unione di cuori e anime, una casa che non ti abbandona mai.

Non mi resta altro da dire se non che consiglio caldamente la lettura di questo romanzo, ma attenti: il vostro modo di rapportarvi agli altri potrebbe cambiare radicalmente, e inizierete a far caso a gesti e comportamenti a cui prima non davate peso.

«Tu sei una maledetta emozione, Megara».
«Un’emozione?»
«Sì, l’unica che non riesco a controllare. Rabbia, paura, gioia, tristezza, sorpresa, colpa, vergogna… sono semplici, prevedibili, sistematiche. Ma tu sei diventata un’emozione, la mia emozione, e non so se riesco a controllarti. Né se lo voglio».



Nessun commento:

Posta un commento