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mercoledì 29 luglio 2020

GLI IMPREVEDIBILI EFFETTI DELL'AMORE di Grazia Cioce




Emma Russo ha venticinque anni e lavora in uno studio che aiuta le aziende a rendere i propri dipendenti più coesi tra loro e quindi più efficienti. È l’ideatrice del Jungle Team Building, che consiste nel mandare il gruppo di lavoro in un luogo sperduto per una vacanza avventurosa e molto estrema… Nella vita privata Emma non lascia mai niente al caso: preferisce avere tutto sotto controllo piuttosto che improvvisare. Per questo, quando il capo decide che i suoi dipendenti – ultimamente troppo litigiosi – dovranno vivere in prima persona l’esperienza che propongono ad altri, è convinta che l’esperimento si trasformerà in un vero e proprio incubo. Non può prevedere che cosa le accadrà e soprattutto chi incontrerà. Per esempio Samuel, il veterinario del parco dove lei e i suoi colleghi trascorreranno la loro “vacanza”, che sarà anche il loro istruttore: un uomo che si fa beffe delle rigide regole secondo cui Emma si ostina a vivere. Tra risate, liti e battibecchi Emma dovrà trovare un modo per far fronte a tutti gli imprevisti che le capitano. E chissà che non riesca anche ad abbattere il muro con cui protegge il suo cuore… 
Ci sono regole che Emma si è imposta, anche in amore.
E se fosse finalmente arrivato qualcuno per cui valga la pena metterle in discussione?

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#copiaomaggio

Emma Russo vive una vita programmata. Nonostante la giovane età, deve avere tutto sotto controllo, non c’è spazio per le emozioni o l’istinto, ogni singolo momento della giornata dev’essere calcolato, e nella sua borsa non può mancare la pochette con le sue fedeli medicine, perché si sa che bisogna essere preparati anche a quello. Ama il suo lavoro, infatti lavora presso uno studio torinese che si occupa di aiutare le aziende a rendere le loro squadre più coese e si vanta di essere l’ideatrice del Jungle Team Building, ovvero un’avventura estrema presso il Wild Adventure Park di Varese. Una piccola scaramuccia nata proprio in ufficio con altri quattro colleghi, spinge il loro capo a mettere in pratica l’idea di Emma, e far sperimentare sulla loro pelle il brivido di qualche giorno al parco. Sono tutti convinti che quest’esperienza rappresenterà un punto di rottura tra di loro e che ne usciranno solo con le ossa rotte, ma cosa succede se le guide a loro disposizione sono tutte impegnate e a loro verrà assegnato il veterinario che si occupa del parco? Riuscirà Emma a mettere da parte i propri limiti mentali e a godersi quest’esperienza?

«Sei mai stata in campeggio, Aspirina?»
«Odio il campeggio. È tutto troppo buio qui».
«A volte il buio è una scelta...».

Si dice che spesso non è il lettore a scegliere il libro, ma bensì il contrario, e non posso che confermare questa sacrosanta verità. L’intenzione iniziale era di leggere questa storia durante le vacanze estive, e beh, è quello che ho fatto, perché ho iniziato durante un weekend al mare e non sono più riuscita a smettere. Ammetto di aver avuto paura di non riuscire a entrare in sintonia con la protagonista, Emma, narratrice principale dell’intero romanzo. Pensavo che fosse troppo chiusa, avesse troppe regole e soprattutto eccessive fissazioni. Per essere una ragazza di venticinque anni è eccessivamente rigida, non ha amicizie al di fuori di Sara, amica dalle elementari, coinquilina e collega di lavoro. Tiene tutti a distanza perché ha paura che farli avvicinare significhi essere costretta a mettere a nudo la propria anima e parlare del suo passato. Un passato che invece vorrebbe solo dimenticare, ma che torna prepotente a ricordarle cosa è successo in momenti particolari della giornata.

Mentre i miei colleghi ballano sfrenati sollevando un milione di foglie, io penso solo che, forse, la felicità sta nelle piccole cose.
Un ballo, un profumo, due braccia che ti avvolgono facendoti sentire protetta.

Inoltre, è ipocondriaca all’ennesima potenza. Ogni giorno va in farmacia per prendere la sua scorta di medicine perché “non si sa mai quello di cui potresti avere bisogno ed è sempre bene farsi trovare preparati”, al punto che Anna, la farmacista, ogni volta che la vede fa di tutto pur di buttarla fuori dal negozio a mani vuote. E vogliamo parlare delle visite giornaliere al medico di famiglia? Ha portato anche lui all’esasperazione che cerca di intimarle di non farsi vedere per almeno una settimana. È talmente fissata che si segue tutti i docu-reality del mondo. È esperta di medicina grazie a Grey’s Anatomy, elargendo consigli ad altri che però non riesce a mettere in pratica su se stessa, ed è una fan di Bear Grylls. Un conto è guardare un programma alla televisione che mostra le imprese eroiche di un conduttore televisivo come lui, un altro è doverle mettere in pratica. Avete presente la scena? Una super fissata con le regole, con una borsa sempre piena di medicine, che deve vivere all’addiaccio, procurarsi cibo e affrontare situazioni pericolose. La teoria è un conto, la pratica tutt’altra cosa, e il risultato finale potrebbe essere solo uno: disastro totale.
Volete sapere cosa succederà? Non dovete far altro che prendere il libro e leggere, resterete veramente sorpresi del risultato finale. Non vi dirò di più di Samuel, il bel veterinario australiano che sembra aver colpito la nostra Emma, perché i momenti tra loro sono veramente esilaranti. E non posso che ammettere di aver rivalutato la nostra eroica protagonista, vederla crescere nel corso di quest’avventura, liberarsi delle sue “stupide” regole e imparare finalmente a vivere.

«Io sono come uno di quei palloncini, Samuel, pieni di elio fino al limite. Un movimento sbagliato e posso scoppiare. Non so cosa ho dentro, sono stata sigillata per troppo tempo. Sono un caos che cammina e si muove, e sono pericolosa. Non voglio farmi male. Non voglio che tu ti faccia male. Devi lasciare andare il fino del palloncino, prima che scoppi e qualcuno si ferisca».

Ho sempre immaginato la vita come una lunga strada, piena di bivi e deviazioni. A volte ci blocchiamo perché non sappiamo la strada da prendere per proseguire, altre volte ancora ci fermiamo per guardarci indietro e pensare che forse sarebbe stato meglio percorrere quell’alternativa, ma il più delle volte ci armiamo di coraggio e decidiamo di andare avanti, fino a quando un’altra persona non incrocia il nostro cammino e si decide di continuare insieme, mano nella mano, alla ricerca della propria felicità.

Samuel è come quei temporali improvvisi che ti travolgono e tu non puoi farci nulla se non attendere che si trasformino in qualcos’altro.

PS: #MeLoMeritavoAncheIoSamuel
PSS: #AspirinaAmaFalco



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