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venerdì 20 dicembre 2019

NON CERCAVO QUALCUNO DA AMARE Amabile Giusti



Un grande amore può nascere dalle ceneri di un grande dolore.
Aron ha trentadue anni, è un ricco avvocato di New York e vive in un attico vicino a Central Park. La sua abilità professionale è pari al suo cinico distacco dalle emozioni. Un tradimento d’amore, quando era poco più di un adolescente, ha minato la sua fiducia nel prossimo e sprangato il suo cuore.
Jane ha ventitré anni ed è stata ferita nell’anima e nel corpo. Vive in un piccolo seminterrato nel Queens e fa un lavoro modesto. Non ha amicizie: i legami la obbligherebbero a svelare cosa ha interrotto la sua infanzia e distrutto la sua vita. Non cerca l’amore, è impossibile che qualcuno si interessi a lei, ha troppe cicatrici sul suo corpo e un buio profondo dentro.
Tuttavia, con la complicità di una causa pro bono che costringe Aron a rappresentare Jane in giudizio, lui non può fare a meno di notarla. Jane è così diversa dalle donne che di solito frequenta, così delicata e misteriosa, così poco propensa a cadergli fra le braccia, da esserne incuriosito suo malgrado. Il coraggio di Jane, la sua sensibilità, la sua sensualità inconsapevole lo spingono a voler scoprire cosa nasconde.
La bellezza, però, non è negli occhi di chi la guarda in modo superficiale ma nel cuore di chi la vede davvero: sullo sfondo di una scintillante New York, nascerà un legame tra un uomo che non vuole più amare e una donna che non pensa di poter essere amata?


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Di Aron si possono dire tante cose, ma una cosa lo può definire al meglio: cinico.
Arrogante.
Il terzo aggettivo lo risparmio, ma lo immaginate, no?


Continui a fidarsi. Sono un lupo che non morde chi non vuole essere morso.


Una ferita del suo passato l'ha segnato più del dovuto e ora tratta le sue conquiste con la leggerezza che, a detta sua, meritano le persone che non si fanno tanti problemi a cedersi.
Al lavoro, poi, non è leggero il clima da quando il luogo dove lavori vede presenti, o per meglio dire onnipresenti, tuo padre e tuo nonno.
Mentre col primo il rapporto è teso, fatto di parole non dette e ferite inferte, col secondo… Siamo più sul "ci stiamo lavorando".
E saranno proprio loro due a dare in mano il prossimo caso al successore di quello studio, Aron.
Una causa complessa, il fattore vittoria non è così scontato, così come le prove a suo carico per la denuncia.


Dopotutto, se di Jane non importa a Jane, perché dovrebbe importare a qualcun altro?

Jane però non si dà per vinta, tutt'altro.
Sebbene l'avvocato abbia una ferita ancora aperta nell'animo, quelle della ragazza son più facili da vedere, ma non per questo meno complicate da curare. Molte altre sono invisibili, ferite inferte a un animo ancora troppo giovane.
E' un'anima gentile, un viso d'angelo che porta a suo carico una pena fin troppo grande per quelle fragili spalle, eppure non demorde.
Cade, ma si rialza.
Si piega, ma non si spezza.
Ecco cosa è Jane, sebbene tenti di nascondersi agli occhi del mondo come se nemmeno volesse essere vista di sfuggita.

Sperava in qualcun altro che potesse rappresentarla ma nel momento in cui si trova davanti lui, un ultimatum quasi, una sfida direbbero altri, non può che accettare, sapendo fin troppo bene quanto spesso la verità non venga creduta, quanto anche un solo, piccolo aspetto possa giocare un ruolo fondamentale in una battaglia dove tutto dovrebbe importare.
La verità. Non dovrebbe essere quella, la verità? Indipendentemente dal volto di chi possa pronunciarla.

Prendere a carico una causa, inevitabilmente, comporta una conoscenza del cliente maggiore rispetto al semplice elenco dei fatti, comporta conoscerne il passato, instaurare un rapporto di fiducia, seppur spesso simbolica.
E instaurare la fiducia con Jane non sarà facile, perché è nata combattente, il suo passato l'ha temprata, l'ha resa coraggiosa.
In uno strano modo.
L'ha resa bella in un modo unico, speciale.
L'ha resa insostituibile.

«Sono disposta a... darti una mano.» 
«Ho un gran casino in testa, Jane. Un casino memorabile, credimi.»

Per le cose più importanti, nella vita, bisogna spenderci tempo e questo Aron lo capirà molto bene, soprattutto quando si troverà davanti a un bivio.

Ultimamente mi rendo conto quanto per me sia complicato iniziare una recensione senza ripetere ciò che dice la trama, o senza spoilerare, è una cosa su cui sto lavorando, ma in questo libro è stato facile quasi come respirare. La storia di Jane mi è entrata sottopelle, ogni volta il suo pov mi smuoveva qualcosa, è impossibile lasciare indifferente il lettore, soprattutto dato lo stile di Amabile Giusti che sa quando compensare perfettamente dolcezza e asprezza, delicatezza e durezza.
La penna dell'autrice ha creato un'opera dallo stile magico, che si adegua al punto di vista del protagonista.
In netto contrasto sono i due pov perché i personaggi hanno due anime che non così affini, per così dire, eppure eccoli lì, nero su bianco, una storia degna di essere letta solo per come sembrano essere veri i personaggi, concreti al punto che sembra che solo allungando una mano durante la lettura, possano materializzarsi proprio lì, davanti a noi.




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