Pagine

martedì 17 marzo 2020

Review Tour: BURNING SAND di Bianca Ferrari



Lui avrebbe dovuto pensare alla missione.
Lei al suo matrimonio.
Se ne fregarono entrambi.

Iraq 2018.
Sabbia, caldo, polvere da sparo.
Il Navy SEAL Alexander Lewis sa di essere all’inferno. Eppure non ha paura. Determinato e ostile, non perde mai il controllo, e l’unica cosa che conta per lui è “servire e proteggere”. Di sicuro non perdere tempo per fare da autista all’ennesimo volontario ingenuo e impreparato, convinto di fare la differenza.
Quello che Alexander non sa è che il chirurgo Richardson è una donna e non è né ingenua né impreparata.
E gli darà del filo da torcere.
Skylar Richardson ha un conto in sospeso con il karma: per questo è partita, lasciando la sua vita perfetta e il suo futuro sposo. L’Iraq non le fa paura, così come non la spaventa il soldato Lewis, gelido e scostante, capace solo di respingerla e giudicarla.
Eppure, è ai suoi occhi d’acciaio che Skylar torna sempre. Per capirlo. Per capire se stessa.
Il loro incontro è fiamme, sfida e orgoglio.
Un uragano capace di cambiare forma ai loro desideri.
In un paese arido e sofferente, le vite di Skylar e Alexander si sfiorano e collidono, si intrecciano e si strappano, in un turbine di eventi che ha la stessa ferocia della guerra e dell’odio.
E, soprattutto, dell’amore.

#prodottofornitodaBiancaFerrari
#copiaomaggio

Avevo sentito parlare di questa storia e ammetto che ero curiosa di leggerla. Sono contenta che da Wattpad abbia fatto questo salto nel vuoto arrivando anche sulle altre piattaforme. L’argomento forse non è dei più semplici, dei più allegri o dei più spensierati, ma pensiamoci bene, quanto sappiamo delle zone di guerra? O di interi Paesi costretti a vivere una situazione del genere? Dove gli uomini vengono mandati a morire per la causa e i bambini si trovano a crescere troppo in fretta, dove per non morire di fame sei quasi costretto a rubare? Alexander Lewis considera un posto come l’Iraq uno dei peggiori gironi dell’Inferno, dove le uniche cose che si vedono sono il deserto, i carri armati che girano per le strade, il sole cocente del giorno e l’accampamento dei militari; nell’aria permea un forte odore di polvere da sparo e solo Dio sa quanto quei soldati sentano il bisogno di una doccia calda nella più completa e totale riservatezza, e invece si trovano a condividere le tende, il bagno e il più delle volte anche i pasti. Il Navy SEAL Lewis e il suo swim pair si trovano a fare da autista a un medico che arriva dall’America. Qualcuno che ha deciso di usare quel pretesto per lavarsi la coscienza, per rendere più corposo il proprio curriculum e per tornare in patria vantandosi delle vite che è riuscito a salvare. Peccato che ha dato per scontato che si trattasse di un “dottore” e non di una dottoressa. Per la precisione Dottoressa Chirurgica Skylar Richardson, una donna che sa il fatto suo e che conosce benissimo la situazione in cui versa l’Iraq da diversi anni a quella parte. Il loro incontro non inizia nel migliore dei modi, la tensione tra i due si taglia con un coltello, nessuno vuole rinunciare al proprio orgoglio e si tengono testa in una muta sfida all’ultimo sangue. Più cercano di evitarsi e più si sentono inevitabilmente attratti. Alexander aveva deciso che la missione sarebbe stata la sua unica sposa, mentre per Sky quello doveva essere un modo per pareggiare i conti: una vita per una vita, per onorare la memoria di Luke. Ma quando il desiderio e la passione iniziano a emergere dalla profondità del loro cuore, resistere diventerà impossibile…

«Tu hai paura?», gli chiese.
«Devi averne, Baby. È l’elemento fondamentale che ti spinge a dare di più, a non sbagliare un colpo, a dare il massimo. E avrai sempre paura, quella non ti abbandonerà mai, ma tu devi gestirla, controllarla. Devi renderla un punto di forza e non di rottura.»

Leggere un romanzo di Bianca Ferrari è un po’ come tornare a respirare serenamente, anche se le sue storie sono sempre piene di suspense e di angst, ma è un ritorno a casa piacevole, nonostante sai già che farà male. Sono stata travolta dalla storia, ho sentito la tensione dei due protagonisti come se fossi accanto a loro, invisibile protagonista di un amore celato. Basta poco per immergersi nell’ambientazione e provare una specie di buco allo stomaco per la desolazione in cui versa il Paese, per sentire il rumore degli spari o il fischio dei missili e le esplosioni rombanti quando colpiscono il loro obiettivo. Capita spesso di vedere al telegiornale situazioni del genere, leggere sui social della persistente guerra in Siria e ritrovarci improvvisamente davanti quello stesso scenario. Impossibile non ammirare il coraggio del Navy SEAL Alexander Lewis che ha accettato la missione per difendere i più deboli, per far sì che nessun civile si trovi mai a vivere la guerra, come suo padre e il fratello tanto amato. Lui è il soldato perfetto: intransigente, obbediente, leale. Darebbe la vita per i propri compagni senza pensarci due volte. Non ricorda più cosa significhi ridere, tanto che la sua squadra l’ha soprannominato “One”, perché non conoscono altra espressione di lui se non quella arrabbiata. Considera una perdita di tempo anche dover fare da autista (e da scorta) al medico atteso all’ospedale di Tikrit. Lui è adrenalina allo stato puro, azione e al tempo stesso logica e ragionamento. Non farebbe mai qualcosa di istintivo o che metterebbe a repentaglio la vita dei suoi uomini.

Non era un tipo di molte parole, ma sapeva colpirla con ognuna di esse: sferzarla, scuoterla, eccitarla, spingerla al limite.

Dall’altra parte troviamo Sky. Medico chirurgico, laureata a pieni voti, lavora all’ospedale di Richmond. Ha una vita perfetta, un futuro programmato, un fidanzato che ha chiesto la sua mano e un matrimonio imminente. Tanto, forse troppo anche per lei, che si è sentita quasi stretta in una morsa d’acciaio e ha optato per l’unica via di fuga possibile: nove mesi di volontariato in Iraq. È partita con il benestare dei genitori e con qualche ritrosia da parte del fidanzato, ma ha bisogno di questo per pareggiare i conti con il destino che le ha tolto tanto. Come Alexander, mette impegno e passione nel proprio lavoro, è pronta a farsi carico di promesse che cercherà di mantenere e svolgerà il suo lavoro in maniera impeccabile, mettendo da parte qualsiasi tipo di nostalgia o le ore di sonno che saranno sempre poche. Si troverà a fronteggiare imprevisti ed emergenze come se lei fosse nata per quello, come se fosse la sua missione di vita.

Nessuna era durata più di qualche mese. Nessuna aveva grattato sotto la superficie.
Nessuna tranne Skylar. Gli si era infilata sottopelle come la peggiore delle schegge. Faceva male, era un dolore sempre presente, era ficcata nei suoi pensieri e non gli lasciava un attimo di pace.

Le vite di Alexander e Sky si incroceranno, si intrecceranno, prenderanno a volte direzioni diverse, sbagliate, ma sapranno sempre tornare al punto di origine, dove tutto è iniziato, davanti un nuovo bivio solo per scegliere insieme la strada da intraprendere. Ho intravisto una grande forza di volontà in entrambi i protagonisti, e non poteva essere altrimenti per riuscire a stare in un posto dove i contatti umani sono quasi inesistenti, dove ci si aggrappa ai ricordi per non impazzire. L’uno sarà per l’altra la miglior medicina per curare i loro cuori feriti e capiranno che a volte, è necessario seguire il proprio cuore e fidarsi di quello che il destino ha in serbo per loro.
Una storia che non vuole solo farci svagare in questi pigri pomeriggi primaverili, ma essere un messaggio di speranza e soprattutto d’insegnamento, farci capire che siamo stati fortunati a essere nati nella parte giusta del mondo.
Abbiamo una sola vita e bisogna viverla al meglio.



Nessun commento:

Posta un commento